Qualche riflessione sui prezzi praticati

Risolto!
Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

Qualche riflessione sui prezzi praticati

Osservo sempre più spesso interventi volti a cercare di capire come ottenere un numero maggiore di prenotazioni, ovviamente con il sottointeso obiettivo di guadagnare di più (non credo che l’interesse sia segnare un record in termini di ospiti accolti o soggiorni effettuati).

Mi sembra però che a volte, questi due obiettivi (maggiori prenotazioni – maggiori guadagni) non vengano ricercati soppesando accuratamente tutte le voci in gioco (ricavi, costi e tempo) e che si metta in atto l’unica strategia di mercato alla portata di tutti: la leva PREZZO.

 

Senza accorgersi, nella maggior parte dei casi, di scivolare verso risultati economici sempre più miseri, se non, addirittura, toccare la perdita economica vera e propria.

 

Certi prezzi giornalieri che leggo, probabilmente impostati nell’ottica del “meglio poco che niente”, forse non tengono conto di tutte le voci in gioco (ed in particolare la voce TASSE, che ritengo sia purtroppo ignorata da una buona parte degli host).

Per molti “host” ci potrebbe essere una amara sorpresa, a conti fatti.

 

Per aiutare a comprendere meglio quello che si sta facendo, ho realizzato un modellino excel, che in maniera molto semplicistica (ma ritengo abbastanza efficace per l’obiettivo cercato) consente di ipotizzare un sintetico conto economico, valutandone le principali voci.

Ognuno può modificarlo (le celle in giallo) inserendo i propri valori, e verificare a grandi linee il risultato a livello annuale, di singolo soggiorno, di ricavo giornaliero.

 

La principale voce da valutare nella parte ricavi è proprio quella LEVA PREZZO di cui accennavo prima, e cioè il prezzo giornaliero medio (e l’eventuale voce “pulizie” se inserita nell’annuncio).

Altre voci importanti riguardano l’impostazione che si da alla propria ospitalità, intesa come durata media del soggiorno – per la quale incide l’indicazione del soggiorno minimo – e numero di soggiorni effettuati nell’anno.

Le pulizie infatti, e gli adempimenti burocratici si devono svolgere ad ogni cambio ospiti e quindi un conto è farne 20 in un anno, un conto è farne 100 (a parità di giorni occupati).

 

Altre voci di cui tener conto sono:

  • i costi sostenuti per le utenze (opportuno raccogliere le bollette dell’anno passato di acqua, luce, gas, ecc., sommarle e dividerle per i giorni dell’anno, in modo da individuare un costo medio giornaliero);
  • i costi fissi generali, come IMU, TARI. TASI, condominio, ecc.
  • le ore necessarie alla pulizia dell’appartamento e alle incombenze burocratiche (vari check, segnalazioni, ecc.), da considerare anche se svolte in proprio, al quale attribuire un costo per soggiorno (effettivo o virtuale che sia);
  • l’aliquota irpef relativa al proprio imponibile fiscale (o 21% se si sceglie la cedolare secca).

Per chi ha già almeno un anno di esperienza alle spalle, sarà abbastanza facile inserire tutte queste voci; per chi ha cominciato da poco, sarà necessario stimare tutte le voci, che comunque potranno aiutare nella determinazione dei prezzi da praticare.

 

Il modello, man mano che si inseriscono i dati, aggiorna i calcoli e dice (più o meno) se si guadagna o si perde (ed eventualmente quanto).

 

Per utilizzarlo si deve disporre di Microsoft excel (anche solo il viewer) e si suggerisce di scaricare il modello nel pc (non usare smartphone o tablet).

 

Naturalmente sono bene accetti suggerimenti per miglioramenti o per correggere eventuali imprecisioni.

 

Aggiungo infine che, come per tutte le attività, non esiste solo la leva del prezzo ma anche quella della qualità e che innescare una guerra dei prezzi genera solo perdenti e nessun vincitore (nemmeno l’ospite, che forse pagherà di meno ma probabilmente otterrà una qualità più scadente).

 

MODELLO PREZZI AFFITTI BREVI

 

ps: il modello è pensato per una locazione turistica o affitto breve.

27 Risposte 27
Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Ciao @Andrea1390

benvenuto nella community. Sono felice di vedere che il modello di Roberto è stato utile! 

 

Se vuoi che @Roberto143 sia avvisato del tuo messaggio - per essere sicuro di ricevere risposta - ricordati di "chiocciolare" il suo nome. Lui riceverà una notifica.

 

Facci sapere come va con la simulazione. 

Fra

 


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Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Andrea1390

Forse, giustamente, tu inserisci il costo con il segno meno davanti, come sarebbe più corretto fare.

In realtà, nel fare il modello, le spese di pulizie le ho inserite in positivo, ma nella formula viene conteggiata in negativo come è giusto che sia.

Quindi, prova ad inserire un valore positivo (come è peraltro nel modello base, con i numeri di test), e dovresti vederli diventare rossi.

 

Scusa  se disturbo ancora ,ma non riesco a farlo.Quando inserisco spese fisse ad esempio 6000(ipotizzando il pagamento di un affitto) non metto nulla di diverso cioè nessun segno,quando poi vado alla fine nel risultato vedo i 6000 in verde come fossero entrate anzichè uscite così leggo un risultato che mi sembra non reale.Puoi aiutarmi a farlo? In ogni caso ti ringrazio per la gentilezza e la tempestività della risposta.

 

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Andrea1390

Ti ho modificato il modello.

Ora le voci di costo (descrizione in rosso) vanno inserite con il meno davanti (es.: -30), quelle dei ricavi (descrizione in verde), vanno inserite normalmente (es.: 50).

Diciamo però che, come ho anticipato, un minimo di conoscenza di excel bisogna averla. 😉

MODELLO AFFITTI BREVI NEW

ok grazie ora provo e poi mi metterò a studiare excel

Francesca624
Level 5
Pachino, Italy

Caro Roberto, io credo di comprendere e apprezzare  la logica perfetta di airbnb e dei suoi algoritmi, pur tuttavia giammai la applichero’. Airbnb nasce come un portale che permette ad una utenza giovane di trovare alloggio a poco prezzo. A questa politica segue un successo spropositato.  Il prezzo dunque dell’alloggio si contrappone ai prezzi degli hotel, che di contro sono sempre meno ricercati. Una politica comunista, - spero di non essere bannata per questa etichetta - che allarga il bacino di chi puo’ permettersi di viaggiare, e una nuova  e piu’ equa distribuzione  delle ricchezze per i piccoli proprietari, che comunque arrotondano. Il piacere del viaggio, e le implicazioni culturali che ne derivano, sono appannaggio di molti e non piu’ di una utenza danarosa. Una grande rivoluzione sociale, oltre che economica, se vogliamo sulla stessa filosofia di Ryanair, solo che con airbnb gli aerei li forniamo noi.  Adesso pero’ osserviamo i prezzi smart dal punto di vista dell’host. Gli host italiani subiscono una pressione fiscale tra le piu’ alte d’Europa, come ben si legge dal tuo foglio di calcolo.  Io, che mai avevo pulito la mia stanza, mi sono improvvisata esperta delle pulizie della casetta che affitto, e ho scoperto con orrore che per pulire l’esterno e l’interno impiego piu’ di 8 ore, un piccolo inferno.  Inoltre la casetta che affitto e’ fatta con amore (come si applica questa variabile nell’algoritmo?), quindi se la casa non e’ affittata la uso personalmente con grande piacere, inebriandomi di  suoni e odori (mare, vento, fenicotteri), perche’ dunque svenderla al prezzo di un posto tenda? Perche’ pulirla fino allo sfinimento per 12 € di guadagni netti al giorno? Chi vuole spendere come per un posto tenda che trovi un posto tenda. E adesso uno sguardo al guest che si ritrova l’alloggio prenotato ad esempio a 80 euro  a notte,la settimana successiva e quella antecedente al suo arrivo a 35 euro, perche’ l’incauto host ha ceduto alle lusinghe di airbnb. Io, nei suoi panni, mi sentirei infastidito, come se avessi ricevuto una piccola truffa, e avrei voglia di disdire, cancellare, di arrecare un piccolo danno a questo host furbetto. Cari host, con grande consapevolezza e senza eccessi, prezziamo noi la nostra casa, noi soli possiamo valutare la qualita’ dello stare in casa nostra, Airbnb segue la sua rivoluzione, e noi…. la nostra.  Saluti.

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

Francesca,

 

il mio post ed il relativo modello excel, era proprio finalizzato a questo: a rendere più consapevoli gli "host" che inseriscono prezzi assurdamente bassi, senza rendersi minimamente conto di quello che fanno.

da un punto di vista economico/finanziario.

al quale è assolutamente corretto aggiungere le tue considerazioni.

spero di non essere stato frainteso. 😉

 

Cesare26
Level 2
Udine, IT

@Roberto143 Sbaglierò, perché sono un neofita, ma la trattenuta del portale è del 3%+IVA= 3,66% sempre che si abbiano impostati termini di cancellazione molto elastici, altrimenti può arrivare al 6%. Teniamo presente che questi costi non si scaricano con la cedolare e pertanto il netto vero (rispetto alle tasse e non considerati i costi di gestione) è il 75,34%. 

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Cesare26

Non ho capito bene a cosa ti riferisci.

Il modello presenta dei dati precomiplati unicamente per dare l’idea di cosa si stia parlando, ma le celle gialle sono tutte da modificare secondo i propri valori.

Cosí anche la commissione del portale ( che ricordo, benché qui si sia nella Community di Airbnb, non esiste solo Airbnb, e ognuno ha commissioni diverse) può essere avvalorata come vuoi, anche con una media se si utilizzano più portali.

Inoltre il modello non é fatto per una quadratura ragionieristica, ma per avere una idea di massima se il prezzo a cui viene proposto l’affitto (20 euro, 50 euro, 100 euro, ecc) é remunerativo considerati tutti i costi e spese che si sostengono.

Spero sia più chiaro cosí.

Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

@Cesare26 scusa se rispondo anch'io, poi Roberto è competente, ma non è cosi semplice il calcolo che hai fatto. È una pura illusione perché non tiene conto che in sede di dichiarazione redditi o sale l'aliquota Irpef oppure se scegli cedolare secca vieni penalizzato se hai molte cose da scaricare (linguaggio povero...chiedo venia). Insomma, ci rimetti molto di più (a meno che hai ben poco da scaricare, con la cedolare poi ti chiedono anche gli acconti per l'anno successivo)

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

Il modello caricato inizialmente presentava un puntamento errato nel calcolo delle imposte per soggiorno e per giorno; era corretto invece per il totale annuo.

Grazie a @Cesare26 che mi ha sollecitato una verifica e mi ha fatto accorgere dell'errore.

 

Qui il link al modello corretto:

MODELLO PREZZI AFFITTI BREVI

 

ps: approfitto per chiarire che il modello è dinamico, e le cifre inserite sono puramente dimostrative ma vanno sostituite con i propri valori. 

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Ermanno6@Cesare26@Emily352@Affari-Miei0

 

Se invece si vuole provare a valutare la convenienza tra la scelta dell'opzione per la cedolare secca o quella dell'IRPEF ordinaria, è possibile provare qualche simulazione con questo modello: CONVENIENZA CEDOLARE SECCA.

Anche questo è un modello dinamico, che va avvalorato (nelle caselle gialle) con i propri numeri.

Ovviamente va preso con beneficio di inventario, giusto per capire a grandi linee, l'opzione migliore per il proprio profilo fiscale (redditi, spese, detrazioni specifiche).

Per poterlo utilizzare è opportuno disporre di queste informazioni.

 

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Ciao @Roberto143, che dici, metto una nota nel messaggio dove c'e il modulo non corretto linkando a quello giusto? 

 


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