Se intendi aprire un B & B (che è una attività ricettiva a conduzione familiare ad integrazione del reddito) dovrai saltuariamente mettere a disposizione degli ospiti una parte della tua abitazione (max 3 camere): dovrai risiedervi ed interagire con i tuoi ospiti fornendo loro la prima colazione.
In tal caso, il primo passo da compiere è andare presso il Comune di residenza per denunciare l’inizio dell’attività (SCIA), indicando il prezzo praticato che verrà appeso, previa vidimazione del Comune stesso, dietro la porta di ogni singola camera: questo sostantivo “prezzo” è importante, in quanto tu richiederai un prezzo, ossia una tariffa come controprestazione, non un canone, primo indizio che già fa capire che con il B & B siamo fuori dai confini dell’ambito locativo (la tua controparte non è un inquilino/locatario/conduttore, ma è un cliente), sconfinando in quello alberghiero.
Infatti, tu non farai sottoscrivere al guest un contratto di locazione, bensì un contratto (atipico) di alloggio tra il Cliente e te (il Gestore) con fornitura di una serie di servizi personali, ossia una sorta di convenzione privata sottoposta a condizioni diverse dalla locazione (il cliente difetta della qualificazione possessoria del bene-camera, come accade in un qualsiasi hotel).
In definitiva, in un contratto atipico di tal fatta, l’elemento alberghiero “gioca” un rilievo decisivo, conferendo al tuo contratto una fisionomia del tutto diversa dal tipico modello contrattuale standard turistico o transitorio, alla cui disciplina rimane del tutto estraneo.
Delineato brevemente il fronte civilistico, apriamo il fronte fiscale. Operativamente, i redditi percepiti occasionalmente dall’attività di un B & B non imprenditoriale dovranno essere inseriti nel quadro relativo ai proventi derivanti dalla utilizzazione da parte di terzi di beni mobili ed immobili, vale a dire nel quadro RL del modello Redditi PF (rigo RL10) o nel quadro D del modello 730 (rigo D4), al netto delle spese (purchè documentate) inerenti la produzione dei proventi (alimenti, materiale per le pulizie, utenze).
In definitiva, le spese vanno dedotte dal reddito, da qui la necessità di conservare tutti i documenti di acquisto (fatture, ricevute, bollette).
Per concludere, essendo io una donna dotata di una discreta dote di organizzazione e di un'altrettanto importante quantità di previdenza , mi permetto di darti alcuni consigli propedeutici a questa attività.
Il primo è che i clienti dei B & B sono soprattutto stranieri, inglesi, tedeschi, americani ecc. Impossibile fornire un buon servizio, se non sei in grado di comunicare con loro: un minimo di conoscenza della lingua inglese è necessario.
Il secondo consiglio che mi sento di darti è questo: inizia affittando una sola stanza, non prima di averne parlato a lungo con i componenti del tuo nucleo familiare (ovviamente, se ne hai uno). Perché? Perché – ti assicuro – che non sempre la convivenza con degli sconosciuti può essere ben accetta da tutti i membri di una famiglia. E proprio per scongiurare motivi di disaccordo, è bene iniziare in piccolo, testando direttamente sul campo il proprio desiderio di stare insieme agli altri.
Non è facile avere estranei in casa propria. Ci vuole molta tolleranza e pazienza per accettare il loro comportamento, non sempre ineccepibile (croce e delizia).
Il problema dell’hosting in generale è che gli host sono convinti che una volta consegnata la camera o l’appartamento, il lavoro sia finito, non rendendosi che il lavoro è appena iniziato.
Bisogna avere tempo a disposizione. Ci saranno giorni dedicati al check-in e altri al check-out. Giorni di completo isolamento e giorni “misti”. Giorni per pulire. Giorni per stendere il bucato. Giorni per riscuotere l’eventuale imposta di soggiorno. Giorni per segnalare i clienti alloggiati in Questura e in Provincia. Giorni per controllare ricavi e costi. Giorni per comprendere i propri errori. Giorni in cui la motivazione iniziale potrà subire dei cali fisiologici. Giorni nuvolosi e giorni di sole. In quest’ottica, l’hosting è una grande lezione di vita. Infinite cose accadranno, cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute.
E’, quindi, bene riflettere su alcuni aspetti fondamentali, non sempre lapalissiani. Ciò per comprendere se davvero questa attività fa per te oppure prendere in considerazione altre strade tradizionali più comode.
Inutile illudersi. I guadagni sono limitati se l’ubicazione della propria casa non è ottimale e il servizio non è di qualità. Non solo deve trovarsi in una città frequentata da turisti o uomini d’affari, ma anche in prossimità del centro o possibilmente servita da comodi mezzi pubblici.
Ci vuole un po’ di tempo prima di iniziare a lavorare a regime. Ti posso dire che la penetrazione nel mercato è molto lenta, soprattutto adesso che il mercato è sovrasaturato, da qui la necessità di curare la propria immagine per farsi conoscere.
Come? Dimentica AIRBNB e le sue regole demenziali. Fai affidamento su te stesso. Gambe in spalla, @Pierfrancesco14! Fatti conoscere. Tappezza la città con il tuo biglietto da visita e una bella foto di casa tua (la foto del portale per esempio) con i tuoi riferimenti. Markettizza il tuo B & B. La promozione va fatta con grande tenacia e continuità. Le azioni da intraprendere in questa direzione sono molteplici e su più fronti:
- Passaparola = persone che già conosci, amici, parenti, il fornaio, il pizzicagnolo, il parroco, l’idraulico, il dentista, il giornalaio ecc.
- Luoghi ad alta aggregazione = gelaterie, pizzerie, bar, ospedali, università, scuole, asili, centri commerciali, stadi, stazioni, palestre, negozi di ferramenta, centri di fisioterapia, piscine, anagrafe, fiere, mostre, sagre, concerti, festival ecc.
- Rete = un bel sito web dedicato, social network come se piovesse, ufficio turistico locale, portali turistici ecc. (la Regione Campania non mi pare ponga espressi divieti di promo-commercializzazione).
E poi con le forbici ritagliati un po’ di tempo per te. Il rischio è di confondere la vita privata con il B & B. Se te ne occupi da solo, non strafare. Impara a conoscere te stesso e i tuoi ritmi. Magari traccia su foglio una curva dell’umore. Ti accorgerai che hai disegnato un sorriso.