[Domanda per chi opera in regime ordinario] Ragazzi buongior...
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[Domanda per chi opera in regime ordinario] Ragazzi buongiorno a tutti, ho un dubbio di livello fiscale/iva che nemmeno l’ass...
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Buongiorno,
probabilmente qualcuno avrà già fatto questa domanda ma non riesco a risolvere un problema.
L'anno scorso insieme a mio marito, intestatario dell'appartamento, abbiamo cominciato ad utilizzare Airbnb per affittare il nostro appartamento al lago con affitti brevi (in genere sono di una settimana-10 gg) dal mese di maggio ad ottobre circa.
Quest'anno, al momento della sua dichiarazione dei redditi, ci sono venuti i dubbi su come regolarizzare l'incasso dei compensi. Il suo commercialista ci ha informato che deve dichiarare lui le somme anche se sono state percepite tramite il mio account PayPal. All'inizio ci ha detto che forse si sarebbe potuta applicare l'aliquota agevolata del 21% della cedolare secca, poi ieri invece ci ha comunicato che non era possibile e che dobbiamo applicare l'aliquota corrispondente allo scaglione di reddito in cui ricade mio marito.
Ha aggiunto bisognerebbe procedere, a selezionare direttamente sul sito il Flag sull’opzione dell’applicazione della cedolare secca che deve essere effettuato per tutti a decorrere dal giorno della manifestazione della scelta.
Io non trovo da nessuna parte la possibilità di selezionare questa scelta e quindi non so come poter applicare questa opzione. Se qualcuno mi sa aiutare gliene sarei veramente molto grata.
Mi scuso ancora se la domanda era già stata posta, auguro a tutti una buona giornata. Grazie
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@Eleonora417 buongiorno
in effetti su questi aspetti puoi trovare tante discussioni nel "Cerca nella community".
Immagino che non sia stato registrato un contratto di comodato con il quale il proprietario comodante assegna al comodatario il godimento dell'immobile con possibilità di concederlo in locazione (breve).
Salvo questa ipotesi, secondo un consolidato orientamento dell'Agenzia delle entrate (che peraltro è stato anche di recente disatteso dalla giurisprudenza, ad esempio CTR del Lazio), i canoni di locazione devono essere dichiarati dal proprietario (in relazione alla quota di possesso), e anche nell'ipotesi in cui il proprietario non partecipi all'atto né incassi il relativo canone.
Per la locazione breve (contratto tra persone fisiche "privati" con durata massima di 30 giorni all'anno nei confronti del medesimo conduttore) il proprietario dichiarante ha la facoltà di avvalersi, se più conveniente, dell'imposta sostitutiva di IRPEF e addizionali (cedolare secca del 21%). Per i contratti per i quali non c’è l’obbligo di registrazione in termine fisso (locazioni brevi), il locatore può applicare la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale è prodotto il reddito (oppure esercitare l’opzione in sede di registrazione in caso d’uso o di registrazione volontaria del contratto).
In conclusione, se si tratta di locazioni brevi (e i contratti di locazione non sono stati registrati all'Agenzia delle entrate), massima tranquillità di esercizio dell'opzione per la cedolare secca direttamente nel Quadro B - redditi fondiari della Dichiarazione dei redditi.
@Eleonora417 buongiorno
in effetti su questi aspetti puoi trovare tante discussioni nel "Cerca nella community".
Immagino che non sia stato registrato un contratto di comodato con il quale il proprietario comodante assegna al comodatario il godimento dell'immobile con possibilità di concederlo in locazione (breve).
Salvo questa ipotesi, secondo un consolidato orientamento dell'Agenzia delle entrate (che peraltro è stato anche di recente disatteso dalla giurisprudenza, ad esempio CTR del Lazio), i canoni di locazione devono essere dichiarati dal proprietario (in relazione alla quota di possesso), e anche nell'ipotesi in cui il proprietario non partecipi all'atto né incassi il relativo canone.
Per la locazione breve (contratto tra persone fisiche "privati" con durata massima di 30 giorni all'anno nei confronti del medesimo conduttore) il proprietario dichiarante ha la facoltà di avvalersi, se più conveniente, dell'imposta sostitutiva di IRPEF e addizionali (cedolare secca del 21%). Per i contratti per i quali non c’è l’obbligo di registrazione in termine fisso (locazioni brevi), il locatore può applicare la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale è prodotto il reddito (oppure esercitare l’opzione in sede di registrazione in caso d’uso o di registrazione volontaria del contratto).
In conclusione, se si tratta di locazioni brevi (e i contratti di locazione non sono stati registrati all'Agenzia delle entrate), massima tranquillità di esercizio dell'opzione per la cedolare secca direttamente nel Quadro B - redditi fondiari della Dichiarazione dei redditi.
Buongiorno @Alberto1535 e grazie mille per la risposta.
In effetti tra me e mio marito non è stato fatto nessun contratto, ma questo era solo per capire chi doveva chiarare i compensi.
Se ho capito bene, quindi, quando il suo commercialista fa la dichiarazione dei redditi può applicare l'opzione della cedolare secca? Perchè ieri ci aveva detto di no e la cosa ci ha messo in confusione.
Grazie ancora tantissimo per l'aiuto.
Di nulla.
Certamente, anzi nelle ipotesi di cui sopra è l'unico modo per l'esercizio dell'opzione.
Si tratta di una scelta della quale è opportuno valutare la convenienza in relazione alla posizione personale complessiva.
Se tuo marito ha altri redditi, generalmente l'opzione per la cedolare è conveniente (diversamente i canoni di locazione sarebbero tassati alla sua aliquota marginale, la più alta).
Puoi trovare un esempio di compilazione in
Buon proseguimento.