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Buonasera, avrei bisogno di contatti fidati di architetti o geometri specializzati in pratiche per casa vacanza. Qualcuno ha ...
Buongiorno,
sono titolare di un appartamento al 50% (il restante 50% di mia moglie) e che gestisco in autonomia su airbnb, con tutti gli incassi indirizzati a me. Ho visto che da inizio anno Airbnb ha iniziato ad applicare la ritenuta al 21% come cedolare secca. Parlando però con il mio commercialista per la dichiarazione dei redditi del 2023 mi ha fatto notare che se facessi concorrere il reddito airbnb al reddito complessivo lo potrei assoggettare a tassazione IRPEF e addizionali e quini avere la possibilità di fare concorrere il reddito airbnb alla deduzione di tutte le mie spese inerenti alla produzione di tali redditi diversi. Sono riuscito a farlo per il 2023 in quanto airbnb non applicava ritenuta, ma dal 2024 ho visto che airbnb mi ha applicato di default il regime di cedolare secca. Sul sito dicono che anche se sono in regime ordinario, loro sono tenuti a fare la ritenuta fiscale, ma fungerà da pagamento anticipato (senza specificare se però riusciro ad accedere al regime ordinario in seguito).
Posso poi corregerlo in sede di dichiarazione delle imposte oppure ci sono altre modalità per procedere alla dichiaraizone in regime ordinario?
Grazie
Massimo
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@Massimo868 buongiorno
se fai locazione breve, Airbnb, come intermediario che interviene nel pagamento, ha l'obbligo di applicare la ritenuta fiscale [che non è la cedolare secca] nella misura del 21%
In sede di prossima dichiarazione dei redditi potrai optare per l'imposta sostitutiva (cedolare secca) sul 100% dei canoni, e allora la ritenuta applicata da Airbnb sarà una ritenuta d'imposta, oppure far concorrere il 95% dei canoni al reddito complessivo da assoggettare a tassazione ordinaria IRPEF e addizionali, e allora la ritenuta applicata da Airbnb sarà una ritenuta d'acconto.
Ovviamente, sempre nel caso di locazione breve, secondo una consolidata interpretazione dell'Agenzia delle entrate, il 50% dei canoni di locazione (indipendentemente dalla partecipazione al contratto di locazione e dall'incasso dei canoni) deve essere dichiarato dal coniuge comproprietario, con possibilità di optare per l'applicazione dell'imposta sostitutiva.
@Massimo868 buongiorno
se fai locazione breve, Airbnb, come intermediario che interviene nel pagamento, ha l'obbligo di applicare la ritenuta fiscale [che non è la cedolare secca] nella misura del 21%
In sede di prossima dichiarazione dei redditi potrai optare per l'imposta sostitutiva (cedolare secca) sul 100% dei canoni, e allora la ritenuta applicata da Airbnb sarà una ritenuta d'imposta, oppure far concorrere il 95% dei canoni al reddito complessivo da assoggettare a tassazione ordinaria IRPEF e addizionali, e allora la ritenuta applicata da Airbnb sarà una ritenuta d'acconto.
Ovviamente, sempre nel caso di locazione breve, secondo una consolidata interpretazione dell'Agenzia delle entrate, il 50% dei canoni di locazione (indipendentemente dalla partecipazione al contratto di locazione e dall'incasso dei canoni) deve essere dichiarato dal coniuge comproprietario, con possibilità di optare per l'applicazione dell'imposta sostitutiva.
Grazie Alberto per la tua pronta risposta! Se procedessi invece con l'imposta sostituiva (cedolare secca) perderei quindi la possibilità di dedurre eventuali spese di ristratturazione o mutuo, ma mia moglie potrebbe evitare di procedere nella dichiarazione di questi redditi?
Ti chiedo questo perchè mia moglie è residente all'estero (UK) e non dichiara redditi lavorando per un organizzazione internazionale e sto cercando di capire anche che cosa comporterebbe minori problemi per lei e se le deduzioni valgono la pena della gestione del commercialista.
Grazie
Massimo
@Massimo868 buongiorno.
nell'ambito fiscale si possono fornire delle indicazioni di carattere generale (auspicando che siano corrette) ma ogni situazione personale (che è sempre diversa) richiederebbe una serie di informazioni strettamente riservate.
In presenza di spese di ristrutturazione, di interessi passivi su mutui o di altre spese che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni d'imposta potrebbe risultare più conveniente, per i canoni di locazione, il concorso al reddito complessivo da assoggettare a tassazione ordinaria, ma non è una regola generale. Dipende infatti dalla presenza e dall'entità di altri redditi che concorrono anch'essi al reddito complessivo, che siano già stati assoggettati a ritenuta d'acconto (ad esempio, i redditi da lavoro dipendente). Dipende, quindi, in particolare, dalla capienza fiscale determinata da questi altri redditi. Per chiarezza, semplificando, se la ritenuta d'acconto subita su questi redditi è 10.000 e la detrazione spettante è 7.000, è probabilmente più conveniente, per i canoni di locazione, l'imposta sostitutiva (cedolare secca). Ma anche se assoggettati a imposta sostitutiva i canoni di locazione influenzano la detrazione spettante per gli altri redditi. Concorrono infatti al reddito di riferimento per le agevolazioni fiscali (ad esempio, vanno a ridurre la detrazione per lavoro dipendente).
In conclusione, quest'anno Airbnb sta applicando correttamente la ritenuta fiscale del 21% e ti darà una Certificazione Unica - locazioni brevi a inizio del prossimo anno.
La scelta tra imposta sostitutiva e concorso al reddito complessivo la farai il prossimo anno in sede di dichiarazione dei redditi dopo avere calcolato gli effetti delle due ipotesi. Non è una scelta di oggi.
Tua moglie è fiscalmente residente all'estero, ma per i redditi fondiari (tra cui i canoni di locazione) rileva il luogo di produzione di questi redditi, vale a dire l'ubicazione dell'immobile. Quindi, limitatamente ai redditi fondiari (salvo altri redditi) tua moglie, comproprietaria dell'immobile, ha l'obbligo (in conformità a una consolidata interpretazione dell'Agenzia delle entrate) di dichiarare i redditi in relazione alla quota di possesso (50%).
In alternativa, secondo un orientamento giurisprudenziale espresso da diverse Commissioni Tributarie (a seguito orientamento della Cassazione) il reddito da locazione può essere dichiarato per intero dal comproprietario che abbia (lui solo) partecipato al contratto di locazione e incassato integralmente il canone.
Per quanto ovvio, la circostanza che vi siano più sentenze delle Commissioni tributarie (comunque favorevoli al contribuente) significa che ci sono state delle situazioni di contenzioso tra i contribuenti e l'Agenzia delle entrate.
Qualora si ritenga di scegliere questa alternativa, si deve essere consapevoli del possibile accertamento da parte dell'Agenzia.
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buongiorno @Alberto1535 , approfitto della tua gentilezza e preparazione. Il prossimo anno, in sede di dichiarazione, potrebbe essere conveniente optare per tassazione ordinaria (non ho altri redditi, gli incassi da airbnb saranno bassi anche perchè l'attività è appena iniziata). Quindi dovrei stare nello scaglione del 23%.
In questo caso, quindi, se ho ben capito dovrei integrare le quote di tassazione già versate tramite airbnb ma in compenso potrei detrarre le spese per l'università (cosa che invece non potrei fare, se ho ben capito, se optassi per la cedolare secca).
E' giusto il mio ragionamento?
grazie mille
alessandro
@Alessandro2091 ciao
Pagherai l'IRPEF al 23% sul 95% dei canoni di locazione, per cui nella sostanza l'IRPEF dovuta sui canoni sarebbe simile alla ritenuta d'acconto subita, ma potrai beneficiare della detrazione per le spese di istruzione universitaria.
In ogni caso, la scelta va fatta in sede di dichiarazione, per cui è anche possibile simulare le due ipotesi e verificare effettivamente i risultati (anche delle addizionali) prima di confermare la scelta.