@Alessandra1159 buonasera,
In queste scelte è opportuno avvalersi della consulenza qualificata di un dottore commercialista.
In termini generali, se la gestione dell'immobile deriva da un contratto di comodato (registrato al fine di evitare successivi problemi con l'AdE), il comodatario si occuperà di tutte le pratiche amministrative (salvo impedimenti nella normativa regionale) fatte a suo nome, pubblicherà l'annuncio, stipulerà i contratti di locazione breve, incasserà i canoni, dichiarerà tali canoni da locazione breve (tra i redditi diversi) con possibilità anche di optare per l'applicazione della cedolare secca del 21%.
Il proprietario dovrà dichiarare invece i redditi fondiari (rendita catastale).
Se invece la gestione avviene nell'ambito di un rapporto madre-figlia, è la proprietaria che deve fare a suo nome tutte le pratiche amministrative, deve stipulare i contratti di locazione, deve dichiarare i canoni di locazione (come redditi fondiari) anche nel caso in cui non incassi i canoni stessi.
In queste situazioni è opportuno tener presente che Airbnb farà pervenire in futuro all'Agenzia delle entrate le informazioni sui soggetti percettori di redditi tramite la piattaforma, sulla base del CF comunicato.