@Silvano24
Mi spiace per quello che ti é successo, e condivido il fatto che Airbnb dovrebbe consentire a chi affitta di poter chiedere una cauzione “reale” ai potenziali ospiti (reale nel senso che dovrebbe essere addebitata al momento della prenotazione e poi restituita in assenza di danni all’uscita - nb: altri portali lo fanno!).
Naturalmente questo potrebbe voler dire perdere qualche prenotazione, in particolare quelle molto brevi, in quanto l’incidenza del deposito potrebbe essere inaccettabile da parte di chi prenota: dover sborsare ad esempio 800 euro per un soggiorno dal costo reale di 300, per costituire un deposito da 500 potrebbe essere un problema.
E d’altronde il deposito non potrebbe nemmeno essere commisurato alla durata o all’importo del soggiorno stesso: la strisciata sul muro da 195 euro la può fare l’ospite che sta una notte come quello che sta tre settimane.
Queste sono però le regole di Airbnb, che benché non tutti lo sappiano, non é l’unico portale di questo tipo.
In ogni caso, qualcosa per cercare di evitare situazioni di questo genere la si può fare: innanzi tutto non mettere la prenotazione immediata, ma dialogare con l’ospite prima di accettare, cercando di capire chi viene, perché viene, ecc.
Poi, anche la durata del soggiorno é importante: chi si ferma una, due, tre notti ha un rapporto diverso con la casa da chi viene per 10/15 giorni.
Poi, importante, far firmare un contratto di locazione “reale”, con clausole di responsabilitá sulla cosa locata che potrebbero comunque essere fatte valere in tribunale, che al di lá della reale applicabilitá in una causa, possono comunque funzionare da deterrente.
E poi ricordiamoci che Airbnb non é la “mamma” a cui rivolgersi in lacrime perché l’amichetto ci ha rubato la merenda... il portale fa solo da intermediario, la responsabilitá di chi ci mettiamo in casa é sempre la nostra... quindi adottiamo tutte le misure che riteniamo opportune per salvaguardarci.
Dobbiamo essere i primi noi, responsabili.