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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Ciao a tutti,
Ripensando a quando siete entrati a far parte di Airbnb, come è stato attendere il primo ospite?
Che cosa avete fatto per rendere attraente l'inserzione, per invogliare il primo ospite a prenotare proprio casa tua?
Hai dovuto aspettare molto per dare loro il benvenuto?
Attendo, curiosa, di leggere le vostre storie!
Francy
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Allora... la verità? La verità: quando ho deciso di ospitare nella casa che ho accanto, trasformandola da uso ufficio ad uso abitativo, ho espletato e completato con una mia amica architetto tutte i cambiamenti, gli adattamenti e la burocrazia. Poi ho arredato e corredato l'appartamento e poi ho chiesto ad amici: quale la piattaforma migliore? Le risposte sono state abbastanza simili: Airbnb e Booking. Ho aperto un account su entrambi. In pochi giorni ho riempito l'estate solo con booking. La seconda estate (al momento affitto solo d'estate), la stessa cosa. L'anno successivo non ho neanche riattivato airbnb. L'anno scorso ho voluto riprovare, riattivando l'account airbnb ed ecco la prima timida prenotazione su airbnb, di una ragazza preoccupata che non avessi recensioni. Le ho consigliato di dare un'occhiata su booking e così ha prenotato, evviva! L'estate scorsa ho affittato più con airbnb che con booking, tanto che booking mi ha tolto una certa visibilità, non ricordo come la chiamano... una cosa con un simbolo col pollice su. Vabbè. Airbnb mi fa più simpatia, perché noto che ci si approcciano i turisti più abituati a muoversi in autonomia, con grande spirito di adattamento, almeno per le mie esperienze.
Come è stato il primo ospite? Una coppia di napoletani, che viaggiavano con "la ragazza", una storica moto guzzi fantastica. Sono stati deliziosi, davvero affettuosi, ho detto loro che erano i primi ospiti e li ho pregati di farmi sapere come trovavano l'appartamento, cosa mancava, se c'era qualcosa da migliorare, ... sono stati davvero un bellissimo inizio! Ci mandiamo ancora gli auguri di Natale e capodanno!
Ah... sì, ero emozionatissima aspettando i primi ospiti... e un po' lo sono sempre anche adesso. Certo, si va acquisendo una certa pratica, ci sono cose simili da dire e da fare, piano piano sono diventata un po' più sicura di me. Ma accolgo sempre con un sorriso e cerco di vedere e ascoltare se gli ospiti desiderano più o meno partecipazione... come dire? Ad alcuni ho stretto la mano, altri mi hanno stupito per avermi salutato con calorosi baci e abbracci...
Woww!!! Il primo - nel mio caso la prima) cliente non si scorda mai!!! Giovane ragazza americana ma con sede di studi in Italia ...avevo appena finito di ristrutturare l'appartamento e messo l'annuncio online Che arrivò subito la prima prenotazione!! Mi ricordo ancora il batticuore e la grande emozione - e anche la grande paura... Di ricevere l'ospite!!
Sinceramente ce l'ho messa davvero tutta.. palloncini gonfiati ad elio in tutto il salotto e sopra il letto !! Pasticcini, spumante a bordo vasca ...insomma volevo davvero che somigliasse ad una inaugurazione!!!
Per me rapprentava a tutti gli effetti il primo giorno di un lavoro che poi mi é piaciuto così tanto....
La ragazza mi fece una splendida recensione che sicuramente mi ha aiutato per le prenotazioni successive. Siamo rimaste amiche ed è tornata anche l'anno successivo !!! Quindi davvero...esagerate!! Trasmettere all'ospite parte del vostro entusiasmo:) verrà sicuramente apprezzato!!
Prendete un padre che sta per partire, in un anno tra i più dance in assoluto, quello di “Poker face” e di “I gotta feeling”.
Poi prendete una figlia che si sente come ET, l’extra-terrestre: sperduta ed abbandonata sul pianeta Terra, una studentessa drammaticamente fuori moda (non sa ballare, non una strafiga, non ricca, e, ciliegina sulla torta, un po’ depressa. En plein) che per la prima volta affitta su AIRBNB una stanza di casa sua, o meglio di un genitore perennemente in partenza, a dei turisti di passaggio.
Breve, ma indispensabile flashback. E’ la sera di un martedì. Annuncio catastrofico. Il più breve nella storia dell’umanità, tale da confermare uno stato confusionale da frontale con treno merci. Fotografie di una bruttezza rara. Regole della casa inesistenti. Prezzo talmente alto da scoraggiare persino Bill Gates. Insomma, tutte cose controproducenti che andrebbero riportate nel “Manuale delle cose da non fare quando si pubblica il primo annuncio su AIRBNB”.
Il destino è ormai segnato, grazie forse ad un impeto di benevolenza, misto a pietà, da parte del portale. La ragazza rimane immobile per ore, con il battito cardiaco azzerato. Non riesce a credere che la sua stanza sia davvero in Rete.
Il genitore girovago della ragazza non strafiga fa ingresso, con potenti squilli di tromba, tra gli dei dell’Olimpo: diventa, suo malgrado, un host, una figura mitologica che vive nella sua torre eburnea e ha uno scagnozzo sempre al suo servizio (co-host), pronto ad eseguire ogni volere del suo signore e padrone.
Alla ragazza che non sa ballare non resta che attendere con pazienza il giorno in cui un povero gonzo avrebbe abboccato al suo amo.
Adesso, signore e signori, entra in scena uno dei più eccentrici esseri viventi che abbiano mai messo piede su questo pianeta, un tizio di nome Grigoris che, due giorni dopo, miracolosamente prenota codesta stanza.
L’host imbranata e un po’ depressa, dopo insistiti messaggi in chat con un perfetto sconosciuto, incapace di esprimersi in un inglese comprensibile (e pensare che sua madre l’aveva avvertita di non accettare caramelle dagli sconosciuti…), che poi si rivelerà un fascinoso pirata greco, una specie di Sandokan con un bastone da viandante medioevale e un’ascia che gli sbuca dallo zaino consunto, accetta la sua prenotazione. Gioia, stupore, farfalle nello stomaco. Il primo ricordo.
Adesso fateli incontrare a Milano in una giornata di pioggia.
Ecco.
Poi fateli conoscere piano piano, attraverso il camino acceso con accanto due divani, gli sguardi, le espressioni confuse, le mezzeparole che non si trovano, un rosario greco-ortodosso, un’arancia sbucciata con un coltellino svizzero, un Earl Grey accompagnato da biscotti.
Dopo un bla-bla-bla sempre più fitto e sempre più divertente, fateli viaggiare insieme, inseguendo le loro rispettive vite passate, fino a Capo Nord, in Grecia e poi ancora a casa della sorella (anche lei mitologica host), ad Alicante.
La costruzione di un’amicizia picaresca innescata da AIRBNB, improbabile, folle e strana come tutte le amicizie, che rimbalza da un punto all’altro dei cinque continenti.
Ecco.
E così la malinconia, unita a sconforto e insicurezza, diventano uno sbiadito ricordo. Poi, senza bussare, fa irruzione la fiducia in sé stessi e negli altri, devastando tutto come una colata lavica.
Ecco.
Quando ci rendiamo conto di cosa possa accadere quando apriamo le porte di casa nostra o, per meglio dire, apriamo noi stessi al mondo. Adesso la ragazza imbranata può dirlo con buona certezza: se non si fosse iscritta senza troppe aspettative e convinzioni su AIRBNB, si sarebbe persa qualche cosa. Non è forse un miracolo dell’hosting anche questo?