@Francesca @Paola4 @IsabellaEValerio0 @Angela1056 @Alberto1535 @Donatella26
Cari Amici, ho letto nella Community inglese il post omologo, affrontato per lo più da hosts statunitensi.
La questione della "trasparenza dei prezzi" che noi abbiamo considerato (correttamente) come una novità tutto sommato non così influente, in quanto i nostri prezzi sono sempre in chiaro per il giorno di permanenza, in chiaro per la pulizia e in chiaro per alcuni extra, se da subito inseriti dal guest (ad esempio, apponendo il numero degli ospiti, con possibile aumento automatico di tariffa giornaliera in caso di + xxx euro per ospite in più, oltre xxx ospiti), e - alla fine - in chiaro anche nel totale quando si mettano tutti i dati utili alla prenotazione, in realtà nasce da tutt'altre considerazioni rispetto alle nostre.
In effetti mi stavo chiedendo perché scaldarsi così tanto, dato che comunque da noi il guest riesce a vedere bene quanto spende per l'intero soggiorno e al massimo (ma deve leggere anche regole della casa e note sulle tasse civiche, sia chiaro) ha da pagare come extra le tasse di soggiorno che di regola vengono da noi riscosse e da noi versate al Comune di riferimento trimestralmente.
Poi ho letto e ho capito che il problema è tutto solo statunitense, squisitamente statunitense.
Negli USA i prezzi di molti servizi e beni non comprendono le "tasse" ovvero tutto ciò che ci fa ammattire anche solo per pagare un caffè in un bar a New York: il conto è 10 e poi devi aggiungere le tasse che per noi europei/resto del mondo non sono certamente automatiche, ma a quanto pare non sono così lapalissiane neppure per gli stessi americani, soprattutto in determinati casi.
Ho letto di un viaggiatore imbufalito che protestava proprio perché, soprattutto se sei già in viaggio e vuoi precedere "a braccio" come è bello fare viaggiando, per calcolare le maledette tasse di ogni tappa diventava letteralmente pazzo. Aveva un budget di 200$ a giorno e ogni volta che sceglieva un alloggio doveva effettuare mille calcoli per capire se potesse rientrare in quel tetto massimo.
Quindi, quello della cosiddetta "trasparenza" nei prezzi in realtà è un falso problema per gli host italiani.
E ora mi spiego anche una domanda proprio di alcuni giorni fa di un viaggiatore statunitense che non voleva credere che il prezzo fosse proprio quello scritto nella compilazione della prenotazione, al punto che mi chiese se davvero non c'erano extra fee. E io risposi: no, naturalmente, salvo le tasse di soggiorno, come è scritto nell'annuncio, ma queste dovranno essere pagate al check-in. E calcolai sull'unghia il suo specifico importo.
Ancora non ci credeva...
P.S. a proposito di "questioni statunitensi": l'incomprensibile (per noi europei e italiani in particolare) attenzione spasmodica nei confronti dei fantomatici "parties" che ha monopolizzato l'attenzione dei vertici di Airbnb al punto di farne un cavallo di battaglia dell'ultimo anno ("abbiamo sgominato i parties, abbiamo reso impossibile fare parties, ecc. ecc,") ha un senso solo se letta in chiave americana.
Posto che, come si disse, sono solo gli adolescenti (diciassettenni e poco più) statunitensi che hanno una libertà formidabile sin dal primo anno di college tanto da "terrorizzare" interi siti di vacanze con il loro arrivo per le pause di metà corso studi, pare sia anche vero che ne combinino di ogni colore.
Si sono registrati incidenti anche gravissimi in molte di queste feste: se ho capito bene nell'ultimo anno (riportato da un host assolutamente annichilito, ma mi sembra però un'aberrazione! benché anche fossero la metà, sarebbe sempre pazzesco) ci sono stati 600 morti in feste estreme, molti dei quali avvenuti in alloggi Airbnb.
Airbnb non ha la minima responsabilità in questi incidenti. Ce l'hanno se mai i genitori folli di quei poco più che bimbi a consegnare loro armi da portare in giro come fossero braccialetti... Ma Airbnb ha ricevuto, da questi molti casi fatali, una pubblicità pessima, non c'è alcun dubbio.
Interessante è stato leggere il post di una host inglese che - a fronte delle tante lagnanze dei colleghi oltreoceano - affermava che in Inghilterra (come quasi in tutto il resto della Terra, peraltro) se uno vede un ragazzino con la pistola allora chiama la polizia e che il tasso di omicidi "incidentali" del suo Paese in una settimana ammontava a quello di un weekend a Chicago (se non vado errando, mi pareva fosse Chicago...).
Insomma, Airbnb è sì internazionale, ma quello a cui tiene è principalmente il suo ombelico.
Forse sarebbe il caso di aprire un poco di finestre e comportarsi di conseguenza.