@Giorgio605 buonasera
per chiarezza, immagino che si tratti di un PM che svolge una serie di servizi accessori ma senza intervenire nel pagamento, in altre parole il beneficiario dei compensi sei tu.
Se non ho capito male, il 20% sarebbe calcolato sul prezzo di pernottamento escludendo il rimborso dei costi di pulizia.
Supponiamo che:
- il prezzo di pernottamento sia 200 euro/notte
- il costo medio di pulizia previsto sia 80 euro, a fronte del quale inserisci un rimborso costi di pulizia di 100 euro (indipendentemente dalla durata del soggiorno) per ridurre l'impatto fiscale (anche il rimborso dei costi di pulizia è tassato).
- con termini flessibili la commissione host di Airbnb è il 3 % più iva 22% = 3,66%
- la provvigione del PM è il 20%
- consideriamo un costo medio a forfait per ogni soggiorno di 50 euro (bollette, ecc.).
Per un soggiorno di 5 notti, avremo:
Prezzo pernottamento 1.000
Rimborso costi di pulizia 100
=Canone lordo 1.100
meno Commissione Airbnb 40
Ritenuta fiscale 231 (in Dichiarazione opto per la cedolare)
=Incasso da Airbnb 829
meno provvigione PM 200
meno Costi di pulizia reali 80
meno Costi a forfait 50
= Incasso netto 499 (salvo errori di calcolo)
Con queste ipotesi (vicine o lontane dalla realtà non posso saperlo) mi pare che un incasso netto per il proprietario intorno al 50% del prezzo di pernottamento sia un ottimo risultato.
Il problema di fondo (ma questo vale per tutti) sta nella durata del soggiorno: solo allungando la durata media del soggiorno è possibile ottenere margini decorosi.
In altre parole, se il PM, pur di affittare (che è il suo obiettivo principale) rende il tuo appartamento disponibile per una o due notti, corri il rischio di margini modesti. Almeno questo è il mio parere.