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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Salve a tutti. Sono giorni che vi leggo per capire meglio perchè vorrei tanto fare quello che fate voi, ma mi manca il coraggio per farlo. In Comune mi hanno detto le cose che dovrei fare, ma a frenarmi non è la burocrazia, è la paura di ritovarmi in casa un vagabondo che mi macchia il divano, dicendo che è stato qualcun altro o qualcuno che in preda ai fumi dell'alcool si mette a cantare canzoni irlandesi nel cuore della notte. Mia orella dice che uno sconosciuto in casa non lo vorrebbe mai.
Ho una casa troppo grande e costosa, e qualche soldo in più mi farebbe comodo. Potrebbe essere un'esprienza stimolante e nuova per me, ma le cose che ho letto qui mi terrorizzano. Non mi piacciono i bugiardi, i maleducati, i giudici. Non vorrei condividere i miei spazi con persone schifose, petulanti e grette. Mi trasformerei subito in un host nevrotico e razzista. Non potrei soopportarlo. Anche voi avete avuto queeste ansie e timori prima di cominciare ad affittare? Come le avete superate?
@White4 comprendo perfettamente i tuoi timori e sarebbero quelli che avrei io se avessi avuto una casa da condividere. Non penso lo avrei mai fatto per gli stessi motivi. Per aprire le porte di casa ad estranei, perchè di questo stiamo parlando, si deve avere molta fiducia e voglia di condividere esperienze e conoscere gente, essere accomodanti, pazienti e tolleranti. Certo è che in qualche modo puoi cercare di fare un pò di selezione delle persone che potresti ospitare, mettendo ad esempio il filtro che accetti solo persone con recensioni positive, non mettendo la prenotazione istantanea così potrai comprendere meglio prima chi ospiterai e poi impostando dei prezzi alti, che sicuramente scremano la massa.
Pensaci bene prima di intraprendere questa avventura anche perchè gli adempimenti sono tanti e non basta pubblicare l'annuncio sui portali ma fare la denuncia alla Polizia via web ogni volta che arrivano ospiti, comunicare i dati all'Istat, se sei in una città d'arte o comunque se il tuo comune chiede la tassa di soggiorno potresti esser chiamato a riscuoterla e riversarla al Comune, oltre a quanto necessario per ospitare in casa in termini di preparazione, pulizie,biancheria letti e bagno. Insomma prenditi il tempo necessario per valuatre bene se sei pronto per questa iniziativa.
Salve, leggo e studio i vari commenti: mi sento abbastanza preparata e vorrei a questo punto attivare la mia personale esperienza di host ma non ho ancora capito bene come fanno a prenotare una casa in un luogo che non conscono ( nel mio caso si tratta di un piccolo paese). Non mi vedo negli annunci...Sbaglio qualche procedura? Come mettere in evidenza un annuncio??
Sono giorni che vi leggo per capire meglio perchè vorrei tanto fare quello che fate voi, ma mi manca il coraggio per farlo
Non hai neanche il coraggio di presentarti a noi con un nome, un viso, una città, figuriamoci il seguito !
Scusa la franchezza, ma non parti col piede giusto
(pensaci, prima di iniziare)
Tu sei un uomo. O sei una donna. Il tuo genere, qui, non conta.
Sei un homo-femina sapiens che vuole farlo. Ma sei titubante, stai provando sensazioni contrastanti, pensi di essere ammattito. Vuoi ospitare uno sconosciuto a casa tua. Hai voglia di farlo perché c’è qualcosa che scalpita dentro di te, ma non sai se ce la farai.
Non ti crucciare, è normale: ogni rito di iniziazione è un passaggio che prevede una sfida. A qualcuno capita il drago, il cavaliere nero, il cerbero, a te è toccato un viandante invisibile, ma già basta perché tu ti senta spinto a investire una parte di te stesso in questo forestiero senza volto. Nel caso non l’avessi annotato, segna: è inutile menar pugni all’orizzonte.
C’è un affitto da pagare, un amore che non va avanti né indietro, una famiglia che conta su di te o una famiglia che non c’è e vorresti avere.
O forse c’è la solitudine, una particolare forma di solitudine, che viene a farti visita la sera. E tu vorresti riempirla. Con voci, colori, sapori. Altre vite attorcigliate sulla tua.
(pensaci bene)
Non consultarti con amici o parenti, ti consiglierebbero male, perché l’idea che hanno di te e dei viaggiatori è ormai sorpassata. Non aggrapparti a loro, sarebbe come aggrapparsi all’aria. Tu sei già partito da te e hai fatto il primo passo da solo.
Segna in basso: non c’è niente di coraggioso nell’ospitare. La o maiuscola non c’è, perché le maiuscole sono legionari che portano il generale in trionfo: il trionfo è l’antitesi dell’ospitare. L’ospitalità per te deve avere la o minuscola, come la u di uomo o la d di donna. Essa travalica i portali, non si fa rappresentare da punteggi o giudizi.
Ora non ci sei che tu. Tu, di fronte ad un tizio che non conosci, che dall’altro capo del mondo ti tempesta di domande schiocche in inglese. Spingi il tasto “Invia”. Poi chiudi il computer.
Se fossi il protagonista di un film d’azione, lo scaglieresti bruscamente lontano da te, sarebbe il segno inequivocabile di un nuovo inizio. Ma questo non è un film, non è un’opera d’invenzione, è qualcosa di vero che distinguerà un prima da un dopo.
Entri nel tempo dell’attesa, della trepidazione. Se invece la tua casa fosse sempre pronta, la trepidazione svanirebbe, e chi arriva non sarebbe che un passante su cui non carichi alcuna aspettativa.
(pensaci ancora)
“Questa casa non è un albergo!” gridava tua madre. Invece la tua da questo momento lo sarà. Riceverai qualche torta in faccia, ma anche molti regali, e forse, senza rendertene conto, ne farai a tua volta.
Pensi: ma chi me lo fa fare? Tranquillo, lo penserai spesso. E quella parte di te che vuole rimanere ancorata a ciò che conosce, ti tira giù come un piombo per impedirti di fare quello che stai per fare. Resta, non ripiegare le vele, ormai hai superato la linea del non-ritorno… I puntini di sospensione traducono la tua aria perplessa.
Sappi un’ultima cosa: se vuoi ospitare, devi smettere di contare le stelle, i trofei, le medaglie. Tu non devi aspirare a premi, né in questa vita, né in un’altra, se mai esistesse.
E non credere che il tuo ospite sia un vagabondo senza radici. Il tuo ospite mette radici almeno ogni notte sotto il tuo tetto. All’alba le radici hanno già prodotto il fusto, i rami, le foglie, perché l’ospite mette radici nelle vite degli host che incontra.
(aspetta ancora qualche giorno)
Sono più o meno le sei e mezza, è quasi ora di andare. Stai per uscire di casa. Tu, le sigarette, la prenotazione di un tizio che non conosci. La tua meta è proprio lui, ma lui è già dentro di te, da giorni ha preso a farsi spazio nella tua testa e nel tuo stomaco, nelle prossime ore noterai al tuo fianco i suoi piedi, sentirai il suo respiro. Sarà con te prima ancora che bussi alla porta. Se sarà un nuovo inizio, dipenderà da te.
Ciao @White4
volevo farti sapere che ho tradotto il titolo del tuo post per renderlo comprensibile a tutti. Fammi sapere se preferisci un titolo diverso.
Ciao ciao
Fra
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Linee guida della communityGrazie a tutti. Scusate. Mi chiamo Marc. Vivo a Perugia. Il primo passo è il più difficile.
@White4 Sono pensieri comprensibili. Una volta creato l'annuncio ne hai il pieno controllo e puoi inserire dei requisiti che possano farti sentire più tranquillo soprattutto all'inizio. Puoi aggiungere oltre ai requisiti base il poter vedere la foto dell'ospite dopo che hanno prenotato, che abbiano mandato ad Airbnb un loro documento in modo che sia confermata la loro identità e le raccomandazione di altri host, ovvero che abbiano già recensioni. Puoi anche impostare un numero minimo e massimo di notti. Ogni host può personalizzare il proprio annuncio.
Ciao, io fossi in te proverei ad ospitare almeno una volta così da capire come mi sento e quindi decidere di proseguire o meno l'esperienza. Anche io condivido i miei spazi vitali quotidiani e quando ho cominciato ero terrorizzata. Adesso, dopo un anno posso dire che il profitto è bassissimo ma il guadagno umano è impagabile. Prova...
@White4 valuta una cosa: ospitare con risultati soddisfacenti significa in primis non essere gelosi del proprio appartamento. Significa rimboccarsi le maniche e passare giorni in cui si fatica tanto a lavare e pulire. Significa mettere in conto piccoli danni e affrontare di tanto in tanto fastidiosi imprevisti. E significa essere amichevoli e tolleranti col prossimo.
Se non ti spaventano queste cose, inizia pure tranquillamente, andrà tutto bene. Se invece non sopporti anche una delle cose dette sopra, forse è meglio pensare a qualche alternativa per guadagnare soldi.
Evviva, @Stefano327 ! Non ti si leggeva da un po'. Un piacere rivederti qui.
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Linee guida della community@White0 Anch'io avevo dei dubbi ma me li sono fatti passare subito! Sì, qualche cosa nel tempo è successo, ma mai niente di irrimediabile....
Le parole giuste sono: tolleranza, voglia di conoscere, voglia divertirsi, volgia di crescere, un pizzico di incoscenza e tantissima sicurezza in sè stessi....io proverei, se poi per te risulterà un disastro, soprattutto emotivo, farai molto presto a "toglierti"......
@White4 la voglia di ospitare te la farà passare il Fisco italiano, se resisti a quello allora in bocca al lupo.