Comodato d'uso e comunicazioni

Corrado87
Level 2
Turin, Italy

Comodato d'uso e comunicazioni

Buongiorno a Tutti,

sono Corrado da Torino e sono neofita in AirBnb.

Ho un parente e due miei amici che sono propietari di immobili in Torino in zone gradevoli e vicino alla metro.

Gli immobili, non essendo affittati ed alcuni posti ancora in vendita, volevo propormi come "gestore", curandone la messa a rendita

con AirBnb.

Prima vorrei prepararmi per presentarmi informato.

Ho letto svariate informazioni utili nella community, ma mi manca una consecutio riguardo alle fasi preliminari.

Chiedo gentilmente a Voi esperti se potete girarmi un fac simile di comodato d'uso, dove registrarlo, ed indicarmi la sequenza di operazioni 

come le comunicazioni alla questura.

Buon lavoro a Tutti e perdonate il disturbo, Corrado.

5 Risposte 5
Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Corrado87 

ciao, nessun disturbo, hai posto diverse questioni, provo a darti qualche indicazione di massima.

Puoi trovare gratuitamente dei contratti di comodato d'uso su siti internet.

Il contratto deve essere registrato all'Agenzia delle entrate.

 

Se intendi fare locazioni brevi è opportuno verificare preventivamente nella normativa regionale sulle attività/tipologie ricettive se il comodatario può fare locazioni turistiche in forma non imprenditoriale (ad esempio, in ER non è consentito).

Altro vincolo (sia normativa regionale che normativa statale) riguarda il numero di immobili. 

La legge di Bilancio 2021 ha introdotto una presunzione di esercizio dell'attività di impresa quando una persona fisica destina alla locazione breve più di 4 appartamenti nello stesso periodo d'imposta.

Ma la normativa regionale potrebbe prevedere dei limiti più stringenti.

 

Nella sostanza, si tratta di capire quale tipologia ricettiva è consentita.

 

Sulla base di questo, presentare al SUAP del Comune la relativa comunicazione/segnalazione (normalmente sono indispensabili SPID, firma digitale e posta certificata).

 

A questa segue la richiesta di credenziali per l'accesso al portale Alloggiati Web delle Questure: per le modalità di richiesta, consultare il sito della Questura competente.

 

Altre incombenze riguardano l'accreditamento al portale regionale per la comunicazione dei flussi turistici e la richiesta del Codice Identificativo Regionale (se previsto della Regione).

 

Infine, l'imposta di soggiorno secondo il regolamento del Comune ove è ubicato l'immobile.

Buon proseguimento.

 

 

 

Corrado87
Level 2
Turin, Italy

@Alberto1535 

Grazie mille per le risposte esaustive.

Approfitto per chiedere se AirBnb concepisce la suddivisione dei proventi tra proprietario dell'immobile e "gestore" (come mi proporrei io) ed in tal caso se entrambi possiamo pagare in cedolare secca o in dichiarazione.

Cordialmente, Corrado.

Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Corrado87 buongiorno,

Partiamo dalla tua ipotesi di partenza, vale a dire disciplinare i rapporti con i proprietari tramite un contratto di comodato d'uso gratuito che consenta al comodatario di fare locazioni.

In questa ipotesi, è il comodatario che stipula contratti di locazione e che, di conseguenza, incassa i canoni. Se ritiene di fare locazione anche avvalendosi di Airbnb, pubblicherà l'annuncio.

 

Se si tratta di contratti di locazione di durata superiore ai 30 giorni, di qualunque tipologia, secondo un'interpretazione da sempre sostenuta dall'Agenzia delle entrate, il comodatario incassa i canoni ma

è il proprietario-comodante che deve inserirli nella propria Dichiarazione dei redditi come redditi fondiari.

Ma nel caso di locazioni brevi è prevista un'eccezione: il proprietario-comodante resta titolare del reddito fondiario derivante dal possesso dell’immobile oggetto di comodato (rendita catastale) mentre il comodatario-locatore diventa titolare del reddito derivante dal contratto di locazione qualificabile in Dichiarazione come reddito diverso.  Con l'ulteriore eccezione di poter assoggettare tale reddito diverso alla cedolare secca del 21% qualora più conveniente.

 

Ma in questa ipotesi, quale può essere l'interesse per il proprietario a stipulare un contratto di comodato d'uso gratuito con persone estranee al proprio nucleo familiare ?

Poco cambia, nella sostanza, qualora si stipuli un contratto di comodato d'uso oneroso, che preveda quindi un pagamento di modesta entità, ad esempio quota parte delle spese condominiali o quota parte dell'IMU.

 

Una diversa ipotesi da valutare, forse più realistica, prevede di disciplinare i rapporti con i proprietari tramite contratto di locazione 4 + 4 a canone libero con possibilità di sublocazione.

Di comune accordo, sarà possibile la risoluzione consensuale prima della scadenza finale.

Per effetto del contratto di locazione a canone libero (ad esempio, canone annuo 5.000), il proprietario incassa i canoni e li inserisce tra i redditi fondiari nella sua Dichiarazione dei redditi con possibilità di optare già in contratto registrato per l'applicazione della cedolare secca del 21%.

Il locatario ha la possibilità di stipulare contratti di sublocazione, incassando i canoni (ad esempio, canoni annui per 10.000). Se ritiene di fare sublocazione anche avvalendosi di Airbnb, pubblicherà l'annuncio.

Anche i canoni derivanti dai contratti di sublocazione breve devono essere dichiarati come redditi diversi con possibilità di optare in dichiarazione per l' applicazione della cedolare secca del 21% qualora più conveniente.

 

Non mi pare sia possibile disciplinare in altro modo i rapporti con i proprietari.

In ogni caso, in queste ipotesi, su Airbnb l'host è il comodatario oppure il sublocatore.

 

Vediamo sulla community molte richieste di co-hosting.

Il proprietario che ha pubblicato l'annuncio (dopo aver fatto a suo nome tutte le pratiche amministrative) ricerca un co-host "privato" per affidargli determinati incarichi contro pagamento di un compenso. Mi pare che Airbnb abbia da tempo disattivato la funzione di compenso condiviso per il co-hosting, suggerendo, in alternativa, all'host di modificare le preferenze di pagamento in modo da dividere il pagamento con il co-host.

Non è comunque il tuo caso.

 

Prima di prendere decisioni mi permetto suggerire la consulenza qualificata di un dottore commercialista.

Un cordiale saluto.

Corrado87
Level 2
Turin, Italy

Grazie @Alberto1535 ,

eppure leggendo le caratteristiche dei co-host mi identifico in questa figura, seppure il Tuo consiglio di analizzare con un dottore commercialista rimane fondamentale.

Registrerei all'AE un contratto di comodato (oneroso) con ogni proprietario e sulla piattaforma Airbnb imposteremmo la % dei miei servizi.

Pagandone in cedolare secca o dichiarazione dei redditi le tasse relative, la vedo la soluzione ideale.

Appurato questo dovrei concordare la % dei proventi in base ai servizi: gestione annunci, rapporti con i clienti, pulizie, comunicazioni alla questura, interventi di mautenzione.

Cosa ne pensi?

Cordialmente, Corrado.

Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Corrado87 

A mio parere, se regoli i rapporti con i proprietari con un contratto di comodato, dovresti essere tu come comodatario a pubblicare l'annuncio quale host, a stipulare i contratti di locazione, ad incassare i canoni.

Teoricamente potresti dividere i compensi con i proprietari (attenzione agli aspetti fiscali) ma dubito che questa condizione possa essere compatibile con un comodato.

Puoi essere co-host se i proprietari sono gli host, ma allora siamo fuori dall'ipotesi di comodato, e anche di locazione.

Forse un dottore commercialista trova una soluzione.

Un cordiale saluto.

 

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