@Francesca
Fammi sapere come è andato il chck-in a Keanu...Avevi i documenti in ordine?
Mai avrei pensato. Documenti in ordine, ma notizia very strong: il check-in è stata una delusione, Francy. Una strongata coi fiocchi.
Ed io che pensavo di ripassarmelo in padella come la cicoria, dandogli cinque bollini (manca il puntone gigante per il cambio dell’olio…), ed invece no.
Chi mi ritrovo sull’uscio di casa? Neo di Matrix, un figo fotonico con i pettorali disegnati da Giugiaro e la mascella volitivissima? Naaa…il barbone del Santo bevitore o, se preferisci, un Andy Garcia dell’Amaro Averna dekulizzato: solo tracce di kulo, come l’albumina…e c’ha pure la panza!
Mado’, scoramento supremo, sommo e assoluto. Un conto è vedere al cinema un maschione americano che combatte con agilità e velocità sovraumane, un conto è trovarsi davanti un impiegato del Catasto di Molfetta con la barba sale e pepe e la verve della Gioconda.
E s’è pure lamentato che il mio Pozzi Ginori non è leopardato! Neanche fosse Roberto Cavalli..son sicura che mi mette tre stelle per il cesso, ‘sto scemo. Secondo me gira con un set di cessi nella valigia e con i fazzolettini sterilizzati dalla Nasa che poi, quando si siede, volano via. Three, two, one…ignition!
Un mito mi ha lasciato. Il desiderio è scemato, evaporato, crollato come il dow jones.
Sono arrivata al punto di non ritorno: con i divi di Hollywood e i supereroi della Marvel (chiedi a Susanna di Milano che cosa le ha combinato l’Uomo Ragno) ho chiuso.
Troppo sbattimento con i guest, allegri compari di Sherwood. Da very very intronata adesso solo ragionieri di Lurate Caccivio con la forfora, geometri di Capolona e veterinari dell’Amaro Montenegro. Lo giuro con il palmo ben piantato sulla testa di Brian Chesky. Giurissimo.
