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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Buongiorno , sto leggendo e rileggendo le varie discussioni , ma davvero non riesce ad entrami in testa quello del contratto scritto. Il contratto io non lo faccio direttamente con il guest ma con Airbnb o i vari siti internet . Sono loro che mi pagano alla fine del soggiorno. Io non ricevo soldi dalla gente che viene (le tasse di soggiorno me le tolgo dal compenso) . Prendo i documenti , li registro alla polizia, faccio tutto in regola ma davvero no so che contratto fargli quando gia' c'e' il sito internet che ti scrive date, nome , compenso ecc. Io per tenere in regola la mia contabilita' sto facendo delle ricevute intestate al sito internet per conto dell'ospite e le allego alla fattura del sito . Sono completamente fuori strada ? Grazie mille Cinzia
@Roberto143 e da quanto ho capito e letto in giro, la confusione a livello regionale ha influito anche sulle direttive dei commercialisti, che spesso hanno dato informazioni sbagliate in giro. In particolare ricordo molta nebbia sul tema della dichiarazione dei redditi, o sbaglio?
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Sulla dichiarazione dei redditi non credo ci sia confusione presso i commercialisti... è proprio il loro settore e sarebbe strano non trovarli preparati in questo campo (poi, come sempre, tutto è possibile, e le eccezioni sicuramente ci sono).
Diverso invece è il campo delle normative, dove in realtà non sono sicuro che i commercialisti siano la categoria di professionisti deputata a conoscere le leggi regionali.
Per quanto mi riguarda comunque, prima di cominciare mi sono rivolto ad un commercialista, che ha saputo darmi tutte le indicazioni necessarie (fiscali e normative) per iniziare fin da subito con il piede giusto.
A distanza di due anni, e di tanta acqua sotto i ponti della MIA cultura in merito, devo dire che i suoi suggerimenti si sono rivelati tutti corretti.
@Roberto143 quindi la diatriba sulla cedolare secca da dove nasce? Intendo, dal tuo punto di vista.
@Luca177 @Marco376 @Roberto143
Perdonate le mie carenze legislative ma io sono un Community Manager, le mie competenze rientrano nell'ampia sfera del Marketing non ho bisogno di profonde conoscenze del Diritto per fare questo lavoro.
Poi non sarò informato sulle norme turistiche, ma le altre le conosco abbastanza bene 😜
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@Jim1, assolutamente per quanto mi riguarda non mi riferivo a te quando parlavo di corsi di aggiornamento ai vertici di Airbnb (tu gestisci una Community e quindi la cosa esula dalle tue specifiche competenze, ci mancherebbe), parlavo in generale, nel senso che qualcuno su in cima quelle conoscenze dovrebbe o avrebbe dovuto averle e dovrebbe o avrebbe dovuto pianificare diversamente la sezione italiana di Airbnb, evitando così anche la - diciamolo - cattiva fama che emerge da tutti i quotidiani del Paese.
Non è uno dei compiti di una buona gestione quella di tenere alto il nome di una piattaforma? Beh, penso di si, e da questo fronte non si è fatto evidentemente abbastanza, se ormai si dice ovunque quello che si dice ed è sotto gli occhi di tutti... Addirittura il Governo è dovuto intervenire con un Decreto Legge fatto quasi su misura per Airbnb per sanare un problema creatosi e di proporzioni piuttosto notevoli... Peggio di così diciamo come immagine non poteva andare... Dunque direi che la gestione ha avuto delle pecche e non ha conseguito i necessari parametri di Conoscenza, Capacità, Efficienza, Efficacia nè tantomeno ha tenuto alto il nome della piattaforma. Nella valutazione dell'operato dei manager di aziende dovrebbe essere tenuto in considerazione non solo l'utile raggiunto ma anche i danni collaterali e i mezzi che hanno permesso di raggiungere il fine e non ultimo il danno di immagine autoprocurato.
Riguardo infine alla diatriba sulla Cedolare Secca al 21%, non c'è nessuna diatriba:
a) la situazione di Airbnb e di BK e di altri portali è sfuggita di mano quanto a numeri, confusione, poca trasparenza, mancati introiti fiscali, poca sicurezza, scarsa corrispondenza tra dati in mano alle autorità e dati che emergono dagli annunci stessi;
b) Federalberghi, il legislatore, l'A.d.E. e la G.d.F. sono interessati a risolvere il problema;
c) Si è pensato che una delle possibili soluzioni, sia per l'abusivismo sia per l'irregolarità sia per l'evasione o l'elusione fiscale, possa essere una 'tassazione all'origine' anzichè posticipata, dunque o sotto forma di Cedolare Secca al 21% (almeno per le locazioni / affitti) o sotto forma di ''ritenuta di acconto alla fonte'' (per chi non optasse volontariamente per la Cedolare Secca). C'è chi addirittura chiede che la cosa venga estesa anche ai b&b e alle Cav non imprenditoriali. Restano comunque escluse tutte le imprese dotate cioè di P. Iva.
AI REGOLARI CHE GIA' ORA PAGANO LE TASSE NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NULLA. CAMBIA AGLI ABUSIVI E AGLI EVASORI E AGLI IRREGOLARI, CHE EVIDENTEMENTE SONO PARECCHI, E PER QUESTO NASCE UNA DIATRIBA, TRA REGOLARI ED IRREGOLARI. TUTTO QUI. LE ALTRE SONO CHIACCHIERE.
E il discorso sinceramente non fa una piega. Aggiungo io solo che la preoccupazione non dovrebbe solo essere che tutti paghino giustamente le tasse, ma anche che NESSUNO POSSA INSERIRE UN ANNUNCIO ONLINE senza prima avere adempiuto a quelle prescizioni di legge che già sono previste dalla nostra normativa italiana. E' chiaro che piattaforma legale e trasparente significa meno introiti, ma secondo me non è una delle opzioni possibili, bensì l'unica strada da seguire. Ciao.
@Marco376 figurati, mi era chiaro il senso iniziale 🙂
Guarda io sono d'accordo con te ma la vedo dal punto di vista contrario. Ovvero non è che Airbnb è arrivata e ha creato confusione - ripetiamo, Airbnb è un portale di prenotazioni. L'host è una figura a parte, e in ogni paese/regione l'iscritto alla piattaforma ha il compito di mettersi in regola. Ma questo esula dal controllo diretto di Airbnb. Voglio dire, chi è irregolare è irregolare, dentro, fuori, sopra, sotto Airbnb.
Con l'evolversi del fenomeno, e il numero di host sempre crescente, ci si è probabilmente resi conto che le persone non si prendessero questa responsabilità e semplicemente "facessero Airbnb," come spesso si sente dire. Allo scattare dell'allarme, Airbnb si è mossa eccome: prima con la tassa di soggiorno con Firenze e non ricordo quale altra città, ed ora a livello nazionale con la "norma Airbnb."
È un grande passo avanti, ed è un passo che implica una mossa attiva da parte di Airbnb.
Poi, e questo ovviamente è un parere personale, i nostri uffici sono molto ma molto carenti, e non consentono a nessuno di prendere facilmente accordi o almeno scoprire cosa e quando farlo in poco tempo. Tant'è vero che tutte le grandi società scappano all'estero proprio per non sottostare a questa giungla burocratica e (spesso) malgestita.
Sulla cedolare secca, come ha precisato anche @Roberto143, non ci sono debolezze. L'ho chiamata diatriba perché se ne parla tanto, ma personalmente credo sia una preoccupazione in meno.
Sul concetto imprenditoriale di "locare più appartamenti" c'è da approfondire. Anzi se ho tempo vado a leggermi qualche notizia in giro.
Attenzione che di questo passo divento più esperto di tutti e due messi insieme 😛
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@Jim1, concordo... l'italiano è anche un soggetto particolare... e per natura predisposto... te la concedo come 'attenuante'... però, d'altra parte, concedimi anche tu che il nome 'air' + 'bnb' e il palese suggerimento a far trovare al guest il frigorifero pieno di cibi e bevande abbia erroneamente fatto credere agli utenti della piattaforma italiani di avere ricevuto una ''patente'' da ''bed and breakfast'' senza il bisogno di passare tramite il sistema turistico regionale con Scia da b&b ''perchè lo chiedeva Airbnb'' (davvero nome più fuorviante non poteva essere scelto... almeno per l'Italia), e concedimi che se si parla di ''host'' e ''guests'' anzichè di ''locatori'' e ''conduttori'' e di ''prenotazioni'' anzichè di ''affitti'' o ''contratti di locazione'' (e questo indifferentemente per ''strutture ricettive'' hotel style e per ''alloggi privati'' casa al mare style), ciò nel tempo non può che creare confusione. Già il fatto di utizzare termini inglesi, come Cancellation Policies, che poco c'entrano con gli affitti italiani, rende questa piattaforma (ed anche Booking) tendenzialmente poco predisposte / adatte agli affitti semplici. L'unica è usare le terminologie giuste, e, almeno in Italia, creare sezioni o categorie distinte le une dalle altre. In bocca al lupo, perchè, ora come ora, mi rendo conto che sarà un'impresa da titani.
Non mi esprimo su chi abbia partorito tale Decreto e su chi lo stia ricevendo 'suo malgrado' (e per la verità anche opponendovisi nell'ultima Audizione, almeno relativamente alle ''modalità di attuazione''), ma la mia idea è facilmente intuibile. Un saluto! D.
@Jim1, perchè non hai trasformato la mia firma come la tua e quella degli altri col corsivetto? Attendo da giorni... ; )
@Marco376 volevo farlo ma volevo chiedertelo prima. Dammi un secondo 🙂
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@Marco376 andata!
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@Marco376 sugli altri punti di vista si possono immaginare delle carenze, ma non se ne può fare mica una colpa ad Airbnb se le persone si "perdono nella traduzione."
Naturale - mi trovi d'accordo - non puoi fare colazioni se non sei B&B, non puoi fare la cena e il cambio lenzuola se sei albergo. Ci vogliono le autorizzazioni e punto.
Però mica tutti fanno così. Qualcuno lascerà un pacco di pasta, un altro regalerà una confezione di cannoli siciliani, un altro offrirà una bottiglia di Montepulciano; magari qualcuno inviterà anche gli ospiti a casa a cena. E sincero, va bene così.
Ok bisogna rispettare le normative, per operare bene, per non beccarsi multe o incorrere in reati, ma gesti del genere fanno parte delle relazioni tra persone, e non c'è niente di male.
Soprattutto, non c'è nessuna legge che può regolarle.
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@Jim1, innanzitutto complimenti per la citazione colta del film ''LOST IN TRANSLATION'' con Scarlett Johansson di Sophia Coppola, figlia di Francis Ford Coppola, ambientato in Giappone, film piuttosto 'di nicchia'.
Nella frase ''non puoi fare la cena e il cambio lenzuola se sei albergo'' spero invece che ti sia saltato per errore un ''NON'', nel senso che la frase corretta sarebbe ''se non sei albergo'' e non ''se sei albergo''.
Infine, nessuno può regolare l' ''amicizia'', no, nessuno, e soprattutto nessuno può regolare ''omaggi gratuiti'' al primo arrivo o alla partenza che non siano intesi come ''servizi in cambio di un corrispettivo''. E' evidente tuttavia che un cesto lasciato la sera precedente con tutto l'occorrente per le prime colazioni del mattino successivo apre una serie di punti interrogativi... ; )
No, non tutti sono abusivi e irregolari ed evasori, ci mancherebbe, neanche gli albergatori arrivano a dire tanto: ti concedono anche loro circa 110.000 annunci italiani regolari su 210.000 (ma loro esagerano perchè confondono il non avere Scia con l'essere abusivi e non è così, così come confondono il non risultare presso l'Istat con l'essere irregolari, quando invece in molte regioni d'Italia l'Istat non è neppure richiesto per le locazioni turistiche). : ) Ciaooo, D.
@Jim1 @Marco376 Sulla questione cene dissento Jim quando dici:
"...magari qualcuno inviterà anche gli ospiti a casa a cena. E sincero, va bene così.
Ok bisogna rispettare le normative, per operare bene, per non beccarsi multe o incorrere in reati, ma gesti del genere fanno parte delle relazioni tra persone, e non c'è niente di male."
Anche se non si fa pagare nulla ad una persona ma questa persona non è un'amica ci sono regole da rispettare... cioè non credo che una persona che paga l'affitto della tua casa e viene magari dalla Nuova Zelanda e si trova con te per la prima volta e passa qualche giorno con te si possa definire un amico in senso stretto! Certo può nascere una simpatia ma in quel frangente fra di voi c'è un rapporto commerciale e come tale dovrebbe essere gestito!
Esempio: io ho un agriturismo, volendo posso offrire pasti, ache gratis se ne ho voglia, magari delle degustazioni di prodotti. Ebbene a parte l'autorizzazione, se manipolo gli alimenti da dare a "sconosciuti" mentre il mio agriturismo è aperto bisogna avere un manuale dell'HACCP ed aver fatto il corso relativo e tutti gli aggiornamenti. Anche se lo faccio come un faovre personale perché mi sono simpatici! Non si vede perché un privato debba essere dispensato da questo visto che si tratta di salute pubblica. Certo un privato ha meno rischi che arrivi un controllo al momento giusto però...
Pensiamo un attimo al malaugurato caso in cui tu privato fai da mangiare ad un "guest" e il guest si sente male, va al pronto soccorso e dice che tu gli hai fatto la cena... et voilà! il pasticcio è fatto! Non credo proprio che il guest in questione ti definisca "amico", piùttosto dirà "ho affittato la casa di Jim e lui questa sera mi ha preparato la cena, non so se c'erano cose andate a male!"
Sono più che daccordo sul fatto che in Italia la burocrazia sia spaventosa e io per prima avendo una piccolissima struttura sono soffocata dai fogli, però se le leggi ci sono le devono rispettare tutti altrimenti finisce che chi affitta occasionalmente per arrotondare si trova facilitato rispetto a chi lo fa come lavoro principale per vivere.
L'amicizia è un conto, l'affitto di un appartamento è un altro! Con alcuni miei ospiti si è creato un bel rapporto, li ho invitati a venire da me in periodi di chiusura e senza chiedere di pagare nulla, nemmeno le spese. A quel punto sono amici ma se affitto loro un appartamento e quindi l'agriturismo è aperto sono ospiti e le regole da rispettare sono quelle.
Scusa la lunghezza e il tono forse un po' brusco ma sono argomenti spinosi 🙂
Ilaria
@Ilaria24, come puoi immaginare concordo con te al 101%, ma mi sembra per oggi di essere stato abbastanza duro e non volevo bistrattare troppo il povero @Jim1, che anzi si è dimostrato molto interlocutorio e disponibile. Ma le cose che dici le considero ovvie e indiscutibili. Grazie del contributo. Buona serata! ; )
@Ilaria24, posso chiederti solo un piacere? Sto cercando di distinguere in tutti i miei posts le ''strutture ricettive'' (come la tua) dalle ''locazioni / affitti'' semplici: puoi cercare quando scrivi i tuoi posts di evitare di parlare di ''affittare'' in riferimento alle camere / agli alloggi del tuo Agriturismo con Partita Iva? Altrimenti confondiamo @Jim1 e anche gli altri eventuali lettori. Lo stesso per ''rapporto commerciale'' messo in relazione a semplici ''affitti'' (le attività propriamente ''commerciali'' sono altre, come la tua). Lo stesso per ''tu privato dai da mangiare ad un guest'' (cominciamo a chiamarli conduttore e inquilini nel caso degli affitti semplici). Lo stesso per ''affitta occasionalmente'' (nel senso che gli affitti o locazioni di privati non sono soggetti ai criteri dell'occasionalità, non ci sono limiti di reddito nè di giorni di apertura annui, e ove le regioni tentino di porli, vengono impugnati dal Governo, come recentemente in Toscana). Insomma, se puoi aiutarmi a usare la terminologia differenziata per le ''strutture'' rispetto agli ''affitti''. Anche per rendere più comprensibili i lunghi posts che scrivo (come quello recente sulle varie forme di diversa ospitalità in Italia). Grazie della gentile collaborazione in tal senso. ; )