Venezia, 12 novembre 2019. Emergenza per chi?

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

Venezia, 12 novembre 2019. Emergenza per chi?

Cari Tutti,

a denti stretti inizio una conversazione che cercherà di non far trapelare la grande amarezza e delusione per il mediatore che ci ospita. Ma sarà difficile, me ne rendo conto.

Sono una host di Venezia centro storico e ho la straordinaria fortuna di poter ospitare gli amici di tutto il mondo in una parte della mia casa che è vicino a Rialto (quindi già in un posto con altezza a mediomare superiore della nostra povera Basilica), è a un piano alto e ben asciutto e ha la fortuna di avere tutti gli impianti di casa (caldaia compresa) a un'altezza tale da non aver subito danni durante la terribile notte del 12 novembre scorso.

Tutti voi sapete (e lo sanno anche tutti i miei ospiti, perlopiù amici ormai, che mi hanno scritto parole commoventi e così piene di amore da lasciare il cuore colmo di gratitudine) cosa sia successo tre giorni fa nella mia cara Città e nei dintorni con Pellestrina colpita più di tutti anche nella vita dei suoi abitanti e dove l'acqua ha raggiunto e forse superato i due metri. Non devo ricordarlo io e non voglio farlo perché non ci sarebbero parole adeguate.

Il pomeriggio del 12 novembre arriva a casa mia un'ospite da Israele, doveva rimanere sino a domani (sabato 16 novembre), quindi quattro notti.

E' stata - come tutti noi - travolta dagli eventi. Ma ha avuto la fortuna (nella grande sfortuna generale) di poter stare al caldo e all'asciutto e con internet perfettamente funzionante. Io (fuori Venezia per lavoro) l'ho assistita per due giorni praticamente senza interruzione COME ERA MIO DOVERE FARE. Tengo a sottolineare che fornisco ai miei ospiti stivali per l'acqua alta (purtroppo di poco aiuto il 12), ombrelli e impermeabili. Accessori che poi la mia ospite ha potuto comunque usare per il resto della sua purtroppo breve permanenza a casa mia. In ogni caso, ho risposto immediatamente a qualsiasi (qualsiasi!) richiesta cercando di tranquillizzarla per quanto possibile.

La mia ospite, infatti, la sera del 12, andò nel panico più assoluto - come assolutamente comprensibile - e io già in quel frangente le consigliai, senza fare alcuna pressione, di prendere in considerazione la possibilità di andarsene, sarebbe certamente stata risarcita e avrebbe potuto spostarsi verso Città magnifiche come Treviso, Padova, Vicenza o Verona, tutte a un tiro di schioppo da Venezia. La notte del 12 non sapevamo ancora, tutti noi, residenti, di che portata sarebbe stata la tragedia che ha colpito la nostra amata Città, ma certamente si capiva da subito che era un'acqua di oltre 180 cm: non c'è bisogno del rapporto del Comune per capirlo, bastava vedere i livelli anomali nelle calli e nei magazzini, nelle case e nei negozi, ognuno di noi ha i propri parametri per poter verificare l'eccezionalità del fenomeno nella propria zona.

Ed era altrettanto sicuro che il 13 novembre, il giorno successivo, ben poco sarebbe rimasto aperto.

Ho aggiornato la mia ospite praticamente senza soluzione di continuità, cosa che è facilmente verificabile dalla nostra corrispondenza. Le ho inviato non appena possibile (scesa l'acqua alta del mattino successivo, quindi verso le 12.00) la mia collaboratrice affinché l'assistesse e un elettricista perché l'ospite sosteneva di non avere più riscaldamento, invece - fortunatamente - si trattava solo del normale comportamento della caldaia che, raggiunta la temperatura impostata, si spegne automaticamente per poi riaccendersi quando la temperatura scende di un grado o due (l'elettricista, trovato con grande fatica, pensava di dover fronteggiare una situazione di emergenza, ma è entrato in un appartamento riscaldato a palla, quindi ha tirato un paio di moccoli - aveva molte urgenze, come immaginabile - e se ne è andato...).

Ho prospettato alla mia ospite ogni possibile soluzione sia che rimanesse sia che se ne andasse, ho verificato costantemente quali linee di vaporetti erano utilizzabili, quali ristoranti e negozi di alimentari potesse raggiungere (ricordiamoci che a parte la notte del 12 e un'ora la mattina del 13 - e stamattina, purtroppo - Venezia è comunque transitabile come in qualsiasi altro giorno d'autunno con consuete se pur sostenute acque alte, solo che il "normale", dopo una nottata così non è il "consueto" certamente), quali musei potesse visitare (la Biennale era già riaperta il 14.11! oggi stanno riaprendo quasi tutti, in primis la Guggenheim), cosa potesse fare, insomma.

L'ospite non si decideva.

Si decide poi, alla fine, il 14 mattina dopo molti ripensamenti e se ne va. Mi scrive dal vaporetto o dal treno, chissà, che ha lasciato casa.

Sottolineo che ho avuto un'eccezionale assistenza - subito contatta - da quella che credo sia un' "unità di crisi" di Airbnb in queste particolarissime occasioni.

L'eccellente Bruno da Roma mi ha costantemente informato dell'evoluzione dei desideri dell'ospite subito da lui chiamata e ha ammesso con facilità che essa non poteva aver avuto maggior fortuna in un frangente così grave.

Quindi chapeau a Bruno e alla sua bravura e attenzione anche nei miei confronti.

Mi viene anche detto che non dovrei subire penalità (?) in una situazione del genere, così come previsto dal regolamento Airbnb, benché la prenotazione sia stata interrotta.

Penalità? Oltre quelle che già ho avuto io (ben poche in termini di danni da acqua alta, ci saranno comunque danni a livello condominiale) e soprattutto la mia povera Città e i miei amici e i miei "colleghi" (con i quali sembra che non ci possa essere unità, non è vero?) colpiti in modo gravissimo da un cataclisma del genere? Pensate agli alloggi che a Venezia sono al piano terreno, alloggi che hanno comunque risollevato il miserabile parco immobiliare veneziano e che danno sostentamento a molti residenti. Pensate a quei poveri turisti che si sono trovati a notte fonda con l'acqua al letto e forse più, obbligati a uscire di casa per andare da nessuna parte... E pensate solo a questo perché se pensate alla mia Città, c'è da tirarsi una rivoltellata per la desolazione.

Oggi (15.11) so che ne è della prenotazione della mia ospite israeliana: naturalmente viene cancellata la parte del soggiorno che non è stato completato (2 giorni su quattro) e viene ridotto il compenso. E qui viene il bello, se di bello si può parlare.

Ricevo ben (ben) 23€ a notte (la mia tariffa - per due persone, peraltro previste anche in questo frangente - è di 95€ a notte in questo periodo) graziosamente arrotondati a €45,14 oltre il costo per le pulizie di € 59,96 meno la parte di Airbnb (!) di € 5,12. 

€ 45 per due notti di pernottamento, di assistenza e di costi in più per l'aiuto della mia collaboratrice (non è certo gratis) e per la chiamata dell'elettricista... per non parlare del mio tempo, non più dedicato al lavoro, trascorso (più che volentieri e come doveroso) ad aiutare costantemente l'ospite.

E' un insulto, il danno oltre la beffa. 

Preferisco non avere nulla che essere elemosinata in questa maniera oltraggiosa. Preferisco pensare di aver ospitato un'amica intrappolata dall'emergenza, che essere "pagata" questa miseria.

Ma, certo, se non prendo nulla Airbnb non ha alcuna percentuale, non è vero?

Mi piacerebbe tanto sapere quanto hanno rimborsato alla mia ospite, ma ho la sensazione nettissima che a lei sia andata molto meglio o che semplicemente, come mi pare di sapere, Airbnb ha convertito in altri siti (Treviso, Vicenza, altre città venete) la prenotazione della mia ospite.

Mi piacerebbe anche sapere quanto Airbnb ha guadagnato comunque da questa situazione, dato che le percentuali sono ben comprese nelle transazioni. 

E sicuramente avrà dalla sua la legge, le norme, i regolamenti, tutto l'apparato di minutissime parole che può vantare una potenza economica del genere.

Mi è stato addirittura detto (non da Bruno, ma da un altro assistente) che potevo non ricevere nulla perché solo l'area di San Marco era considerata "in emergenza" ("perché sono Americani e non si rendono conto..." mi ha detto l'assistente) e che potevo venire equiparata a qualsiasi altro host che cancella improvvisamente la prenotazione senza spiegazioni e lascia in strada il suo ospite. Da non credere. Quindi, ora, dovrei sentirmi gratificata per quei miserabili 45 euro per due notti di pernottamento... 

Emergenza per chi?

 

7 Risposte 7
Barbara1789
Level 10

@Cristiana19 

mi dispiace molto. Attraverso di te un abbraccio a tutti i veneziani e alla città che sta - da quanto leggo - attraversando una nuova emergenza. Sul pagamento non ci sono parole. Tenete duro, mi raccomando. 

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Barbara1789, grazie, cara Barbara, sembra che la pace sia rotta, effettivamente. E' un piacere avere conto della vicinanza degli Italiani (e degli uomini e donne di buona volontà di tutto il mondo) come accade sempre del resto in questi casi che la nostra Penisola contempla oramai costantemente.

Giancarlo-E-Alessandra0
Level 2
Treviso, Italy

@Cristiana19 , ci spiace molto per quanto ti è accaduto. Concordo che in certi casi Airbnb dovrebbe capire e pagare adeguatamente lo sforzo dell'host. Hai tutta la nostra solidarietà e speriamo che i danni a Venezia e ai suoi abitanti possano essere risarciti. A tal proposito se vuoi dare un'occhiata alla discussione/proposta che abbiamo lanciato ieri sera nella Community saremo felici di una tua opinione. E' probabilmente utopistico pensare che Airbnb dia parte dei costi del servizio in beneficenza (pro Venezia in questo caso).... ma se siamo in tanti a chiederlo   chissà 🙂

Carissimi @Giancarlo-E-Alessandra0 in primo luogo grazie per il vostro contributo e grazie innanzitutto per il vostro post, che ho già letto con piacere e riconoscenza.

Dubito però che Airbnb sia l'interlocutore giusto (viste le incommentabili premesse) di un appello alla costituzione di un fondo per beneficienza a favore di Venezia.

E, vi devo dire, se posso esprimere la mia opinione per quel che conta, oltre al fatto che io non sono certo nella situazione di molti altri miei concittadini le cui attività, laboratori, negozi, magazzini sono ridotti allo stremo (quindi sarei quantomeno ipocrita a farne un vessillo), vi devo dire, appunto, che non è la beneficienza che serve a Venezia ma una vera prospettiva di vita, che nessuno di quei molti politici dell' "acqua alta" e delle emergenze che si vedono in giro in questi giorni (perché, lo sanno ora che a Venezia troppe volte l'anno l'acqua sale oltre 150 cm? Che ipocriti!) riesce neppure a imbastire perché ormai la prospettiva politica è quella dei palasport e dei comizi elettorali (da destra, sinistra e centro). Ed è proprio per questo che Venezia, dal punto di vista progettuale, vive solo di elemosina (esattamente quella che è stata fatta a me e che io rifiuto), di beneficenze, di regalie, le stesse che poi alimentano in un modo o nell'altro la corruzione, e tutte allontanano la possibilità di imbastire un discorso serio sull'ambiente, sulla vita in laguna, sul lavoro in laguna. I Veneziani (anche quelli ricchi) fanno parte di un circo di poveri, di una lotta fra poveri, che si arrabattano per poter in qualunque maniera rimanere in Città, dopo che i loro concittadini l'hanno abbandonata (secondo voi chi ha venduto al "foresto", chi ha provocato lo spopolamento del Centro Storico?).

Se i Veneziani sono ancora se stessi , se davvero hanno orgoglio, devono rifiutare le elemosine e devono invece pretendere che ci si occupi non solo di Venezia ma di tutto il delicatissimo comprensorio lagunare. La povera Pellestrina è stata sommersa da due metri d'acqua proprio perché il Mose ha costituito un argine inconsulto e ha aumentato il livello del mare in quella zona.

Ma come si fa a gestire così la cosa pubblica e le vite delle persone?

E se questo sembra un discorso politico, ammetto che lo è, così come dovrebbe essere in tutte le zone della nostra magnifica Patria (adorata solo negli stadi di calcio) che si corrodono, affondano, si avvelenano, si cementificano. Carissimi @Giancarlo-E-Alessandra0, senz'altro conoscete bene Venezia perché vivete in uno scrigno vicinissimo come è Treviso e siete senz'altro di grande cuore. Ma bisogna avere il coraggio di non ricorrere alla beneficenza che dura il momento dell'emozione e poi si parte tutti verso un (più che giusto) nuovo sito da soccorrere. Ci vuole testa e ci vuole giustizia.

Essere pagati 23 euro a notte (stabiliti da chi?) è una beffa offensiva e chiedo pubblicamente (benché il carissimo Bruno assistente Airbnb che oggi mi ha di nuovo chiamato stia provando a "convincere" i suoi capi a farmi pagare ciò che mi spetta - due notti alla mia tariffa, oltre le spese di pulizia, non di più - sia commovente) che mi vengano tolti anche questi, perché io non voglio elemosina da nessuno e pagarmi il giusto non deve essere una faccenda di "buon cuore", ma solo di correttezza professionale. E magari mi toglierò lo sfizio di capire in base a quale calcolo si è giunti a quella ridicola cifra.

Da domani anche noi tutti andiamo al Gritti (giusto per rimanere in tema), trascorriamoci due notti e decidiamo noi quale tariffa pagare (80 euro a notte per una doppia? che ne dite?), poi vediamo che effetto fa. Augurando ogni bene e ogni presta ripresa dell'attività ai nostri bellissimi alberghi (quelli per cui i vermi di internet godono perché hanno subito danni perché sono gli alberghi dei ricchi... non c'è limite all'idiozia), non augurerei mai a loro di subire un simile affronto.

Grazie comunque a voi per il vostro pensiero.

Giancarlo-E-Alessandra0
Level 2
Treviso, Italy

Carissima @Cristiana19  , grazie per averci risposto e nuovamente, siamo pienamente solidali con te e ci auguriamo che tu riceva il compenso previsto dal tuo annuncio. Fai bene ad andare a fondo della questione e a rifiutare quei 23 euro a notte che offendono la tua professionalità. 

Lola96
Level 10
Florence, Italy

@Cristiana19  sono senza parole! tutta la mia solidarietà. Sei riuscita a capire quei 23 euro come sono stati calcolati? 

ma guarda te se una persona, oltre ed essere sconfortata per aver visto la propria città "annegare", debba subire tale ingiustizia da parte di Airbnb. É talmente surreale che secondo me é uno sbaglio. Un abbraccio forte da Firenze con Venezia nel cuore:) 

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

Cara @Lola96 in primo luogo infinite grazie per la tua vicinanza così partecipe e affettuosa. Firenze è "sorella" di Venezia anche in tema, purtroppo, di catastrofiche alluvioni. Grazie di cuore. E poi devo dire che una spiegazione (incredibile) mi è stata data, ma è talmente pazzesca (e comunque non toglie la responsabilità di Airbnb, anzi, se mai, la moltiplica) che preferisco ancora non dirla perché mi aspetto, così come mi è stato promesso, che qualcuno nel tubo oscuro del web abbia il coraggio di farsi vivo. 

Ma, mi chiedo, con le molte migliaia di alloggi veneziani che appaiono su Airbnb, possibile che a nessuno sia capitato quello che è successo a me? Io non ci credo e anzi sono certa che ci sono state storie ben più drammatiche (dal punto di vista dei danni incorsi) della mia, con turisti che hanno dovuto addirittura abbandonare gli alloggi e non hanno avuto il privilegio di poter scegliere se andare o restare. 

Amici Veneziani, battete un colpo!

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