Ciao @Sara3,
alla faccia della disoccupazione. Le tue non poche case sono una più bella dell'altra!
Fra l'altro con la massa di proprietà che gestisci potresti quasi essere considerata un'agenzia immobiliare più che un host come da filosofia Airbnb, ma ormai abbiamo superato questi limiti, più o meno come quello dei clienti...
Rimanendo al succo del discorso, la qualità degli ospiti è in calo così come sono in calo i ricavi.
Come detto in un altro post (richieste plurime) la attuale percezione dei naviganti in rete di Airbnb è quella della Ryanair del soggiorno, quindi il viaggiatore medio è diventato la famiglia ex campeggio, il backpacker, il gruppo di ragazzi alla ricerca di soluzioni "low cost".
Non è scritto da nessuna parte che un appartamento privato, una camera in un b&b, debba costare per forza meno che una stanza di albergo o di una piazzola di campeggio, se la qualità dei servizi è migliore, ma questo messaggio sembra non passare.
L'offerta si è prontamente adattata con l'immissione di migliaia di soluzioni, chiunque avesse un tetto ha avuto la possibilità di metterlo a reddito, spesso senza sapere nulla di accoglienza, obblighi di legge, tasse applicando prezzi insostenibili da chi lavora rispettando le regole.
Airbnb non ha fatto nulla, anzi ha incrementato questo effetto volano al ribasso, suggerendo tariffe ai limiti del ridicolo, incitando i guest a chiedere sconti e gli host a fare offerte speciali.
Se rileggi quanto scritto anch'io lamento una profonda disparità di trattamento fra guests e hosts, fortemente sbilanciato a favore dei primi, anche se per altri motivi.
Credo sia corretto che il guest abbia il diritto di giudicarci in quanto paga per un servizio che noi abbiamo il dovere di fornire al meglio, così come possa avere il diritto di NON pubblicare recensioni per mille suoi motivi. Di contro noi abbiamo il dovere di pubblicare un giudizio onesto sul comportamento dell'host per "difendere" la nostra categoria.
Buon lavoro a tutti
federica
