Firenze : pochi host con 100 appartamenti e 1 su 3 con uno solo ?

Alessandra334
Level 10
Rome, Italy

Firenze : pochi host con 100 appartamenti e 1 su 3 con uno solo ?

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Ciao a tutti . 

Vi incollo un articolo del giornale " il corriere Fiorentino " dove si afferma che a Firenze ormai una enorme fetta di appartamenti in affitto su Airbnb sia in mano a pochi host professionisti e solo pochi affittino veramente solo la loro seconda casa o una stanza come sostegno al loro reddito .

Voi che impressione avete ? 

[***Dati rimossi, in accordo alle  Linee Guida della community ***]

 

Ho fatto una ricerca generica scrivendo Firenze e già al secondo host in lista , trovo un professionista con 10 appartamenti in pieno centro ...

Airbnb a noi chiede di " calare le brache " mentre praticamente è diventato booking.com  ! 

Alessandra
21 Risposte 21
Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Grazie mille @Cristiana19 per aver aggiunto il tuo commento alla conversazione. Io confesso, leggendo questi articoli, di non aver capito una cosa - e forse non essere in loco non mi aiuta: ma se un'azienda gestisce 120 appartamenti, significa che ci sono 120 proprietari che hanno pagato l'azienda oppure è l'azienda che oltre a gestirli ne ha la proprietà? Perché io ho capito che la grande azienda -in pratica - fa da "co-host" a tanti piccoli proprietari, ma forse mi sbaglio? Gioco il jolly e chiedo l'aiuto da casa: chiedo a voi che siete sul posto, o quasi.
@Alberto1535 @Susanna0 @Alessandra18 @Alessandra334 Cristina e nomino anche @Dario0 

 


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Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Francesca @Alessandra334 @Alessandra18 @Susanna0 

il fenomeno più rilevante riguarda la gestione da parte di un professionista di appartamenti di proprietà di privati, i quali non potendo o non volendo affittare direttamente (anche tramite un portale) affidano la gestione a un professionista. Il professionista percepisce giustamente il suo compenso (indicativamente 20 - 25% dei canoni a seconda dei servizi offerti). Il privato dichiarerà i canoni potendo beneficiare (nella normalità) della cedolare secca.

 

 

Mi sembra meno rilevante la presenza di società immobiliari proprietarie di appartamenti.

 

Nel caso di Firenze, la Homes in Florence (citata sulla stampa), agenzia di gestione immobiliare,  gestisce oltre 200 case e appartamenti in affitto a Firenze nel centro storico e nelle immediate vicinanze, ideali per affitti turistici brevi e adatti a qualsiasi necessità e budget (tratto dal sito).

 

Anche a Bologna si assiste a un fenomeno simile, con la crescente importante dei soggetti che fanno gestione immobiliare (anche di rilevanza nazionale). Non ho numeri, ma facendo delle semplici ricerche su Airbnb si ritrae l'impressione che almeno il 50% dell'offerta sia in mano a questa tipologia di professionisti.

Sono loro che indirizzano i prezzi di mercato.

 

Se nei periodi di domanda modesta applicano prezzi che, a mio parere, azzerano il guadagno reale del proprietario, la conseguenza è che i prezzi medi nel periodo su Airbb si abbassano notevolmente.

Questo determina effetti negativi sul posizionamento degli host privati che sono disponibili ad affittare se almeno guadagnano qualcosa.

 

 

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Grazie @Alberto1535 

 


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Dario168
Level 10
Venice, Italy

Do il mio punto di vista parziale, non conosco il mondo dei Property Manager, posso solo parlare di quella che è la mia esperienza.

Sono anni che certi sindaci fanno queste esternazioni.

E certi giornalisti non hanno alcun interesse ad approfondire gli argomenti di cui trattano, perché "Airbnb" è un'azienda, non è sinonimo di locazione turistica, affittacamere, bed & breakfast e via dicendo. Chi assicura che sia "Airbnb" il responsabile e non Booking, o Expedia, o problemi logistici della città in questione (vedi sotto), o problemi burocratici (vedi sotto), o qualcos'altro? Se la parte lesa da tali esternazioni fosse una persona direbbe: "Intanto ti querelo perché mi stai diffamando senza portare prove, se sei convinto sia io il problema, dimostralo."

Al di là dell'appartenenza politica delle amministrazioni locali, spesso vengono sventolate bandiere di comodo per distogliere lo sguardo dai veri problemi che non riescono a gestire. 

A questo punto, per l'argomento tirato fuori, vorrei capire: se io voglio affittare una mia proprietà in modo "tradizionale", sono abbastanza sicuro di potermi rivolgere ad un'agenzia che faccia il lavoro che io non posso o non voglio fare, e che mi trovi un locatario. Quest'agenzia potrebbe gestire centinaia tra case ed appartamenti "con affitti tradizionali" (4+4, 3+2, transitori, inserire il fusto della foresta burocratica che fa più comodo). E fin qui tutto bene, socialmente accettabile.

Qual è esattamente il "reato" commesso dall'agenzia che invece gestisce centinaia di case ed appartamenti ad uso turistico, per conto di proprietari che non possono o non vogliono farlo di persona? A me pare la stessa identica cosa, senza contare che credo la stessa agenzia possa fare entrambe.

Non so se tecnicamente su Airbnb l'agenzia fornisca un co-host, se questo sia un problema che va contro il regolamento dell'azienda... ma questo è un altro paio di maniche.

Secondo me invece è grave che un amministratore locale possa decidere cosa io possa fare della mia proprietà privata. Vivo in Occidente, in un mondo libero, e non voglio che questo accada.

Se invece il problema è che le persone in cerca di affitti "tradizionali" non ne trovano, si deve aprire un altro tipo di discussione, per es. come agevolare tali forme contrattuali, perché io quando giro per il mio quartiere (in terraferma, per carità) vedo appartamenti, ville, addirittura interi condomini sempre chiusi, vuoti, addirittura che stanno cedendo al tempo. Gli immobili ci sono, ma non vengono utilizzati. Perché? Si può anche pensare di risolvere il problema degli sfratti: tanti preferiscono tenere una casa vuota che rischiare un inquilino moroso, che poi per problematiche varie non si riesce a mandare via e rimane lì, spesso danneggiando l'immobile, ed intanto lo Stato continua a chiedere le tasse su tale proprietà che, di fatto, non solo è infruttuosa ma diventa un costo. Perché siamo tutti bravi e buoni, ma non possiamo mica essere anche fessi.

Questo significa affrontare i problemi, non additare una categoria generica e dire che è il problema di tutto, perché altrimenti questi signori non sono diversi da chi dice che l'immigrato ti ruba il lavoro, per questo non lo trovi (perdonate l'espressione forte, ma trovo sia lo stesso tipo esatto di argomentazione).

Come detto, ma è solo il mio punto di vista, banderuole di comodo.

Contrariamente, sarebbe bello se Airbnb possedesse un ufficio stampa che ribattesse, dati alla mano, quando queste prese di posizione parziali e, come s'è visto, disinformate, vengono date in pasto alla stampa. Magari interfacciandosi con Confedilizia ed altri.

A volte ho l'impressione che la posizione delle multinazionali in Italia sia assai timida, capisco la posizione sia delicata e ci sia della diplomazia da utilizzare, ma alla fine tutti abbiamo la macchina di una multinazionale, compriamo su Amazon, abbiamo il telefono di un'altra multinazionale, facciamo la spesa alla grossa catena (se non italiana, spesso multinazionale)... insomma, un po' meno ipocrisia in Italia, e più dialoghi concreti per risolvere le situazioni.

Scusate i toni ma oggi va così, sono un po' stanco di sentire le chiacchiere da osteria da parte di chi dovrebbe rappresentare un territorio.

 

 

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Dario168 Applausi!

 

E, per supportare il discorso di Dario, aggiungo: al netto del fatto che le Agenzie fanno il proprio mestiere che non è qui da confondersi con chi non segue la legge, il punto è che, almeno per Venezia centro storico ma se ho capito bene da altri interventi in passato anche per Firenze (e ho la sensazione anche per Roma), la questione è che ci sono veri e propri ALBERGHI DIFFUSI funzionanti attraverso una gestione professionale che si sono formati nell'arco di pochi anni e che determinano - forse più giustificatamente? non saprei... - lo scontento "degli altri" e la confusione nella percezione popolare di quanto fanno invece i piccoli proprietari che hanno tutto il diritto di disporre come credono delle loro proprietà.

 

Negli ultimi cinque/otto anni circa, a Venezia molte catene alberghiere (poteri forti) hanno intuito il potenziale dell'affittanza turistica breve attraverso appartamenti "privati" per diversificare un'offerta che si sentiva forse meno aderente alle esigenze anche di una nuova clientela. Queste holding alberghiere hanno iniziato ad acquistare (a Venezia è tutto in vendita! tutto! e se dicono che non ci sono alloggi, mentono!) a macchia di leopardo alloggi che vengono ristrutturati secondo identici patterns estetici, stilistici e formali: di fatto sembrano tutti identiche suite di un unico albergo; l'impronta delle ristrutturazioni uguali testimonia che siamo di fronte a un'unica Azienda.

 

Questi sono alberghi di fatto: gli appartamenti sono gestiti da Manager e hanno servizi in tutto e per tutto identici a quelli dei residence. Non sto dicendo che sono fuori legge, certamente avranno un'identità societaria e fiscale adeguata all'Impresa. Anzi, avranno pure specifici permessi dal Comune che sa sempre bene di che natura sono fatte queste imprese a cui dà licenza.

 

Ma niente distingue questa forma dell'ospitare aziendale da quella più semplice (e infinitamente meno impattante in Città) del privato cittadino con un appartamento o due in più.

 

Vorrei che questi "gruppi", questi "appartamenti d'Impresa" venissero distinti dall'affittanza breve privata. Vorrei che attraverso un necessario distintivo/cartello da affiggere ai muri esterni si capisse che "questo appartamento fa parte della catena TIZIOCAIO" e che si tratta di albergo, parcellizzato, diffuso, ma sempre albergo.

 

Così che queste Imprese che si nascondono dietro a una facies di piccoli proprietari possano emergere agli occhi della quotidianità.

 

Una nota importantissima: i miei due alloggi veneziani (uno parte della mia casa di residenza e uno acquistato per mio figlio in attesa che voglia venire ad abitarvi), così come anche gli appartamenti di tutti coloro che qui discutono da piccoli proprietari, che siano stati comprati per investimento o che siano arrivati in eredità, SONO SEMPRE ALLOGGI RESIDENZIALI. Nel momento in cui volessimo interrompere per qualsiasi motivo personale la pratica dell'affittanza breve, questi immobili dimettono la veste locativa e tornano residenza privata.

Con gli appartamenti acquistati dalle Società alberghiere questo non accade. Quegli appartamenti, legati da una holding che li gestisce, sono di fatto una realtà alberghiera e per tornare residenze private devono cambiare destinazione d'uso.

 

Le catene degli appartamenti diffusi, si può dire, incidono profondamente nella realtà cittadina, i nostri appartamenti affittati per un determinato periodo di tempo ai turisti no.

 

La si dovrebbe piantare di affermare che sono i privati a uccidere (con una potenza di fuoco infinitamente inferiore, fra l'altro) la disponibilità di alloggi per i residenti. Al netto del fatto che nessuno (e dico nessuno) affronta seriamente i motivi del PERCHE' ci sono meno residenti nelle città d'arte e in particolare a Venezia, dove non esiste, da molti anni, alcun lavoro se non legato al turismo.

 

E la recente pandemia ha fatto ben capire che razza di Pompei sia Venezia, ben più viva con le maestranze che giungono dalla terraferma quotidianamente e con i turisti. Sono letteralmente fuggita da quella spettrale irrealtà postnucleare che metteva in evidenza (fra gli scatti degli ebeti che cinguettavano alla bellezza finalmente riconquistata: l'altro modo di intendere Venezia come Disneyland...) quanto nulla esista in Città senza lavoro e senza persone che, se non la abitano, almeno la vivono.

 

Io, sbarcata a Venezia nel 1981 e lì rimasta, sono dovuta tornare a Milano, quasi trent'anni fa, per lavorare: questa attività locativa mi ha permesso di stare nella mia Città più di quanto avrei potuto immaginare. E ne sono grata.

Dario0
Level 10
Rome, Italy

@Alessandra334 @Francesca 

Io ho pensato che se il 10% del mercato è in mano a grandi gestori, property manager o società simili, il 90% è in mano a singoli proprietari di uno o due appartamenti.
Allora ho pensato di farlo notare al Corriere Fiorentino in questo tweet:
https://twitter.com/erdario81/status/1626530460548444162?s=20
Se avete Twitter vi chiedere di repostare e di mettere like.

Veronica1353
Level 1
Naples, Italy

Buongiorno Alessandra, scusa il disturbo. 

 

Ho mio cognato che ha un'agenzia di viaggi e sta avventurandosi in affitti brevi con più case; ma lui vorrebbe che ci fosse un solo nome: la sua agenzia, ma che le gestisco io in quanto superhost. mi potresti dare un consiglio come parlare con airbnb per intraprendere questa cosa cosa?

 

GRAZIEEE... Veronica

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