@Giovanni-E-Cinzia0
Concordo sul fatto che le normative siano spesso poco chiare; che siano complesse é un aspetto a mio avviso inevitabile, perché spesso devono soddisfare tante sfaccettature che noi stessi, utenti o contribuenti, chiediamo che vengano prese in considerazione perché desideriamo delle distinzioni.
E quindi é normale che sia difficile realizzare una legge, una norma, che vada bene a tutti indistintamente... e cosí si creano le interpretazioni, le differenze, le variabili, ecc.
Concordo che la TARI maggiorata sia un errore, anche perché cosí si tende a colpire chi opera nella legalitá (con registrazione, dichiarazione redditi, ecc.) e non si colpisce invece chi opera nel sommerso, non dichiara nulla, non versa l'imposta di soggiorno, ecc.
Detto questo:
- chi fa locazione turistica deve sempre fare il contratto (di locazione) scritto. Questo é previsto dal c.c. Per fare certe cose certe regole bisogna conoscerle. Se non é il proprio mestiere, é opportuno rivolgersi ad un esperto (commercialista).
- il reddito derivante dagli affitti deve essere dichiarato nel quadro RB dei fabbricati, e si paga l'aliquota Irpef della propria fascia di reddito (come tutti gli altri redditi, nulla di particolare in questo);
- per i redditi da affitto però, il legislatore ha previsto una possibile facilitazione, la "cedolare secca" che consente di 'scorporare' i redditi da affitto dagli altri e pagarci solo il 21% invece della propria aliquota, che può essere 23%' 35%' 43%, ecc. Quindi é una 'complicazione' benvenuta, perché ci consente di pagare meno;
- gli affitti, come tutti gli altr i redditi, devono essere dichiarati al "lordo", e poi, come privati, si posso in sede di dichiarazione dei redditi, inserire delle detrazioni, ben precise però: interessi su mutuo abitazione principale, spese mediche, assicurazione vita, ecc.; i privati non hanno la possibilitá di detrarre spese o costi diversi da quelli specificatamente previsti. Quindi, la commissione del portale (Airbnb) non é un costo detraibile (se l'affitto é 100, dichiari 100 e paghi l'imposta su 100, anche se in realtá hai incassato 97 .
- se non benefici della cedolare secca, l'importo dichiarato viene ridotto al 95% (quel 5% in meno é una sorta di forfait sui costi realmente sostenuti);
- se invece in sede di dichiarazione dei redditi, opti per la cedolare secca e spunti l'apposita casellina nel 730 o Unico, allora l'affitto da indicare é proprio il 100%.
- personalmente ritengo che le spese (luce, acqua, gas, ecc) siano scorporabili se sono esattamente quantificabili ed inseribili nel contratto (affitto 100, di cui canone 80, gas 5, riscaldamento 10, elettricitá 5), a fronte di giustificativi esatti... non credo, con affitti turistici di 3, 5, 10 giorni, sia possibile identificare le spese da scorporare; opportuno comunque interpellare un commercialista.
- capisco le commissioni sui bonifici per pagare l'imposta di soggiorno; forse facendo un contratto di home banking si potrebbe ottenere una riduzione del costo e farlo da casa, risparmiando tempo e fatica.
