Dove pagare le tasse

Risolto!
Paola2085
Level 2
Wellingborough, United Kingdom

Dove pagare le tasse

Ciao a tutti, se l'immobile da mettere in affitto su Airbnb si trova in Italia e mentre io proprietario sono iscritto all' Aire, residenza in UK,  il conto  dove arriverebbero i pagamenti e' inglese, A quale paese bisogna pagare le tasse?

    

grazie

Risposta Migliore
Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Paola2085 buonasera.

La convenzione contro la doppia imposizione tra l'Italia ed il Regno Unito, in materia di redditi da locazione, prevede che i redditi che un residente di uno Stato contraente (Regno Unito) ottiene da beni immobili situati nell'altro Stato contraente (Italia) siano imponibili in detto altro Stato.

E' indifferente che il conto sia in Italia o nel Regno Unito.

Airbnb comunicherà all'Agenzia delle entrate (tramite il Fisco irlandese) il tuo Codice fiscale come percettore di reddito tramite la piattaforma.

Oltre al pagamento periodico dell'IMU, i compensi percepiti quest'anno (al lordo delle commissioni host trattenute da Airbnb) dovranno essere inseriti nella Dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024, con la possibilità (trattandosi di immobile ubicato in Italia) di optare per l'imposta, sostitutiva di IRPEF e addizionali, del 21% (cedolare secca).

 

Comunque, l'iscrizione all'AIRE non è, di per sé, sufficiente ai fini della residenza fiscale all'estero.

Rileva anche il domicilio. Quindi, la continua stipula di contratti di locazione breve in Italia, come la presenza ai check-in e check-out potrebbero rappresentare un indizio di domicilio in Italia per la maggior parte del periodo di imposta, con la conseguente possibile perdita dello status di non residente, in caso di verifica fiscale (con assoggettamento a tassazione in Italia di tutti i tuoi redditi, ovunque prodotti, come avviene per i residenti).

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6 Risposte 6
Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Paola2085 buonasera.

La convenzione contro la doppia imposizione tra l'Italia ed il Regno Unito, in materia di redditi da locazione, prevede che i redditi che un residente di uno Stato contraente (Regno Unito) ottiene da beni immobili situati nell'altro Stato contraente (Italia) siano imponibili in detto altro Stato.

E' indifferente che il conto sia in Italia o nel Regno Unito.

Airbnb comunicherà all'Agenzia delle entrate (tramite il Fisco irlandese) il tuo Codice fiscale come percettore di reddito tramite la piattaforma.

Oltre al pagamento periodico dell'IMU, i compensi percepiti quest'anno (al lordo delle commissioni host trattenute da Airbnb) dovranno essere inseriti nella Dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024, con la possibilità (trattandosi di immobile ubicato in Italia) di optare per l'imposta, sostitutiva di IRPEF e addizionali, del 21% (cedolare secca).

 

Comunque, l'iscrizione all'AIRE non è, di per sé, sufficiente ai fini della residenza fiscale all'estero.

Rileva anche il domicilio. Quindi, la continua stipula di contratti di locazione breve in Italia, come la presenza ai check-in e check-out potrebbero rappresentare un indizio di domicilio in Italia per la maggior parte del periodo di imposta, con la conseguente possibile perdita dello status di non residente, in caso di verifica fiscale (con assoggettamento a tassazione in Italia di tutti i tuoi redditi, ovunque prodotti, come avviene per i residenti).

Walter
Former Community Manager
Former Community Manager

Ciao @Paola2085 domanda davvero interessante (forse per me che sono iscritto AIRE residente in UK, ma al momento non percepisco redditi in Italia).

 

@Alberto1535 Risposta davvero illuminante. Mi chiedevo, ma secondo te non è sufficiente poter dimostrare di aver trascorso 6 mesi ed 1 giorno sul territorio estero (UK in questo caso) per dimostrare che la residenza fiscale è inglese, e quindi poter dichiarare i redditi percepiti in Italia direttamente in UK? [in effetti la mia ipotesi mi sembra troppo facile come soluzione 😅

Ermanno8
Level 10
La Spezia, Italy

Il difficile,penso,sia dimostrare di essere in Inghilterra  e fare il cechk in di persona in Italia,cosa obbligatoria per la verifica dei documenti,salvo che ci sia una terza persona che si occupa della cosa(co host) e che quindi la stessa percepisce un reddito,in qualche modo legato all'affitto dell'appartamento.

Infatti Airbnb sta chiedendo tutti i codici fiscali delle persone coinvolte nella locazione,per trasmetterle all AdE.Ricordo che la figura del Co host,in Italia non esiste,e quindi viene classificato come "collaboratore",con tutte le conseguenze del caso.

Esiste pero' una terza opzione,non so se questo è il caso.

La gestione dell'appartamento,e quindi Host ecc,viene affidata ad un terzo soggetto con regolare contratto di affitto ecc,e quindi sara' lui (o la Societa')ad apparire come host e non piu' il proprietario.

Le cose semplici sono le migliori,ma da noi esiste sempre l' U.C.A.S.

 

(Ufficio Complicazioni Affari Semplici)

 

Auguroni

 

Ciao a Tutti @Paola2085 ,@Alberto1535,@Walter.

Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Walter ciao

per fare chiarezza sulla questione occorre partire dalla definizione di residenza fiscale contenuta nel Testo Unico delle Imposte sui redditi.

Il TUIR  definisce residenti le persone che, per la maggior parte del periodo d’imposta,

−sono iscritti nell’anagrafe della popolazione residente, o

−hanno nel territorio dello Stato il domicilio, vale a dire la sede principale dei loro affari e interessi, o

−la residenza ai sensi del Codice civile, vale dire la dimora abituale (vale a dire in cui ha l’effettiva abitazione principale).

 

I tre requisiti previsti dal TUIR sono tra loro alternativi, ciascuno dei quali è autonomamente in grado di determinare l’assoggettamento all’IRPEF dei redditi ovunque prodotti dalla persona fisica.

Tali requisiti alternativi devono sussistere nell’anno solare, anche se non ininterrottamente, per un periodo temporale minimo di 183 giorni (184 in anni bisestili).

 

Il requisito sul quale porre attenzione è il domicilio, anche perché si è consolidata una concezione allargata di domicilio, come il luogo in cui un soggetto mantiene il centro dei propri interessi, non solo economici e patrimoniali, ma anche morali e familiari.

 

Di regola, l’onere della prova dell’effettiva residenza è a carico dell’Amministrazione finanziaria, ma con l'eccezione (che comporta un’inversione dell’onere della prova) dei cittadini italiani che trasferiscono la residenza in un Paese a regime fiscale privilegiato, i quali si considerano residenti, salvo prova contraria.

 

Periodicamente leggiamo di accertamenti con adesione di noti personaggi della musica, del cinema, dello sport i quali sono formalmente residenti all'estero e iscritti all'AIRE, ma per i quali l'Agenzia ha dimostrato che per la maggior parte del periodo di imposta avevano mantenuto in Italia il centro prevalente dei propri interessi economici e affettivi.

 

Da qui, un punto di attenzione per l'host iscritto all'AIRE che faccia tutto l'anno locazione breve di un immobile ubicato in Italia.

 

Infine, i diversi redditi imponibili prodotti in Italia da un residente all'estero sono tassati nello Stato stabilito dalla Convenzione contro la doppia imposizione.

Se tra i due Stati non c'è convenzione, rileva il luogo di produzione del reddito per cui sarebbero tassati in Italia.

Salve @Alberto1535 @Paola2085 @Walter @Ermanno8 ,

 

sono anch'io iscritto all'AIRE (residente in UK) e vorrei diventare host in Italia, ripropongo la stessa domanda ora perché da gennaio 2024 sono cambiate alcune cose per gli host e sulla tassazione, qualcuno sa delucidarmi al riguardo visti i nuovi regolamenti?
Grazie,
Emanuele

Benedetta
Community Manager
Community Manager
Southampton, United Kingdom

@Emanuele430  credo che in primis sia importante controllare sul sito del consolato italiano e vedere se ci sono risorse per capire come dovresti muoverti. 

 

Da un punto di vista di Airbnb, credo che il centro risorse potrebbe essere una buona idea da dove cominciare 🙂 

 

Ti lascio qui il LINK  😁

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