@Sabrina279
Non c'è un limite massimo a quanto è possibile dichiarare come affitti per optare per la cedolare secca.
Tieni conto però di alcuni aspetti:
1) Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.
Questo vuol dire che se hai una attività di affittacamere (che è imprenditoriale) non puoi accedere alla cedolare secca.
Te lo dico perchè in tutti i messaggi che hai postato recentemente, non è ben chiaro quello che saresti una volta iniziata l'attività, aspetto questo che faresti bene a chiarire bene.
2) sempre in merito alla possibile valutazione dell'attività come imprenditoriale, benchè non ci sia un preciso decalogo a cui attenersi, non tanto l'ammontare in sè, quanto la prevalenza del reddito (insieme ad altri aspetti) potrebbe far propendere, in un eventuale accertamento, per la necessità di apertura di partita IVA.
Quindi non è il valore assoluto, ma il fatto che questo valore sia determinante ai fini del reddito complessivo (un conto è se fai 10.000 euro di affitti, e hai solo quel reddito, un conto se ne fai 30.000 ma hai altri redditi per 100.000: nel secondo caso, essendo una fonte di reddito secondaria, verrebbe meno la richiesta di apertura di partita IVA).
Quello della prevalenza del reddito è uno degli aspetti che può contribuire a far propendere la GdF alla richiesta di apertura di partita IVA (con versamento dell'IVA e dei contributi non versati anche negli anni precedenti); un altro aspetto è sicuramente quello dell'organizzazione: un conto è affittare semplicemente una proprietà nella propria disponibilità, un conto è mettere in atto una vera e propria attività di tipo alberghiero (turn over elevato, pulizie, check-in e check-out affidati a terzi, pubblicizzazione, ecc.), in cui l'elemento dell'organizzazione è evidente.
La definizione di imprenditore è molto vaga nel codice civile (art. 2082) e lascia ampi spazi alla valutazione di chi effettua l'eventuale accertamento:
È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
Il ricorso ad una consulenza di un commercialista 'esperto' nel tuo caso è assolutamente fondamentale, per evitare che i lauti guadagni che già ti prefiguri (auguri comunque, visto che devi ancora iniziare) non finiscano tutti in sanzioni.
Comunque QUI trovi la pagina dell'Agenzia delle Entrate sulla cedolare secca.