L'home sharing in Italia

[Jim1]

Ciao a tutti,

Leggevo un articolo del sito airbnbcitizen sull'impatto che l'home sharing sta avendo in Italia, in particolare nei piccoli borghi, quelli meno soggetti a grandi flussi turistici e fondamentalmente sconosciuti alla maggior parte del pubblico straniero.

Secondo le notizie, Airbnb ha iniziato a collaborare con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e l'ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani per supportare il turismo in questi piccoli villaggi promuovendo e pubblicizzando ben 20 città, una per ogni regione. Un modo autentico di visitare l'Italia rurale, di vederne i paesaggi, le comunità locali, i sapori e le tradizioni.

Gli host incoraggiano gli ospiti a visitare i luoghi di interesse delle loro comunità, a provare i ristoranti tipici, e a creare una connessione autentica con il posto. - Fonte

Molti host ci raccontano di come hanno beneficiato dall'home sharing, delle attività a cui hanno preso parte, delle iniziative che hanno supportato per migliorare la propria città.

Vi invito quindi a raccontarci la vostra storia in questo post! A condividere con noi la vostra opinione sull'home sharing e il suo sviluppo nel nostro paese.

Spero di leggervi in tanti 🙂

Grazie!

[Nadia187]

@Jim1 Ciao sono Nadia, questo modo di fare turismo per i piccoli centri , è davvero un'opportunità che si sposa benissimo con il territorio italiano fatto di grandi città, ma anche di posti stupendi in piccoli comuni non così battuti dal turismo, ma che possono rivivere una nuova vita grazie al turismo lento e sostenibile, dove non sono presenti grandi strutture ricettive. Guarda io, un po'di anni fa, ho fatto una tesi di laurea sul turismo in Lunigiana , dove vivo, una zona al confine tra Toscana e Liguria, ricca di storia , tradizioni e con una ricchezza enogastronomica importante, dove si poneva l'accento proprio sulla valorizzazione dei piccoli centri come un nuovo sviluppo economico. Io non condivido la mia casa, ma affitto , solo da questa estate,un appartamento indipendente sotto la mia abitazione. Non ti dico la soddisfazione che ho avuto questa estate: ospiti europei. ma anche americani, australiani , canadesi e persino coreani , in un piccolo paesino, vero che è strategicamente vicino a Cinque Terre , Versilia ecc, ma comunque tutti sono andati a cena nei ristoranti e pizzerie nelle vicinanze, persino alle sagre del paese, tutti sono andati al supermercato,tutti hanno fatto benzina perchè avevano noleggiato auto, quindi hanno portato un indotto. Tutto questo è bellissimo. Ricordo ancora il papà coreano con il figlio a fare le foto ai giardinetti pubblici del paese,,,,non ha prezzo!!!

Quindi volevo dire che anche l'inziativa in collaborazione con il ministero del turismo mi sembra un 'ottima idea. Inoltre ho avuto modo di capire che questo tipo di turismo non sceglie grandi alberghi solo per un fattore "risparmio", ma proprio per vivere diversamente il viaggio, in forma più "easy". ciao a presto Nadia

[Jim1]

Ciao @Nadia187,

Grazie per il commento!

Hai colto ed espresso alla perfezione il concetto trattato nel post. Come ben sappiamo, l'Italia offre una infinita varietà di realtà, luoghi, scenari più in generale, che hanno un enorme fascino e che a mio avviso possono egregiamente competere con le città più grandi.

L'esigenza di cambiare, o meglio sperimentare un nuovo tipo di vacanza, trova nell'home sharing e in progetti correlati il suo successo. Ce lo confermano le tue parole! La zona in cui ti trovi è a dir poco bellissima e a quanto pare attira davvero turisti da tutto il mondo, turisti che sono pronti a vivere appieno la realtà locale.

Bisogna assolutamente sposare questa causa e ridare all'Italia il posto che merita nell'ambito del turismo 🙂