@Veronica1492 buonasera
i redditi fondiari sono imponibili solo nello Stato in cui sono situati gli immobili che li producono (come anche confermato dalla Convenzione Italia Svezia contro la doppia imposizione).
La normativa fiscale sugli affitti brevi (che comporta l'obbligo di applicazione delle ritenuta fiscale del 21% da parte di Airbnb e la facoltà per il proprietario-locatore di avvalersi della cedolare secca) si applica solo agli immobili situati in Italia.
Per questa tipologia di redditi la residenza del proprietario (in Italia o all'estero) non rileva.
Non c'è quindi alcun interesse del Fisco svedese nei confronti di questi redditi.
E allora perché comunicare a Airbnb il Tax Identification Number svedese in luogo del Codice fiscale italiano ?
Il cittadino italiano non residente deve dichiarare i redditi fondiari con il Modello Redditi PF (e dovrebbe trovare già un modello precompilato riportante le usuali informazioni che determinati soggetti sono obbligati a comunicare all'Agenzia delle entrate).
Dovrebbe essere in possesso della Certificazione Unica - Locazioni brevi rilasciata da Airbnb a fronte dell'applicazione della ritenuta.
Contestualmente è onere di Airbnb comunicare all'Agenzia delle entrate le somme trattenute a titolo di ritenuta fiscale.
Nella sostanza, in sede di dichiarazione presentata nel 2025, optando per la cedolare secca (nell'ipotesi di unico immobile al 21%) non ci saranno ulteriori imposte da pagare, essendoci la compensazione con la ritenuta applicata nel corso del 2024 da Airbnb.