Diffidate dei sorrisi ammiccanti di chi vi promette subito “strawberry fields forever”. Non credeteci. O meglio: credeteci se volete. Ma poi non lamentatevi.
I “team” sono un’altra invenzione di AIRBNB (come ad es. le “esperienze”). Nascono in un contesto diverso dal nostro, con regole diverse dalle nostre. Qui in Italy esistono delle precise regole tributarie che vanno rispettate.
E’ evidente che laddove un privato, che dice di fare semplice locazione turistica, le vuole bypassare solo perché gliele offre un intermediario americano di home-booking, offrendo non episodicamente o saltuariamente, ma con regolarità e sistematicità, attività programmate aggiuntive (magari senza neppure averne titolo) affiancate da servizi collegati con altri membri (che se retribuiti, dovrebbero essere inquadrati fiscalmente) abilitati a gestire un’attività (locazione immobiliare), in presenza di più atti coordinati e finalizzati allo scopo, è difficile affermare che non si tratti di gestione organizzata di struttura ricettiva, per giunta con connotazioni di imprenditorialità.
Il rischio, anche per chi non detiene un apparato strumentale fisicamente percepibile e gestisce tutto dalla propria abitazione, è di aggiungere inconsapevolmente altri elementi perché la Guardia di Finanza o l’Amministrazione finanziaria possano contestare l’attività imprenditoriale, a tale fine organizzata, tanto più se tali servizi accessori, nell’ottica della organizzazione che viene messa in atto, vengono poi utilizzati disinvoltamente (magari senza neppure sottoscrizione autografa di un contratto: non basta la conferma della prenotazione su un portale) in modo sistematico e abituale con carattere di stabilità.
Colonna sonora: “Taxman”, The Beatles
