Gentile @Katia626 buonasera
su questo aspetto troverai sulla Community decine di discussioni perché è il problema con il quale ci siamo scontrati tutti noi locatori "privati" dell'appartamento ammobiliato per uso turistico in tutta la Regione Emilia Romagna, e per il quale, in conformità alle norme, abbiamo trovato una valida soluzione.
Ti sintetizzo gli aspetti salienti.
Si tratta di una vecchia delibera della Giunta regionale di 20 anni fa in attuazione della Legge regionale 16/2004, con la quale è stata vietata la pubblicità sui portali per le tipologie non imprenditoriali.
Restando nell'ambito delle locazioni brevi (locazioni tra privati con durata max di 30 giorni per qualsiasi finalità anche turistica) valgono le norme del Codice civile, del Codice del Turismo, della Legge speciale 431/1998, per gli aspetti fiscali del DL 50/2017 e per le segnalazioni alla Questura del Decreto sicurezza.
Quindi, una volta ottenuto il CIR (lo rilevi su ROSS1000 entrando con SPID nell'anagrafica) puoi pubblicare l'annuncio limitando la durata massima dei singoli soggiorni a 29 notti.
Il Comune di Bologna è da anni convenzionato con Airbnb per la riscossione dell'imposta di soggiorno e la convenzione è riservata solo alle locazioni brevi.
L'host conserva degli obblighi dichiarativi per cui ogni trimestre dichiara al Comune (pur senza versare nulla) che ha fatto locazioni brevi tramite Airbnb.
Quindi il Comune è da anni perfettamente a conoscenza delle migliaia di locatori, che fanno locazioni brevi, che hanno pubblicato l'annuncio su Airbnb.
Purtroppo da metà aprile a Bologna sono sorti altri problemi che stanno ostacolando, o anche impedendo la locazione e la gestione di strutture ricettive (obbligo di cambio di destinazione d'uso e dimensioni minime dell'alloggio (SU mq 50) per qualsiasi tipologia ricettiva).
Quando ho visto il tuo intervento pensavo si trattasse di questo.
Un caro saluto.