Somministrazione di cibi e bevande in Locazione Turistica. Qual è la verità?

Luciano109
Level 2
Syracuse, Italy

Somministrazione di cibi e bevande in Locazione Turistica. Qual è la verità?

È sempre più attuale la tematica relativa alla possibilità di offrire del cibo e delle bevande agli ospiti che arrivano a casa.
La diatriba è accesissima e sono in parecchi a ritenere che sia assolutamente vietata la somministrazione.
La prima questione da dirimere e sulla quale chiedo un vostro parere, è:
la somministrazione nella normativa italiana è legata al significato di "servire" cibo e bevande e quindi prevede la trasformazione e/o il servizio degli stessi, tant'è che la si lega ad attività quali ristoranti, bar, pizzerie, BnB, etc... ma nel caso della Casa Vacanza, ci si limita a far trovare agli ospiti, dei prodotti confezionati pronti o da preparare in autonomia per il consumo. Quindi non viene effettuata alcuna preparazione, trasformazione o servizio di alcunchè... dunque, perchè dovrebbe essere vietato?

La seconda mia perplessità è:
perchè dovrei privarmi di far trovare ad un mio ospite un regalo, un cadeau, possibilmente legato ai prodotti della mia terra, nell'ottica della filosofia AirBnb "live like a local". È dunque sbagliato far trovare agli ospiti del latte, uno yogurt, delle colazioni confezionate o altro, che potrà liberamente scegliere di utilizzare o meno, in un bel cesto di benvenuto?
Per finire:

Se lo stesso AirBnb suggerisce di adottare una serie di "essenziali" tra i quali olio, sale, zucchero, caffè, the, etc... e aggiunge la possibilità di segnare sul proprio annuncio l'opzione "COLAZIONE INCLUSA/COLAZIONE ESCLUSA", perchè allora si continua a parlare di divieto di somministrazione?

 

Sono curioso di ricevere vostri feedback in merito... 
Voi come vi comportate?

 

GRAZIE!!!

39 Risposte 39
Patrizia16
Level 10
Rome, Italy

 I TAG NON FUNZIONANO... Chi è l'addetto alla manutenzione??? tu che hai agganci e sei anche ADMIN, faresti intervenire qualcuno, qui per taggare bisogna inventarsi la luna... e non tutti sanno dov'è la luna...                                             
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          
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Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

@Santo5 è lo stesso discorso della biancheria e delle pulizie: non si possono "offrire" durante il soggiorno, facile inserirli nel costo iniziale, quindi non sono offerti. Lo dice la legge. A casa propria non si può fare ciò che si vuole se si ha a che fare con altre persone. Puoi spostare un mobile, mangiare a testa in giù sul divano, etc. ma non puoi somministrare cibo agli ospiti se fai locazione turistica, punto. La legge dice questo.

Per il resto io mi soffermerei sul tema della discussione senza fare illazioni fuori tema che giustamente danno fastidio.

@Luciano109 giusto, mi trovi in parte daccordo. Puoi far trovare in casa prodotti confezionati, io mi limiterei a ciò che serve per cucinare, prodotti base: acqua, zucchero, caffè, sale, zucchero, the, insomma vedi tu con buon senso e non rischiando nulla.

Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

Confermo @Patrizia16, ma se usi tablet o cellulare prova a mettere in modalità sito desktop

Patrizia16
Level 10
Rome, Italy

Ermanno   

 

 

Lo so ma ora sono da PC perche faccio anche altre cose, e poi non dimenticare che sono anziano, guercio, con le mani grandi e tutto il resto ...😉  cmq ci riesco ugualmente a taggare...

 

Di agli amici di sopra che serve questo.... oltre a tutte le altre autorizzazioni, tipo HCCP ecc.ecc.

Attestato Corso REC_01.jpg

 

 

.

 

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Patrizia16
Level 10
Rome, Italy

Prima di far mangiare i miei ospiti devo:

 

Frequentare un corso di formazione in materia di preparazione e somministrazione di alimenti e bevande;

Frequentare un corso di formazione in materia di HCCP;

Predisporre una o più procedure permanenti basate sui principi del sistema HACCP;

Predisporre un sistema di tracciabilità degli alimenti per cui dovrò... registrare gli approvvigionamenti di materie prime in entrata indicandone natura, quantità, nome e recapito di fornitore, data di ricevimento;

Indicare gli allergeni per i cibi preparati e somministrati in attuazione del Regolamento UE n. 1169/11 e secondo quanto indicato dal Ministero della Salute con circolare n. 3674 del 6 febbraio 2015;

Ma sopratutto differenziare gli alimenti per uso privato da quelli per uso pubblico....

 

praticamente anziche offrire la colazione o un piatto di pasta, alla puttanesca come diceva qualcuno in una precedente discussione..... Non fate prima ad aprirvi un bel ristorantino per pochi intimi e poi tra una portata e l'altra gli vendete anche il pernottamento Airbnb... 😉

<>.

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Novantadue0
Level 2
Agrigento, Italy

Provando a documentarmi sull'argomento. Ho trovato questo articolo in cuisi riport ail contenuto della  circolare n. 24/E del 12 ottobre 2017 dell'agenzia dell'entrate. Spero possa essere utile a tutti.

 

DOMANDA: 

 

Buongiorno ,

le scrivo per chiederle se in un appartamento in locazione breve è possibile la presenza in credenza di cibo. Chiaramente è noto che è proibito dalla legge fare una colazione o somministrare cibo. Ma molta gente considera che avere qualche brioche confezionata , thè , acqua in frigo , sale e pepe, non significa somministrare del cibo. Ho cercato per mare monti ed effettivamente è spiegato nelle normative di non poter fornire servizi alla persona e non è consentito somministrare colazione e cibo. Ma resta il dubbio se lasciare qualche prodotto confezionato in una locazione sia un infrazione o meno. e se si, sa indicare con esattezza articolo, comma ecc? perchè forse sono poco scaltro a leggere ed interpretare ma alla fine non ho trovato niente di chiaro.

 

 

RISPOSTA 

Le  locazioni brevi sono i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni. Il nostro ordinamento già da tempo individua i contratti di durata inferiore a 30 giorni complessivi nell’anno solare, per i quali non sussiste obbligo di registrazione in termine fisso, bensì solo in caso d’uso si tratta delle “locazioni ed affitti di immobili, non formati per atto pubblico o scrittura privata autenticata di durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno”.

 

Lo stesso riferimento alla durata è contenuto nella norma istitutiva della “cedolare secca sugli affitti” (D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23), e da ultimo, l’art. 4 del D.L. 24 aprile 2017, n. 50 (cd. “manovra correttiva”) ha fornito una definizione precisando che si intendono per locazioni brevi “i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, ovvero soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare”.

 

Il recente intervento normativo reca una novità non nell’individuare il termine di 30 giorni, bensì nel ricondurre alla locazione anche i contratti che prevedono la fornitura di servizi accessori.

 

Con la circolare n. 24/E del 12 ottobre 2017 art. 1) , l’agenzia delle Entrate ha precisato che la locazione breve può prevedere i servizi “strettamente funzionali alle esigenze abitative di breve periodo” e che, oltre alla fornitura di biancheria e alla pulizia dei locali, espressamente indicati dall’art. 4 D.L. n. 50/2017, si considerano tali anche altri servizi che corredano la messa a disposizione dell’immobile come, ad esempio, la fornitura di utenze, wi-fi, aria condizionata, i quali, seppure non contemplati dall’art. 4, risultano strettamente connessi all’utilizzo dell’immobile, tanto che ne costituiscono un elemento caratterizzante che incide sull’ammontare del canone o del corrispettivo.

 

Sono invece esclusi quei servizi aggiuntivi che non presentano una necessaria connessione con la finalità residenziale dell’immobile quali, ad esempio, la fornitura della colazione, la somministrazione di pasti, la messa a disposizione di auto a noleggio o di guide turistiche o di interpreti, essendo in tal caso richiesto un livello seppur minimo di organizzazione, non compatibile con il semplice contratto di locazione, come nel caso della attività di bed and breakfast occasionale.

 

Per quanto precisato nella circolare del 2017 dell’Agenzia dell’Entrata negli appartamenti in locazione breve sono esclusi servizi aggiuntivi che non presentano una necessaria connessione con la finalità residenziale dell’immobile quali, ad esempio, la fornitura della colazione, la somministrazione di pasti.

Tuttavia si ritiene che non rappresenta vendita di alimenti far trovare al locatario un alimento confezionato nell’appartamento, come forma di cortesia o di accoglienza, e quindi in questo caso non si incorre in nessuna violazione.

 

Diverso è, se nel periodo di locazione si forniscono alimenti, su richiesta del locatario, e lo stesso corrisponde  una somma di denaro, in questa caso siamo di fronte ad un’ attività di vendita al dettaglio di alimenti, ed anche se effettuata ad una cerchia ristretta di persone, deve essere presentata al SUAP comunale SCIA per svolgere l’ attività di vendita al dettaglio di generi alimentari.

L’esercizio di tale attività , non essendo stato indicato nel quesito la regione di appartenenza, è disciplinato dal D.Lgs 114/98, (la cui inosservanza è sanzionata dall’art. 22 del D.Lgs 114/98 con una sanzione amministrativa da € 2.500,00 a € 15.000,00), fermo restando eventuali altri obblighi nel caso di commercializzazione di prodotti alimentari

Simo11
Level 2
Verona, Italy

è il "tuttavia si ritiene" che come al solito lascia spazio all'immaginazione.
Si ritiene chi? chi ha scritto il commento o l'agenzia delle entrate?

gli costa tanto scrivere le leggi chiare?
Parlare di alimenti in generale e poi magari per una bottiglia di acqua si passano rogne perchè si è letto "tuttavia si ritiene" 

Salvatore199
Level 10
Rome, Italy

@Simo11 

Purtroppo non é poi così semplice scrivere delle leggi così CHIARE come probabilmente le vorresti tu.

Spesso e volentieri, le leggi tracciano delle linee guida, che poi devono essere interpretate da chi effettua il controllo.

Pensa ad esempio alla definizione di “guida pericolosa”; come fai, nella legge, a stabilire i parametri di pericolositá di una guida, che ovviamente varia da situazione a situazione?

Il limite di velocità espresso dal segnale può non essere adeguato. Se ho limite di 50, non é che se vado a 40 in una strada fuori da una scuola all’uscita dei ragazzi sono a posto, ti pare?

Nel caso specifico, non c’è una legge che stabilisce cosa e quanto puoi lasciare in cibi e bevande in una locazione. Il discorso é un po’ più complesso, e investe vari campi: normativo, fiscale, sicurezza.

Sicuramente tutti vorremmo avere una bella tabella con indicato quello che si può fare e quelo che non si può fare, cosìnsarebbe molto più semplice e comodo.

Ma non sempre é possibile

.

Elisa2680
Level 1

Scusate se riapro un topic un po' vecchio, ma ho una domanda riguardo la somministrazione di cibi provenienti da altre attività commerciali (ristoranti, bar o gastronomie), durante un'esperienza. In questo caso il cibo verrebbe solo prelevato dal ristorante e servito nel luogo dove si svolge l'esperienza, senza alcun tipo di manipolazione. Come funziona in questo caso?

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Ciao @Elisa2680 ,

apri una nuova conversazione, perché qui è poco probabile che tu venga letta: il post è troppo datato. Usa il link rosso che trovi qui sotto! 
a presto 🙂 

 


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