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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Ciao a tutti. La mia commercialista mi chiede il contratto di booking e di air b&b per capire come devono essere tassati questi redditi (penso che me lo chieda per capire se possa applicare o meno la cedolare secca in caso di fitti tramite questi portali). Io però non so davvero dove reperirli perchè nell'extranet di entrambi i portali non ci sono. Come vi regolate voi con i vostri commercialisti, come vengono tassati questi redditi? Si può applicare la cedolare secca?
@Andrea1504 io so che la cedolare secca si applica solo se sei l'effettivo proprietario dell'immobile.
Questo sempre assumendo la non imprenditorialità dell'attività.
@Andrea1504, i portali sono solo dei portali: mettono in contatto host e guest, che poi stipulano il contratto tra loro.
Quindi, quello che deve interessare al commercialista non è cosa fanno i portali, ma cosa fai tu.
Se sei il proprietario, fai locazione pura, senza servizi e senza organizzazione, e hai sempre stipulato contratti di locazione con ogni ospite, hai diritto ad applicare la cedolare secca, sia che il contratto sia stato registrato (nel caso di affitti superiori ai 30 gg) sia che non lo sia stato. Che importanza hanno i Termini di servizio dei portali?
Quoto la Susy. Parli di “fitti”, @Andrea1504, quindi presumo che tu conceda in locazione uno o più immobili. Il contratto di intermediazione di AIRBNB non ha alcun valore legale in Italia sul versante locativo. A fini locativi non ti può servire a nulla il contratto di AIRBNB perché AIRBNB non sottoscrive alcun statuto locativo turistico tra te e l’ospite, ma conclude a distanza un contratto per la fornitura di un servizio tra AIRBNB e te: trattasi di negozi separati, differenti, inconciliabili tra loro.
Tra l’altro, AIRBNB si dimentica che in Italia esistono delle leggi, e le leggi vanno rispettate. AIRBNB, invece, impone regole e clausole che in Italia non vanno applicate perchè sono nulle.
Qualche esempio? Il deposito cauzionale: il deposito cauzionale è un pegno irregolare a garanzia delle obbligazioni del guest scaturenti dal contratto di locazione (il possessore del pegno è il locatore), ma qui viene gestito da un (incomodo) soggetto terzo al rapporto che se lo incamera e se lo gestisce a sua totale discrezione.
Il “no extra guests”: viene vietato al guest/conduttore/inquilino di ospitare nell’appartamento che ha interamente preso in affitto chi vuole, amici, parenti, conoscenti, salvo che si riesca a dimostrare davanti ad giudice una sublocazione: tra le facoltà derivanti dall’essere un conduttore in Italia vi è anche quella di ospitare terzi, per brevi o lunghi periodi, anche se contrattualmente è previsto un espresso divieto.
E invece cosa succede? Succede che gli host/locatori italiani, invece di seguire le leggi in materia di locazione del loro Paese, vanno in paranoia per paura di infrangere delle regole nulle imposte da un portale americano di home-booking!
Il portale ti mette in contatto soltanto con un ospite/inquilino, ti aiuta a gestire il rapporto con lui (che anche qui ci sarebbe molto da dire, ma lasciamo perdere…), ma resta e resterà sempre un mero intermediario online, ossia un esattore che incassa il canone per te, trattenendosi la sua commissione.
La politica di AIRBNB, perlomeno qui in Italia, mal si concilia con le disposizioni civilistiche del nostro Paese in materia di locazione che richiedono la forma scritta (art.1, co.346, legge 311/2004; art.1, co.4, legge 431/1998): si concilia bene solo con quelle attività ricettive extralberghiere (CAV, B & B, Affittacamere ecc.) che non richiedono un contratto di locazione proprio perchè non sono locazioni.
La forma scritta è obbligatoria per tutti i contratti ad uso abitativo, pena nullità (così hanno stabilito quattro anni fa le Sezioni Unite di Cassazione, e come risulta, peraltro, anche da una recente pronuncia di merito su una locazione verbale per finalità di tipo turistico). Qualsiasi contratto di locazione, ivi compresi quelli turistici, deve essere scritto, anche se dura pochi giorni.
Se non disponi di un contratto scritto, la tua attività potrebbe essere qualificata come attività ricettiva (CAV, Affittacamere ecc.) e ciò potrebbe causarti grattacapi in caso di contestazioni, controversie o successivi accertamenti.
Qualora, invece, tu disponga di un contratto di locazione scritto (questo tra l’altro ti serve anche per evitare equivoci su importi lordi, netti, commissioni, somme percepite ecc.), dovrai semplicemente dichiarare, indipendentemente dall’effettiva percezione (a meno che non ci sia una convalida di sfratto per morosità), l’ammontare del canone di locazione risultante dal contratto.
Si sottraggono, solo se sono comprese nel canone, le spese condominiali, cioè le spese riferite al condominio (luce, acqua e gas del condominio, portiere, ascensore e simili), salvo in caso di locazione breve (quindi, non lunga) con opzione per la cedolare secca, in cui la somma non va diminuita delle spese sostenute dal locatore e delle somme addebitate a titolo forfetario al guest per prestazioni accessorie (quest’ultime le puoi scomputare dal canone solo se sono sostenute direttamente dal guest o sono da te a questi riaddebitate sulla base di consumi effettivamente sostenuti: ipotesi alquanto remote su una locazione che si esaurisce in pochi giorni).
Il reddito effettivo va determinato al 95% se rimani in IRPEF, al 100% (se il canone è superiore alla rendita catastale rivalutata del 5%) se scegli di optare per il regime della cedolare secca che, per inciso, può essere scelto anche in caso di sublocazione breve e di locazione breve effettuata dal comodatario.
Al commercialista non serve il contratto di intermediazione per la pubblicizzazione del tuo immobile sul portale AIRBNB e i termini e le condizioni di utilizzo, non servono neanche i contratti di locazione (anche se i CAF, in genere, li richiedono), al commercialista serve solo sapere il numero dei soggiorni e l’importo risultante dai contratti, eventualmente con le copie delle rispettive ricevute, il cui rilascio, peraltro, non è un obbligo imposto per legge, ma solo se richiesto dal debitore/guest. That’s all!
Grazie a tutti, si faccio locazione turistica con i contratti , però la commercialista non era proprio a conoscenza del poter applicare la cedolare secca su un'attività di questo tipo. Che sia b&b o che sia locazione turistica mi pare lo escludesse. Magari provo a sentire un altro commercialista
@Andrea1504, dato che la cosa interessa anche me, ho letto diversi articoli e pare che da giugno 2017 per la locazione turistica, solo se si fanno affitti brevi(per quelli superiori a 30gg vale la vecchia regola), sia stata introdotta la possibilità di optare per la cedolare secca, anche in caso di sublocazione di immobile in comodato d'uso.
Se così fosse, tanto meglio per tutti.
Io però vorrei leggerle sul sito dell' Agenzia delle entrate queste notizie, nei risultati di ricerca non compare mai! Se ho tempo vado direttamente sul sito e cerco di trovare conferma definitiva.
Ciao @Stefano327! Essu, scrivila una riga sennò ci fai pensare sia spam! 🙂
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Linee guida della communityperò quello che mi premeva capire era , al di là delle conoscenze di ognuno, i vostri commercialisti vi applicano la cedolare secca? Cioè, è una cosa che avete già fatto?
Si, già da qualche anno.
Già lo feci, @Andrea1504. Io cedolarizzavo “breve” anche prima del DL 50/2017: la cedolare secca sulle locazioni brevi non è una novità.Esisteva anche prima del 2017. La previsione di detto DL, sul punto, è superflua. Nulla aggiunge, infatti, a quanto già stabilito nel 2011 dall’art.3 del D.Lgs. 23, che prevedeva la possibilità di cedolarizzare il canone di locazione dei contratti ad uso abitativo, non facendo alcuna distinzione quanto alla durata del rapporto.
Il DL 50/2017 prevede l’estensione della cedolare secca anche alle sublocazioni brevi, quindi non lunghe, e alle locazioni brevi, quindi non lunghe, concluse dal comodatario (è questa la vera novità). La recente legge di Bilancio 2019 ha poi esteso la cedolare secca anche alla locazione di immmobili commerciali C/1 con superficie non superiore a 600 mq. con contratti stipulati nel 2019, ma questa è tutta un'altra storia.
Confermo. La possibilità di applicare la cedolare secca sulle locazioni brevi esisteva anche prima del 2017.
@Tatja-and-Gennaro0@Emily352@Stefano327@Salvatore199
Ragazzi scusatemi volevo sapere una cosa, al di là di quello che prevedono le leggi e decreti vari, voi con i vostri commercialisti applicate questa cedolare secca? Ciop l'avete già fatto? Perchè oggi mi ha richiamato la commercialista che ha praticamente escluso questa possibilità nel mio caso.
Praticamente la mia è locazione turistica , la casa è di mia madre( ma praticamente di fatto è mia da anni) ma intestata a lei, e ai guests faccio contratti di locazione che tengo io ma in questi contratti non c'è il prezzo della locazione, è solo una cosa che in realtà faccio prevalentemente a tutela mia per varie clausole scritte. Ma non è neanche un contratto ufficiale, cioè l'ho creato io , ed è brevissimo.... Gli importi che ricevo da ogni cliente ovviamente io li annoto su una agenda ma come dicevo dal contratto non si evince nulla relativamente al prezzo. Per questo mi chiedo se i vostri commercialisti concretamente vi hanno applicato la cedolare secca perchè la mia commercialista l'ha proprio escluso al 100% nel mio caso.
"Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni."
Fonte: Agenzia delle entrate
https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/schede/fabbricatiterreni/cedolare+secca/sch...
Devi registrare un contratto di comodato d'uso all' A. D. E. Tra te e tua madre, in cui viene concessa la possibilità da parte tua di subaffittarlo.
Nel contratto di locazione ti conviene indicare il prezzo, sia per fare poi la dichiarazione dei redditi, sia per avere un documento firmato in caso di controlli.
Io la dichiarazione la devo ancora fare, ti farò sapere cosa mi dicono, ma mi sembra che l'Agenzia delle entrate sia chiara, ed è per ovvi motivi più autorevole del commercialista.