@Debora1454 @Angela1056 @Francesca @IsabellaEValerio0 @MariaLucia5 @Roberto1055
In effetti, cara Francesca, è proprio il termine "bannare" che nel III millennio e in Occidente non si dovrebbe usare.
Questo aldilà di tutte le ragioni che si possano mettere in campo per limitare aggressività o insulti.
Ora noi ci troviamo in una Community che parla di affitti.
E' davvero difficile pensare che ci siano contenuti offensivi nei nostri discorsi. E se ci possono mai essere ho notato che le persone che partecipano al colloquio lasciano cadere il provocatore. Semplicemente.
Mi ricordo bene le ridicole incursioni di un tizio che si cancellava e si riaccreditava ogni due per tre solo per mettere zizzania.
Io che sono una polla nata ci sono cascata e ho cercato di averne ragione (senza mai insultare, né essere aggressiva) e i miei e suoi contenuti sono stati cancellati.
Chisseneimporta, dico io ora, in effetti non c'è da perderci un secondo del nostro tempo.
Comunque in quell'occasione ricordo, credo fosse proprio la cara @Donatella26 che mi avvisò: lascia perdere, non ci fare caso. Il tizio scomparve per poi ricomparire (forse è proprio questo il punto su cui occorre ribattere: se ci si iscrive, anche se non si è host, bisogna dare le proprie generalità compiute, non basta una finta mail o un numero telefonico inventato, o addirittura nulla) ma è da un po' che nessuno gli dà corda. Si è eliminato da solo.
Per il resto, a parte un solo altro episodio che mi riguardi, non ho ricordo di insulti, offese o aggressività particolari.
E' un gran lusso, in realtà, all'interno di commentari pubblici su internet.
Non vedo qui sobillatori o pericolosi insultatori di professione. E, come dice bene Debora, siamo in un momento che non si può non vedere come difficilissimo. Io sto cercando, lo dico senza timore di passare per codarda, di vedere televisione e sentire notiziari radio (la radio è la mia passione) il meno possibile.
Ascolto Skrjabin piuttosto...
Altrimenti il peso di quanto sta succedendo oggi nel mondo non mi permetterebbe semplicemente di alzarmi dal letto la mattina.
Oltre a questo, e tu lo sai bene, perché ci ascolti da molto tempo, in Italia la legge sugli affitti brevi sta evolvendo in senso sempre più restrittivo (io sto ancora aspettando la mannaia della legge Pellicani che limiterà pesantemente la mia attività a Venezia) e si complica. In tutto ciò le persone che tengono a questo settore - e che invece Airbnb dovrebbe supportare - come Angela, Alberto, Roberto, Debora, Susanna, Donatella, Isabella e Valerio, ma anche moltissimi altri - si stanno facendo in quattro ogni volta per "intercettare", nel senso di consigliare, i neofiti invitandoli a essere ufficiali, a mettersi in regola, a iscriversi ai portali di Comune, Regione, Questura per esercitare questo lavoro all'interno della normativa italiana, già molto complicata e ambigua di per sé.
Facciamo fatica, quelli che lavorano seriamente fanno fatica, e la fanno perché è un lavoro certamente remunerativo (inaspettatamente remunerativo!) ma anche perché è un bel lavoro. Ci teniamo molto. Ed è anche per questo che ci tocca particolarmente quando c'è una palese ingiustizia.
Se ci accendiamo è perché l'Italia ha, rispetto a moltissime altre Nazioni, obblighi in questo settore spesso non comprensibili (ma perché non posso lasciare una scatola chiusa di té ai miei ospiti? lo so che non posso, ma è difficile da capire).
E vedere che invece un'azienda ignora tutti questi aspetti e continua a promuovere performance che da noi non sono sostenibili delude e sconcerta, perché ognuno di noi vede con l'angolo dell'occhio in agguato il furbacchione che scivola sulla schiuma di queste regole per noi irricevibili e ne approfitta.
Se poi addirittura la fa franca vanificando il nostro lavoro, è di certo poco sopportabile.
Ci si dirà: vai da un'altra parte. Non c'è dubbio che c'è una scelta, ma se rimaniamo significa che stare in Airbnb, malgrado queste enormi difficoltà di comprensione, ha un senso. Significa che l'idea di lavoro che è connessa con Airbnb sta ancora reggendo, benché, come benissimo dice Roberto, sia ormai un'Azienda come tutte le altre.
Io non vedo insulti e neppure alzate di testa, ma solo l'intenzione di aiutare dando la propria opinione o il proprio punto di vista. Ognuno di noi, del resto, è isola a sé...
Sarebbe tristissimo non leggere più Debora che anche soltanto ieri ha invitato correttamente e fermamente due host a non fare self-check-in perché la nostra legge non lo permette (erano in dubbio), fugando ogni perplessità con la nota di una Questura a caso (era Siena, mi pare) che specificava con assoluta chiarezza la necessità di incontrare l'ospite di persona al check-in proprio per effettuare il controllo diretto di chi arriva attraverso il suo documento di identità.
Queste sono cose importanti per chi inizia questo lavoro, non sono cose da poco.
Non tutti sanno, o, se sanno, non tutti vogliono aiutare. Chi scrive di più è animato da spirito di condivisione, non di polemica. Inevitabile che venga più letto, più giudicato, più analizzato e più o meno apprezzato.
Io direi davvero che oggi il termine bannare non si dovrebbe più usare.