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E’ bene sempre fare sottoscrivere un contratto in forma scritta per qualunque durata, anche di un solo giorno. Quando si consegnano le chiavi del proprio appartamento a degli estranei è sempre necessario scrivere un contratto con finalità turistiche con data certa, se non si vuole andare incontro a spiacevoli sorprese (ad es. locazione di fatto). Così facendo si dà certezza al rapporto di locazione turistica e si mitiga il rischio di commistioni con altre attività di tipo ricettivo (ad es. affittacamere o Casa vacanza) e di dover subire comportamenti di malintenzionati che potrebbero pretendere di rimanere oltre il termine convenuto. Poi è bene allegare al contratto una lista delle cose più importanti presenti nell’appartamento e del loro stato: in questo modo alla riconsegna è possibile contestare immediatamente la loro assenza o la loro rottura. Infine è sempre bene farsi dare un congruo deposito cauzionale (che verrà trattenuto da Airbnb) che non è legato alla durata del soggiorno:
Se il contratto è superiore a 30 giorni, l’host è obbligato a registrarlo telematicamente o direttamente allo sportello, pagando, se dovute, le relative imposte di bollo e di registro (2% del canone complessivo, con minimo di 67 euro) tramite il modello di registrazione RLI (Tipologia di contratto = L1).
@Eleonora123, se tu fai locazione turistica, il contratto lo devi fare SEMPRE. Se si tratta di più di 30 gg allora lo devi ancge registrare.
Se invece sei Casa Vancaze, o B&B, o afittacamente, quindi fai attività ricettiva, allora niente contratto, ma dovrai fare solo la ricevuta. Non so se ci siano dei limiti di durata, per le attività ricettive.
Inutile comunque chiedere ad Airbnb: loro ti possono spiegare come funziona il sistema del sito, non la legge italiana