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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Dopo 2 anni di iscrizione come host e di usufruttuaria come ospite, mi preme scrivere due righe in merito i miei connazionali utenti. Ho letto molte recensioni di utenti "mondiali" e nessuna è villana come quelle scritte da un italiano; a noi non va mai bene qualcosa, MAI. C'è la pulizia (ok non si discute) c'è la cucina, la finestra, chi ti apre la porta, il soffitto....ma viaggiate Airbnb per pagare poco o per farvi una cultura approfittando dello stare "IN" un luogo e non in un anonimo albergo? Lo volete capire che il resto del mondo NON ha le nostre priorità, quindi una cucina non perfettamente attrezzata, non è richiesta? Scrivere "non la consiglio perchè non è attrezzata la cucina" o "no assolutamente, ha il tetto basso" è una cattiveria inaudita. Ogni commento è valido di per seè, ma c'è la possibilità di scrivere personalmente al proprietario, fatelo! lì non lesinate anche ingiurie, ma pubblicamente non insultate con cattiverie la gente, non sfogate le vostre anime nere. Non serve a nulla e fate brutta figura voi, perchè essere incontentabili e cattivi non è segno di cultura, ma assolutamente del contrario. Il viaggio è sempre cultura, anche negli usi e costumi "casalinghi".
@Anonymous hai perfettamente ragione, in Italia sta crescendo la comunità delle case "vuote" su airbnb, che oltre ad essere create solo per guadagnare (cosa giusta ma..), non c'è l'anima del proprietario, non c'è una cultura dell'accoglienza etc.. Io mi faccio in 4 per l'ospite, è casa mia e ci sono tutte le mie cose. L'ospite straniero me le tratta benissimo ed è contentissimo, mi chiede la mia storia, mi chiede le cose sulla roba presente in casa etc.
L'ospite italiano invece se ne frega. Poi esistono anche italiani corretti ed educati, ma mi sto rendendo conto che sono ormai la minoranza.
Sono stata da poco in Norvegia e devo dire che a Berghen ho trovato più italiani che a casa mia.Ho scoperto che li sbarcava la costa crociere.Sono stati un incubo:urla,schiamazzi,si lanciavano nei negozi urlando,insultavano a voce alta pensando di non essere capiti.Posso pensare che gli ospiti di Costa Crociere siano una fauna particolare,ma spesso sono gli italiani ad esasperare alcune loro caratteristiche.
Per quanto riguarda l'affitto con airbnb,ho notato che spesso gli ospiti non leggono la descrizione della casa e poi si lamentano.
Io ho un monolocale in una casa d'epoca ,che è anche oggetto di visite guidate essendo una palazzina liberty,all'interno di un quartiere liberty a Torino(Cit Turin).Ho notato che alcuni la apprezzano molto, ma altri vorrebbero l'albergo a 20 piani,in vetro o qualcosa del genere.Mi chiedo allora a cosa serve la descrizione........Saluti a tutti Pat
Ciao @Anonymous,
capisco e sono in parte d'accordo sui commenti privati. Tuttavia per me non è proprio un buon comportamento affittare una casa e non spiegare come funziona e non essere disponibile sul luogo. Non è vero che una casa è una casa, ogni casa è diversa ed in primis per tua tutela devi essere presente, o qualcuno per te, al check-in. Il prezzo è importante ma per quanto poco si possa pagare solitamente ci si aspetta una casa pulita se nulla è.scritto nell'annuncio, anche quindi se si paga 20 euro. Ci sono cose che non si possono "barattare" con un prezzo basso. In queste io metterei anche l'accoglienza e l'assistenza iniziale per rispondere a tutte le domande, tutte ma proprio tutte perchè il mondo è grande e proprio se viaggi ti rendi conto che è varie, le case non sono tutte uguali e tutte le domande sono lecite. Insomma per farti sentire più sicuro e tranquillo.
Ciao e buona fortuna!
@Jim1 Credo che il tutto sia ridotto al fatto che in Italia una cosa che mi sono accorto, stanno uscendo fuori tante, tantissime case che non sono case proprie. Io ho sposato la filosofia di Airbnb, che casa mia è casa che affitto. Cioè che la casa che affitto è quella dove vivo nel periodo invernale e nel periodo estivo l'affitto. Per cui l'ospite si sente in una casa viva, abitata e completamente attrezzata.
L'italiano, crede che la casa di airbnb sia un albergo, anche per via di molti che affittano case vuote o realizzate solo per poi esser messe su airbnb.
Per cui, quando entrano in una casa abitata, si lamentano di tutto. Mentre lo straniero è invece propenso a scegliere una casa "abitata" ed è felice e meno propenso a lamentarsi.
Oltre al fatto che casa mia, parlo della mia esperienza ha tutti gli opzional possibili ed immaginabili, è in centro a Cagliari e ha un prezzo medio più basso rispetto a tante case più "vuote" ed anonime nella mia zona, però buona parte se non la maggior parte degli italiani preferisce chiedere sconti e non rispondere quando gli si fa notare che per "Ferragosto" il prezzo non è trattabile.
E' una questione proprio a mio avviso di cultura, un ospite mi ha chiesto addirittura che se avesse prenotato voleva, colazione tutti i giorni, cambio delle lenzuola giornaliero e altre cose, non capendo che airbnb non è un'albergo e ha pure risposto in malo modo quando gli ho fatto presente la differenza fra Hotel e Airbnb.
Sarà che per noi quella dello sharing è comunque una mentalità nuova, che ci piace, ma alla quale non siamo troppo abituati. Non ancora.
Culturalmente, siamo amanti della privacy, dei nostri spazi, ma la cultura di Airbnb ci attrae, perché ovviamente è bellissimo conoscere un posto nuovo tramite le persone del luogo, imparare storie, culture, usanze, che un semplice turista non riuscirebbe mai a scoprire con le proprie forze.
Non rinunciamo alle comodità - che sia questo il nostro punto debole? Voglio esplorare, conoscere, vivere quella realtà nuova, ma allo stesso tempo voglio stanza e bagno pulito tutti i giorni, colazione, e tanti altri servizi in uno schiocco di dita.
Ovviamente non tutti la pensano in questo modo, ma è quasi certo che gli stranieri siano più propensi a sacrificare le maggiori comodità in prospettiva di una migliore esperienza.
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Ciao @Jim1 ,
Sei sin troppo "speranzoso" a mio vedere, nel senso che l'italiano vede "Airbnb" a mio avviso nella maggioranza delle persone, solo come un modo per "spendere meno" e avere lo stesso standard di un albergo.
Non è ancora entrato nell'idea del fatto che airbnb non è un albergo, ma una casa di un'altra persona che la mette a disposizione a terzi, previo pagamento.
Per esempio, se avessi una casa disponibile da affittare mentre ci vivo, sarà mia cura far avere la colazione in maniera gratuita, perchè in fondo mi fa piacere fare conoscenza con l'ospite, ma nessuno mi costringe a farla avere all'ospite.
A mio avviso ci sono veramente troppe differenze fra i vari annunci, ci sono annunci in cui non ci sono nemmeno le lenzuola e gli asciugamanti inclusi oppure ti fanno pagare anche l'elettricità.
Gli standard di airbnb a mio avviso devono essere FISSI, non a seconda di quanto l'host ci vuole guadagnare e basta.
Una casa personale, dovrebbe avere più "valore" per airbnb che una casa vacanza messa solo per guadagnarci, che fra l'altro crea aspettite ben diverse.
Proprio perchè come dici tu, siamo ancora abbastanza "vergini" in questo mondo, trovo che bisognerebbe dare un attimo di regole più serrate in alcuni casi.
@Giuseppe10 speranzoso abbastanza ma principalmente oggettivo 🙂
Proprio per questo ho rimarcato il fatto che non tutti sono ancora abituati (pronti?) alla cultura Airbnb. Inizialmente, non posso darti torto, c'è stata una maggiore inclinazione al risparmio - i prezzi erano molto competitivi rispetto a quelli degli hotel - ma successivamente sono venuti fuori gli aspetti utili. A cominciare credo dai gruppi di persone (es: 6,10,15) che hanno iniziato a preferire case intere rispetto e più stanze d'albergo, che avevano sì un prezzo più alto ma soprattutto non permettevano di stare insieme. Da lì tutto in salita, prezzi compresi.
Naturalmente si elogia chi ha conservato il vecchio spirito e offre uno spazio in casa propria, partecipa davvero alla permanenza degli ospiti e contribuisce a creare un posto al quale tutti possano appartenere. Sembra filosofia ma è una realtà.
Come ha detto @Francesco192 nel post che ha menzionato, molti tendono a preferire uno spazio proprio, con tanto di indicazioni dell'host, ma sempre privato. La condivisione qui viene meno e non vuol però dire che venga meno l'aspetto esplorativo. Posso sempre soggiornare in un appartamento intero/casa/villa/baita ed avere uno stretto rapporto con l'host. Il tutto sta nelle intenzioni di chi viaggia e l'espansione di Airbnb deve assolutamente permettere e supportare le diverse esigenze.
Poi chiedo, stiamo guardando al prezzo o al tipo di spazio offerto? Al mercato o al tipo di esperienza? Sono cose che vanno insieme ma comunque separate.
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Jim sono d'accordo con il tuo ultimo post in quanto bisogna capire la motivazione che spinge il cliente ad utilizzare il network di Airbnb.
La crescita di questo network e incredibile , ma credo che questi sia dovuto anche al fatto che molti viaggiatori utilizzano questo strumento pensado che si tratti di una OTA (On line Travel Angency) o di un sito di prenotazioni alberghiere, discriminando la ricerca e la scelta dell'alloggio sulla base base dei ben noti parametri di stima: prezzo, numero dei servizi offerti, complimentary benefits, cancellation policy.
La ricerca dell'esperienza più personale e solo per pochi ma in aumento.
Credo che un buon host deve comunque " gestire " entrambe le tipologie di cliente , questo diventa facile se l'host ha una attitudine all'ospitalità che è naturale, in caso contrario credo sia molto difficile trovare un punto di incontro con i desideri dei clienti.
L' ospitalità è una cosa che non si insengna ne si può imparare, contrariamente a quello che molti affermano. Grazie per l'interessante discussione. Ciao Luigi
@Luigi0 grazie per il commento! Molto accurato 🙂
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Ciao @Jim1,
certo non siamo qui a fare statistiche perfette. Tuttavia ricordo una passata conversazione qui dentro nella quale si chiedeva se si preferiva stanza condivisa o appartamento intero...hanno risposto in pochissimi mi pare e mi pare la maggioranza casa privata. Ci sono infiniti fattori, io penso che in generale si preferisca una casa intera, a prescindere che l'ospite sia straniero o no. Se poi si prendono come campione italiani in alloggi italiani, mi pare anche che un italiano sia più propenso a condividere esperienze se è abituato a farlo, se è in luoghi a lui più sconosciuti, anche per la lingua e tradizioni, ma anche leggi, quindi all'estero e non qui in Italia. Per me, è tutto un discorso che c'entra poco con la cultura e nazionalità. Se io vado una settimana a Napoli, e direi che se sono di Milano la cultura è ben diversa, mi sento forse a più agio senza un avere un "tutor" in casa e invece se vado a Tokyo mi farebbe più comodo. C'è poi un aspetto sociale che prescinde dalla cultura e nazione e va nel profondo delle situazioni fattive del luogo dove si abita e si è abituati a vivere: con incredibile superficialità, a prescindere dalla nazionalità, chi vive a Marsiglia centro sarà più "vicino" a chi vive a Genova centro, più di chi vive in Italia nei monti in Liguria. Tutto si "risolve" con l'educazione che certo spesso manca, ma educazione da parte di host e guest, non solo di una parte. Educazione vuol dire anche e soprattutto mettersi nei panni dell'altro valutando tanti e tanti fattori per arrivare quanto più possibile alla comprensione e accettazione anche se certe aspetti non si possono capire.
Un altro aspetto che mi fa piacere condividere riguarda il prezzo e il mercato. Questo mercato ha avuto, almeno in Italia ma credo in tutta Europa e nel mondo intero, un boom incredibile anche grazie ad Airbnb, magnifica azienda sotto molti aspetti che regala a tutti noi opportunità splendide non solo di guadagnare ma di conoscere e imparare. Non ci sono ancora parametri ben definiti, gli alberghi sono in qualche modo standardizzati e se si va in un posto in particolare e si spende una certa cifra ci si aspetta un certo servizio, le case hanno invece prezzi molto vari e in una stessa città si può trovare, almeno apparentemente, la stessa identica casa a prezzi diversissimi. Tutto ciò per l'inesperienza di hosts e guests, per il mercato giovane ma anche per l'incredibile diversità da una casa all'altra. Una cucina non è sempre uguale, non sempre è giusto che venga "venduta" allo stesso prezzo, lo stesso un giardino. Ci sono cucine attrezzate molto bene, giardini con barbecue, giardini senza o con barbecue e mobilia di bassa qualità. E' un turbinio di differenze che è difficile da "prezzare" e crea aspettative diversissime da persona a persona e quindi voti alti o bassi magari inspiegabili. Bisogna aspettarsi di tutto, fare sempre del proprio meglio e una descrizione accuratissima. Se vado in un hotel a 5 stelle, so più o meno a cosa vado incontro e cosa mi devo aspettare, una casa molto cara è un semplice mistero...se pago 200 euro a notte non è affatto detto che la cucina di una casa più piccola e molto meno cara sia in effetti molto migliore. Se in casa mia ho pentole di qualità, se ho viaggiato in una casa l'anno scorso e speso 60 Euro a notte e trovato una cucina di qualità, ed oggi affitto una casa a 200 euro a notte magari con le pentole dell'ikea e rovinate, ecco qui che può arrivare una recensione non ottima dovuta ad una aspettativa mancata. Magari però la casa da 200 Euro è enorme, ha tantissime tasse, ed un prezzo corretto per avere prodotti di qualità sarebbe 250 e allora l'aspettativa aumenta ancora. E' un gatto che si mangia la coda, l'esperienza e una stabilizzazione del mercato chiariranno piano piano queste incomprensioni. Quello che a me pare certo, è che le case per quello che offrono, e se lo offrono bene, dovrebbero essere vendute a prezzi molto più alti di quelli che oggi si vedono.
Insomma, rileggendo penso che farei fatica a capire anche io...spero tu capisca i concetti. Poi ovvio sono opinioni.
Ciao e a presto
Cia @Jim1,
questione territoriale...si parla di alloggi in Italia e di ospiti italiani...c'è chi viaggia poco...c'è chi conosce quel posto per filo e per segno e già e allora si sente giudice...e certo c'è lo spaccamaroni.
Ciao
Concordo pienamente con Paola. Ho la fortuna di abitare un una zona di confine e ringraziando il cielo il 90% degli ospiti è straniero. In agosto e dicembre purtroppo mi tocca sopportare gli italiani (sono italiana). Quel che non capisco è come mai x 10 mesi all'anno la mia casa completamente ristrutturata e dotata di ogni comfort, è perfetta e confortevole x gli stranieri mentre solamente ad agosto e dicembre spuntano mille problemi? Italiani...impariamo a vivere!
Bene, adesso cerchiamo di finire nei giornali perchè qualcuno di noi si rifiuta di ospitare italiani. Ormai mi avete convinto, gli italiani sono esigenti, fanno recensioni sbagliate, non sanno proprio come comportarsi, sono proprio degli italioti e non viaggiano abbastanza. Un pò come gli Inglesi ma solo del centro sud, gli altri invece vanno bene. Non pretendo il massimo, che sarebbe ospitare solo tedeschi di Amburgo parte nord, ma insomma mi accontenterei di non ospitare italiani e inglesi del centro sud. Spero che presto il sistema ce lo permetta. 🙂
Ciao e buona fortuna!
@Anonymous Buonasera a tutti, sono Claudia su Airbnb da appena un anno e per fortuna da subito Superhost. A proposito degli italiani che ho avuto ospiti ne racconto una allucinante : la mia casa ha una grande piscina, molto profonda. Terrorizzata dall’eventualità che qualche bambino si potesse far male in piscina ho scritto istruzioni dettagliatissime per i genitori con bambini. Addirittura ho messo tra le regole della casa alloggio non adatto a minori di anni 2. Mi direte cosa c’entra questo con gli ospiti italiani? Purtroppo c’entra: ospito una famiglia dello stesso paese nel quale si trova l’alloggio. Non specificano l’età del bambino. Quando arrivano vedo una bambina piccola nel passeggino; iniziano allora una serie di raccomandazioni : attenti alle scale, al cane, alla piscina. Lascio i miei ospiti e vado al mare; dopo essere riuscita a fare il bagno ric3vo una telefonata da mia figlia, che ha 20 anni, con la quale mi comunica che i miei ospiti avevano invitato i loro parenti a dare il bagno nella mia piscina e che c’erano altri tre bambini piccoli. Telefono al mio ospite e gli dico che tra le regole della casa c’era scritto che non poteva fare feste e inoltre gli avevo detto che il mio alloggio non era adatto ai bambini al di sotto dei due anni, che in quel momento erano tre! È stato terribile perché mi ha apostrofato in maniera molto maleducata e mi ha detto che se non poteva invitare i suoi parenti a casa mia allora se ne sarebbe andato, quasi minacciandomi. Poi ha telefonato ad Airbnb e si è calmato. Purtroppo è rimasto una settimana a casa mia, ma io non vedevo l’ora che se ne andasse. Per fortuna non mi ha lasciato recensione.
@Claudia661, avresti dovuto telefonare tu ad Airbnb, protestando perchè il tuo ospite stava infrangendo le regole della casa, e più di una (feste, estranei e bambini). In questo caso Airbnb avrebbe potuto trovargli un'altra sistemazione. Non sei obbligata a sopportare, a casa tua, il comportamento di persone maleducate!
Spero almeno che la tua recensione sia stata all'altezza del suo comportamento, e che i futuri host possano rifiutare le sue richieste!