#Ospite 4
Gli sbafatori
Gli sbafatori viaggiano in gruppo: tre o quattro amici squattrinati che vogliono trascorrere un weekend di baldoria o assistere ad un partita o ad un concerto in una grande città: il prescelto si iscrive su AIRBNB e cerca il malcapitato host.
La tattica è questa: cerco alloggio per me, o per me e un amico, e all’ultimo momento prego in sanscrito che l’host accolga un altro paio di amici, spiegando, affranto, che avevano trovato alloggio presso un altro host che, però, all’ultimo momento, ha cancellato la prenotazione e AIRBNB non ha trovato loro una sistemazione alternativa.
Mosso dalla compassione, l’ingenuo ospitante si ritroverà in casa un’orda di ragazzi o ragazze scatenate che gli faranno fuori mezza dispensa. La casa assomiglierà ad un tendone dell’Oktoberfest dopo la chiusura e il frigo avrà appeso il cartello “Sold out”.
#Ospite 5
Il Provolone
Il Provolone è colui che ha scambiato AIRBNB per un sito d’incontri. Anche AIRBNB, come altri social network, pullula di strani personaggi (dal trentenne appena mollato all’uomo-zerbino, dal tombeur de femmes al nerd che ha una conoscenza tanto vasta quanto teorica del sesso) che, in modo più o meno bizzarro, vogliono aggiungere un’altra preda alla loro collezione.
Dopo aver impostato i suoi filtri mentali di ricerca (“Età: da 18 a 40”, “Femmina”, “Bionda”, “Alta mora”), il Provolone scorre i profili come se si trattasse di un book fotografico. Quando la foto è di suo gradimento (e la percentuale di foto di gradimento è direttamente proporzionale al grado di disperazione sessuale del Provolone stesso), apre il profilo corrispondente, dà una rapida occhiata per controllare che non ci sia scritto “vivo con il mio fidanzato giocatore di rugby”, clicca il pulsante “Richiesta di prenotazione” e incolla sempre lo stesso messaggio preconfezionato, in cui si presenta come “in disperata ricerca” di un host samaritano per un viaggio improvvisato.
Funziona questa tattica? Considerando che per ogni meta manderà almeno un centinaio di richieste, sparando nel mucchio, qualcuna ci casca. Il Provolone, ovviamente, non è uno stupratore seriale, ma un rompiballe seriale che ci proverà con la sua vittima fin dal check-in, in modo continuo e instancabile, senza capire che l’host può non avere voglia di fare sesso con uno sconosciuto né, soprattutto, che può non avere voglia di fare sesso con uno sconosciuto se lo sconosciuto è lui.
Il Provolone va fermato con ferocia, facendogli capire che, se continua ad importunarti, non uscirà illeso dalla casa e che il suo profilo non rimarrà lindo e immacolato.
#Ospite 6
Il Mostro
Il Mostro è facilmente riconoscibile già dal suo profilo: ha fatto più di un centinaio di viaggi in ogni angolo del globo, ha altrettante recensioni positive, parla almeno quattro lingue, parla continuamente di viaggi, ma anche di salvaguardia del pianeta, rispetto della natura, pratiche yoga o ayurvediche e un miliardo di altri interessi.
Non fraintendete, i Mostri sono indubbiamente persone interessanti, che hanno vissuto un sacco di esperienze che una persona media manco si immagina, ma forse risulterebbero più simpatici se non si sentissero in dovere, oltre che in diritto, di intervenire in ogni conversazione, su qualsiasi argomento, che loro di sicuro hanno già visto, vissuto, provato, mangiato, sperimentato ecc.
La prima cosa che un Mostro chiede al suo host è un letto. Ma non per dormire, ma per raccontare. “Tu non hai idea…una cosa incredibile…sono in viaggio da tre mesi, e ho dormito sì e no un paio di notti…in realtà sono due anni che giro il mondo, almeno credo.., un anno e mezzo o due…nel viaggio il tempo si misura con i segni che lascia sul tuo corpo più che con i giorni, le ore e i minuti..tu non hai idea…”
Tu, invece, che un’idea cominci ad averla, cercherai i tagliar corto, chiedendo al tuo ospite se vuole mangiare qualcosa, dato che sembra non aver la minima intenzione di andare a dormire.
“Grazie mille, davvero. Anzi, lascia stare, cucino io per te. No, davvero, mi fa piacere. Ti preparo un piatto che ho imparato a fare:
a) in Turchia, in carcere;
b) su un cargo battente bandiera liberiana. Che cosa trasportasse quel cargo non l’ho mai capito (cit.);
c) sull’Himalaya quando ho incontrato lo yeti”.
Insomma, è chiaro: quando ad un host capita un Mostro, in pratica, sa già che non aprirà bocca per tutta la durata del suo soggiorno.
Potrebbe, però, andare anche peggio. Perche? Perché, per esempio, i Mostri da ospitare potrebbero essere due: in quel caso, scatta la gara:
“Mi son fatto dalla Francia alla Mongolia in bici, tu non hai idea…”
“Sono andato in Venezuela e ho risalito tutta la Panamericana in bus…dopodichè ho attraversato il Sahara”
“Ho attraversato il Rio delle Amazzoni su una zattera costruita con le mie mani…poi mi sono costruito una palafitta in Indonesia..una cosa incredibile”
“Io, per sfuggire ad un rapimento in Iraq, ho dovuto fingere di essere un arabo sordomuto…ho trovato lavoro in una fattoria in Armenia e ho dovuto imparare l’armeno [la sua quinta lingua, ormai]”
In tutto questo, il povero host non è minimamente coinvolto, se non passivamente, e maledice il giorno in cui ha accettato quella prenotazione, mentre mentalmente conta i secondi che lo separano dalla partenza dei due Mostri.
Può però accadere che una sera decidi di portare fuori a bere una birra il tuo Mostro e, tra i tuoi amici, ci sia Aram, un ragazzo di origine armena, il quale, appena viene a sapere che il tuo ospite ha vissuto nel suo Paese, non gli sembra vero, quindi, si avvicina tutto emozionato al Mostro e li dice: “Barev, anun’s Aram e, shat hatcheli e!” (trad. “Ciao, io sono Aram, piacere di conoscerti”)
Il panico negli occhi del Mostro mentre si guarda intorno smarrito e risponde “Ehhh?!” è semplicemente impagabile e ti ripaga di tutto.
#Ospite 7
Il Pignolo
Il Pignolo esiste anche nella vita realtà ed in grado di trasformare un’esperienza di hosting in un autentico incubo.
Il Pignolo inizia pianificare il suo viaggio sei mesi prima, spulciando gli annunci, cercando interessi in comune con l’host: l’ippica tibetana, l’enologia musulmana, la filatelia assiro-babilonese. A questo punto, salva tra i preferiti i profili che più lo convincono e prende diligentemente appunti su ognuno, segnandosi pro e contro e quello che manca nel profilo, che verrà prontamente chiesto al momento del contatto (richiesta di informazioni).
E il momento del contatto arriva: se AIRBNB suggerisce di inviare dieci richieste con quei filtri, il Pignolo ne manda trenta. Per iniziare, può bastare. Nel caso nessuno risponda, si passa ad un secondo invio di massa e qualcuno (purtroppo) gli risponde.
Dopo essere approdato in città, all’alba il Pignolo suona il citofono di casa tua. Inizia il calvario. Il letto ha un piumone decisamente troppo pesante per il caldo che fa in quella casa. Per non parlare del bagno: saranno mica asciugami quelle due salviette lise? Il ripiano sopra il lavandino non ha nemmeno un centimetro quadrato per il suo baule da viaggio. Per non parlare della carta igienica, anarchicamente appoggiata su una mensola, nonostante l’esistenza di un apposito portarotolo. E la centrifuga pe i suoi succhi salutisti? Non vorrai dirmi che manca la centifruga, ehh?
Il Pignolo raggiunge l’host in cucina e lo trova in compagnia di altre persone. In effetti, l’host gli aveva scritto che divideva la casa con altri ospiti, ma non aveva specificato che una di queste era un donna!
Il Pignolo si sente in dovere di indottrinare l’host e gli altri ospiti sul rapporto tra quantità di acqua, la quantità di sale e la quantità di pasta, sul tempo i cottura, sul fatto che no, non bisogna lasciare la pasta troppo a lungo nello scolapasta. E, per concludere, che il Negroamaro con le melanzane c’entra poco, ma freddo di frigo non s’è mai visto! E’ intollerabile.
A quel punto quell’anima pia dell’host si è ormai reso conto di che personaggio si ritrova in casa, e accoglie con sollievo la notizia che il suo ospite quel pomeriggio ha in programma una visita in solitaria del Duomo. Al rientro, gli apre sorridente la sua coinquilina svedese e, a quel punto, il Pignolo decide con delle goffe tecniche di abbordaggio che tanto vale trasformarsi in Provolone, ma dopo pochi istanti sbuca dal bagno Kunta Kinte, il fidanzato nigeriano di due metri e pettorali d’acciaio della svedese.
Dopo un notte di lamentele (troppo freddo / troppo caldo / troppo buio / gli uccellini cinguettano), il Pignolo saluterà freddamente il suo host per andare a tambussare i maroni di qualcun altro.