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Buongiorno a tutti,Sono iscritta ad Airbnb da 10 anni ed è sempre andato tutto bene..forse ora con quello che è successo mi r...
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Discutiamo insieme la Circolare (Ministero dell'interno) 18-11-2024:
(indicenormativa.it/sites/default/files/2024-12/2024_38138_Nota_Min_Interno.pdf)
Il testo fornisce un'analisi delle problematiche e delle normative relative alle locazioni brevi e alla gestione automatizzata delle strutture ricettive.
CONTESTO E PROBLEMATICHE
Intensificazione delle locazioni brevi: Causata da eventi di rilievo nazionale e internazionale (Giubileo 2024, ecc.), che richiedono misure per prevenire rischi legati all’ordine pubblico.
Identificazione da remoto: Modalità che consente la trasmissione digitale dei documenti e l’accesso tramite codici o key boxes, sollevando dubbi sulla sicurezza e conformità al TULPS.
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La circolare invita a rispettare la:
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
- Articolo 109 TULPS: Obbliga i gestori di strutture ricettive a identificare gli ospiti al momento dell’arrivo e a comunicare i loro dati alla Questura. (leggi: brocardi.it/testo-unico-pubblica-sicurezza/titolo-iii/capo-ii/art109.html)
- Decreto ministeriale 7 Settembre 2013: Disciplina le modalità con cui i gestori di strutture ricettive devono comunicare alla Questura le generalità delle persone alloggiate. (leggi: gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/01/17/13A00360/sg)
- Decreto ministeriale 16 Settembre 2021: Aggiorna le modalità con cui i gestori di strutture ricettive devono comunicare alla Questura le generalità delle persone alloggiate. (leggi: gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/14/21A06000/sg)
Non è esplicitato quindi se questa verifica debba necessariamente avvenire tramite osservazione diretta o se siano accettabili altre modalità (es. videochiamata o selfie davanti alla dimora in affitto).
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La circolare esprime:
CRITICITA' DELL'IDENTIFICAZIONE DA REMOTO
Mancanza di verifica personale: La trasmissione digitale non garantisce la corrispondenza tra il documento e chi lo presenta. Permetterebbe a soggetti pericolosi di abusare degli spazi affittati, aumentando i rischi per la sicurezza collettiva.
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I giornalisti fanno terrorismo psicologico, pertanto ci si domanda:
LE KEYBOX SONO VIETATE?
Di norma le keybox (cassette di sicurezza per la consegna delle chiavi) non sono vietate. Nessuna legge impedisce di mettere le keybox al proprio muro di casa. Nello specifico però bisogna tenere presente le normative del Comune coinvolto. Ad esempio, ci sono Comuni che hanno vietato le keybox nei centri storici per un mero fatto di estetica.
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ADEMPIENZE CERTE
Quel che è certo è che devi verificare che le persone che entrano siano quelle che effettivamente sono nel documento che hai in mano. Come hai ottenuto il documento che hai in mano, non interessa questa circolare. Chi non verifica e chi non si attiene alle regole di alloggiati-web (ad esempio, sostenendo che l'host non è un poliziotto, che l'host non avrebbe il potere di certificare qualcosa, o che le norme penali non si possano applicare per analogia in questo caso) viene considerato pretestuoso (cioè privo di fondamento serio) e fuori tema rispetto all'obiettivo che è quello di garantire la pubblica sicurezza.
La norma rispetta l'articolo 17 del TULPS ed è di natura penale, poiché prevede due tipi di sanzioni:
a) Arresto fino a tre mesi. b) Ammenda fino a 206 euro
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Discussione Aperta:
Ovviamente sono arrivato a queste conclusioni con un ragionamento mio personale, non ho qualifiche in merito. Non prendete per confutato, pertanto vorrei tenere aperto questo post per parlare e discutere con voi. Nel farlo, quando diciamo qualcosa per avvalorare o smentire cerchiamo di farlo riportando le fonti - cosicchè possano essere lette da tutti noi. PS. Le testate giornalistiche non valgono come fonti.
La nuova misura (o la chiarificazione della misura esistente) mi sembra assurda.
Come dici tu, la verifica "de visu", che nelle intenzioni di chi ha emesso la circolare vuole significare "in presenza", non impedisce a malintenzionati di utilizzare documenti falsi al fine di fare uso dei locali messi a disposizione.
Piuttosto, almeno per chi - come noi - usa piattaforme informatiche, è molto più sicuro l'incrocio dei dati del prenotante sul portale con quelli presenti sul documento (che sia inviato tramite mezzi elettronici o visualizzato fisicamente).
Ad esempio se mi prenota un utente che è iscritto ad Airbnb da diversi anni, ha ottime valutazioni, e i dati del documento inviatomi e la sua foto corrispondono a ciò che vedo su Aribnb, sono praticamente certo di chi mi sto mettendo in casa.
Rimane semmai dubbio il caso di utenti appena registrati sul portale, o utenti che sul portale non abbiano foto o abbiano foto che non li ritraggono in viso. Ma così si torna al caso dell'utente che mi esibisce un documento falso.
L'unico caso in cui il controllo "fisico" vale di più rispetto al controllo tramite mezzi elettronici è il caso in cui un malintenzionato rubi i documenti al vero inquilino e tenti di fare il check-in.
In quel caso, se fossi fisicamente presente vedrei che il viso della persona che si presenta non corrisponde al viso sul documento.
Per ovviare a questo caso basterebbe una videochiamata, o una foto dell'inquilino che tiene il evidenza il documento, all'interno dell'appartamento.
Detto ciò, mi chiedo se veramente abbiano intenzione di avviare ispezioni per verificare l'attuazione della norma, e che senso abbia questa "guerra totale" contro i privati cittadini che cercano di mettere a frutto gli appartamenti in loro possesso.
Io ho un appartamento a quasi 2000 chilometri da dove vivo. Come dovrei fare per verificare i documenti "de visu"? Mi toccherebbe pagare una persona per i check-in, o un co-host, riducendo ulteriormente i già magri guadagni dell'affitto. Mi converrebbe quasi lasciar perdere e lasciare l'appartamento vuoto. E' questo che vogliono? Ci sono dietro le lobby degli albergatori?
Che tristezza...
Ciao @Cristiano150,
la legge si riferisce al momento dell’ingresso degli ospiti. Ti può sembrare una legge stupida ed in effetti ha tanti difetti ma le leggi non sono tutte perfette senza difetti, tutte o quasi sono raggirabili. C’entra niente che in quello o in quell’altro modo l’ospite può entrare lo stesso abusivamente, tu quel controllo iniziale lo devi fare bene. Punto e basta. Il legislatore sa bene che gli ingressi successivi abusivi sono praticamente impossibili da controllare e specialmente in un appartamento e non ci chiede di farlo. Ritiene, e mi sembra sensato, che rispettare questo controllo iniziale contenga in ogni caso il fenomeno, per lo meno per il ricercato che non vuole farsi identificare è un poco più difficile e se è da solo è ancor più difficile. Inoltre c’è un altro aspetto, molti di quelli beccati con alloggiati web non sapevano neppure di essere ricercati, molti non si preoccuperebbero neppure di evitare i controlli. Tu fai entrare le persone e tu devi controllare tutti, se lasci i controlli a distanza ed affidati alla camera di qualcun altro il tuo ruolo non funziona più. Perché per pigrizia o per fare più veloce o per spendere meno per non pagare il costo aggiuntivo e non solo per evitare espressamente il controllo, gli ospiti potrebbero benissimo decidere di non volerti mostrare un compagno di viaggio. Semplicemente la tua presenza diminuisce questi fenomeni e rimani tu il controllore e non altri di fatto. Ovviamente sono sempre possibili ingressi abusivi ma anche in autostrada accadono sempre incidenti, ciò non vuol dire che sarebbe opportuno eliminare i limiti di velocità.
Ti consiglio di non trovare solo i difetti, altrimenti non finisci più, ma di concentrarti su come il controllo di persona è effettivamente più accurato rispetto a una videochiamata. Questo dovrebbe bastare, ad essere onesti. Poi che sia più comodo fare diversamente…non ho dubbi ma le comodità non sono sempre così importanti..
Ciao
Beh, non né solo una questione di comodità. Io vivo a 50 km dal mio appartamento, se devo fare avanti e indietro ad ogni check-in solo per vedere in faccia il mio ospite, che peraltro mi ha già inviato i documenti, pagato la tassa di soggiorno e firmato il contratto, i costi di gestione, già altissimi, diventano insostenibili. Di fatto questi signori mi obbligano a chiudere la struttura! Un sentito ringraziamento a questi scappati di casa dei nostri governanti, che millantano di essere i paladini della libera iniziativa economica. Ah, dimenticavo, qualcuno sa dirmi se posso chiedere il rimborso del costo degli estintori che mi hanno obbligato ad acquistare?
Roba da matti!
@Stefano1270.…non fare avanti indietro 50 km è una comodità…come è una comodità non pagare qualcuno che faccia il check-in al tuo posto. Basta con questo prosciutto sugli occhi. Mangiatelo che è buono e tornate a vedere.
Temo tu sia in errore, oggi esistono tecnologie biometriche di riconoscimento facciale che sono più sicure di qualsiasi controllo "de visu" o di persona a dir si voglia.
Un software è molto meno suscettibile a commettere errori di un essere umano, non si stanca, non si addormenta, non porta occhiali etc.
Non potendo vietare queste attività, si cerca di ostacolarle, la sicurezza è solo un pretesto.
L'obbiettivo temo sia proprio farti lasciar perdere
@Marco4218 Buongiorno vedo che ti sei impegnato ed hai approfondito l'argomento . Concordo con te che i giornali /giornalisti non sono una fonte certa ma solo uno dei tanti riferimenti che molto spesso puntano più a fare scandalo che a chiarire cosa succede .
Una cosa che ho imparato nel tempo è che le cose che noi pensiamo sono giuste molte volte non lo sono perchè non tengono conto anche di esigenze diverse dalle nostre . Quando sono andato da un avvocato dopo avere esposto il tema lui mi ha sempre risposto che : hai ragione ma dobbiamo vedere cosa dice la legge.
Rispondo alla tua affermazione sulle keybox : "Di norma le keybox (cassette di sicurezza per la consegna delle chiavi) non sono vietate"
Se tu cerchi una legge specifica su ogni contrasto alle norme quasi sempre non esiste ma questo non significa che sono legali o permesse.
In questi giorni a Roma si stanno rimuovendo le keybox attaccate sui pali delle strade o sulle cancellate perchè non hanno un permesso di occupazione di suolo pubblico e come tali sono illegali ( oltre ad essere una autentica schifezza in tutti i sensi ). Se invece sono attaccate internamente nei palazzi normalmente c'è un regolamento di condominio che le regolamenta altrimenti ognuno di noi per assurdo può attaccare cartelli con donne o uomini nudi sulla porta di casa ?
In merito al criticare il riconoscimento degli ospiti al loro arrivo di persona dicendo che è superato con le nuove tecnologie elettroniche sono d'accordo ma la norma dice che va fatto in quel modo e finchè non la si cambia possiamo parlarne anche per anni. Per molti host sarà un problema ma nella vita c'è sempre rimedio a tutto specie per queste .... quisquiglie 😀
E' bene ricordare che le circolari Ministeriali non hanno valenza di legge.
Leggendo la normativa TULPS, in realtà non si riscontra nemmeno l'obbligo di identificazione.
Il testo stabilisce soltanto che puoi dare accesso a persone munite di un documento con foto, idoneo ad attestarne l'identità.
La norma però non prescrive che sia il gestore a dover certificare l'identità dell'ospite, cosa che per altro ex Lege può fare solo un Pubblico Ufficiale.
Continuando a leggere la norma, seppur datata, viene specificato che è l'ospite a compilare la scheda riportante le sue generalità e a firmarla, quindi sostanzialmente è l'ospite che autocertifica la sua identità e non il gestore.
Il TULPS inoltre prevede sanzioni in caso di omessa comunicazione, quindi se le comunicazione è stata effettuata correttamente, è difficile che possano sanzionarti.
Con ciò premesso, l'intento del Minestro è però chiaro, vietare il self check in anche in assenza di una normativa specifica.
Credo che cmq non stia in piedi, sia dal punto di vista del diritto, che dell'effettiva possibilità di verificare come il check in sia avvenuto.
@Filippo358, sei fuori strada. I gestori possono dare alloggio solamente a chi è munito di documento di identità, così è sostanzialmente scritto. È una norma che gli alberghi applicano da quasi 100 anni, ci sono sentenze, giurisprudenza, pareri e circolari infinite. Nessuno ha mai interpretato che farsi mandare selfie e registrare i documenti ricevuti in anticipo sia una pratica consentita. Non è una questione di tecnologie perché anche 100 o 30 anni fa potevano gli ospiti mandare via posta i loro documenti. Ovviamente se il gestore può ospitare solo una certa categoria di ospiti, deve fare lui il controllo di chi può ospitare ed al momento di ospitare, non affidarsi alla buona volontà degli ospiti in selfie o altro mandato da loro. Non ci sono dubbi e non ci sono mai stati.
Ovvio inoltre che il gestore non deve certificare nulla circa l’identità ma solo che ha alloggiato quelle persone che gli hanno dato proprio quei documenti. Come in un contratto di affitto…lo firmi con chi ti dà un documento e quelle generalità registri…non devi certificare nulla…
Sono felice di riscontrate che tu possiedi certezze granitiche,
come diceva Socrate chi è intelligente ha tanti dubbi, gli stolti invece nessuno.
Ciao @Filippo358, non è una mia certezza ma, come ho già scritto, di innumerevoli circolari, interpretazioni e giurisprudenza in merito ad una legge che si applica da quasi 100 anni. Ok? Informati. E poi ci sei tu ed altri che pensano che per rispettare quest’obbligo basta registrare dei documenti ricevuti via mail e di poter smentire le ultime circolari del ministero e della questura…così al passan…ciaooo
ecco stiamo parlando di "interpretazioni" perchè nella norma i divieti di cui tu parli non vi sono, io per altro non riscontro nemmeno l'obbligo da parte del Gestore di certificare che l'identità dell'ospite combaci con quella del documento.
Ad oggi una sentenza della Cassazione che condanna uno per "self check in" io devo ancora vederla.
E' molto più facile che vedrò prima un'emendamento alla norma, che andrà a determinare i criteri corretti di identificazione da remoto, pratica che esiste già in mille altri settori: noleggio auto, apertura di conto bancari, pratiche presso la pubblica amministrazione etc.
Felice anno nuovo e buona serata!
Se una legge scrive che tu puoi ospitare solo ospiti con il cappello rosso (quella di cui parliamo dice espressamente ospiti con documento) come fai questo controllo, caro @Filippo358? Tu sostieni: mi faccio mandare le foto degli ospiti prima dell’ingresso. Ma è completo questo controllo? Questo vuol dire rispettare quell’obbligo? Ovviamente no, perché se è l’ospite a controllarsi da solo tu non controlli più niente. Non è una questione di interpretazione bensì di conoscenza della lingua italiana. La norma non può specificare ogni piccolo aspetto, accade così in tutte. Sembri folle: siccome in nessuna legge o circolare è scritto espressamente il contrario, ad esempio potresti pensare sia consentito accogliere gli ospiti nudo e / o con un pistola carica in mano? Aspetti una sentenza in cassazione per esserne convinto? Scommetto invece che sei ottimo e per le faccende che non ti fanno così tanto comodo come il self check-in il cervello lo accendi.
Sentenze che condannano chi non ha preso od ha preso incorrettamente i documenti ce ne sono eccome.
Io non ho mai parlato di obbligo di certificare l’identità, nessuna circolare ne ha mai parlato, né la legge. Lo hai inventato tu ed altri che scrivono qui dentro.
Il self check-in fatto in maniera responsabile, ovvero che permetta un controllo come in presenza, per me sarebbe consentito e l’attuale legge non sarebbe contraria. Per chi fa pochi check-in costerebbe molto di più di un check-in di persona, ci vorrebbero tecnologie all’avanguardia, un’ampia conoscenza di queste per applicarle adeguatamente alla struttura, continui aggiornamenti e molto altro. Parli di self check-in come se per forza fossero tutti uguali ma non è così. Smart lock o metodi del genere raggirabili da una scimmia, e lo sai benissimo anche tu, è ovvio non rispettano l’obbligo del gestore. Bisogna essere folli per pensare il contrario. Poi tu forse scriverai o penserai agli ingressi successivi, stoppati per favore: semmai questo aspetto rende il self check-in con smart lock o similare ancora più illegale perché è ovvio che controlli niente dopo come neppure all’ingresso. In ogni caso Il momento del controllo è all’ingresso dell’ospite in struttura dove il gestore deve spiegare le regole: se qualcuno non le rispetta ed il gestore non è suo complice, quindi se un ospite fa entrare di nascosto successivamente all’ingresso un altro ospite ad esempio, non è ovviamente una responsabilità del gestore e non c’entra con l’obbligo di questa legge.
Ciao e buon anno
@Filippo358 non ci vuole Socrate per capire che se tu puoi dare alloggio solo a persone munite di documento, ciò significa che devi controllare all’ingresso e non farti mandare a distanza un documento per poi permettere a chi te lo invia il codice di sblocco di uno Smart lock: lo capisci che così posso io inviarti i miei documenti e dare il codice a tizio e caio? O semplicemente posso benissimo non inviarti i documenti di tizio e caio e specialmente se non li hanno? Casa tua con il self check-in diventa un covo certificato per chi non vuol farsi registrare. Mentre tu sei a farti dubbi semplicemente perché ti fa comodo averli, quando basterebbe saper leggere ed avere l’umiltà di non credere di essere un principe del foro capace di ribaltare circolari del ministero e della questura…