Una mano di pittura

Jim1
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Una mano di pittura

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Ciao a tutti,

 

Con il tempo e il frequente utilizzo, i muri di casa tendono spesso a consumarsi e a perdere quella vivacità di colore che dà personalità all'ambiente. E dover ritinteggiare tutto non è certamente facile, considerando i costi e la mole di lavoro che c'è dietro. 

 

Dall'altro lato però, il dover ritinteggiare i muri costituisce una magnifica opportunità di dare ai vari ambienti uno stile completamente diverso.

 

Quindi se doveste ritinteggiare casa, o anche solo una stanza, che tipologia di colori scegliereste? Meglio i colori che portano luminosità come quelli caldi, la serenità dei grigi o la personalità dei colori corallo?

 

Dateci "una mano di pittura" in questo post. :))

 

Jim

 


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1 Risposta 1
Emily352
Level 10

Io ho un approccio istintivo con i colori e i vestiti che sfiora il patologico.

 

Per prima cosa bisogna valutare la funzione dell’ambiente. Ho intenzione di tenervi regolarmente dei rave party o di spaparanzarmici bella tranquilla? Che cosa devo decorare? Il living o lo studio?

 

C’è luce naturale o artificiale? Influenzano molto il modo in cui appare il colore e, quindi, la sensazione offerta dallo spazio. Spesso ho fatto dei brutti scivoloni, non perché la mia coccolosa combinazione di colori non fosse bella, ma semplicemente perchè non si adattava a quel determinato ambiente.

 

Vi assicuro che non è per niente facile trasformare il feeling di un ambiente. Un colore racconta una storia e dice molto di te. Ci ho messo degli anni per colorare il mio mondo e per capire di che colore ero io, e sono giunta alla conclusione che io sono BIANCA. Ma di che bianco sono?

 

In una stanza baciata dal sole sono un bianco gesso con cieli di mezza estate e primavera umbra: eteree sfumature turchese, un blu pacato, caldo e riflessivo fino ad un morbido verde giada, che evoca un impalpabile senso di pace e tranquillità, senza scadere nel “bio”, quasi minimalista.

 

Ma se passo nella mia stanza fredda esposta a nord, con poca luce naturale, ecco che devo lumeggiare, controbilanciando con una sensazione dinamica e vitale di un inebriante giallo senza tempo.

 

Se devo sottolineare o rifinire un’architettura ho già virato su un rigenerante bianco-grigio colomba che dà una netta, elegante rifinitura ai dettagli.

 

Per quanto mi riguarda non amo i colori noiosi e banali, i colori puri e duri, i colori seriosi o gravi, gli scuri grigio-fumo o i pensosi grafite skyline londinese.

 

I zuccherosi colori sorbetto estivo, i toni freddi, un po’ rétro di menta e rosa, vaniglia e pistacchio, i rosa vintage, i cipria sognanti e cremosi non fanno per me.

 

Preferisco colori con venature “maschie” più calde e avvolgenti, che suggeriscano calore e confort, senza per questo compromettere la capacità di tonificare lo spirito.

 

Amo i colori del silenzio. Quelli che rivelano un senso di mistero e serenità. Campiture di grigio e malva, lilla spento, gesso pastoso, blu petrolio vellutato e sognante e tenue salvia. Di sorvegliatissima semplicità. Quel perfetto equilibrio tra quiete controllata e morbidezza che sto ancora cercando e a cui la mia anima disperatamente anela.

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