Norma Airbnb

David195
Level 5
Pordenone, Italy
45 Risposte 45
Orvieto-In-Centro0
Level 10
Orvieto, Italy

In fondo, peccato... uno scossone avrebbe potuto ingenerare degli esiti insperati...

Orvieto-In-Centro0
Level 10
Orvieto, Italy

Dunque neanche Renzi ha capito che non sarebbe stato un Aumento di tasse ma una Diminuzione... peccato, ritenta la prossima volta... Infatti, per chi segue le regole, già ora non c'è alcuna possibilità di pagare su AIrbnb meno del 21% (Cedolare Secca), tranne ovviamente la Partita Iva a Forfait (15%) o le Start Up (5%) (che in ogni caso continuerebbero ad operare esattamente come prima). Anzi, adesso, con i normali Scaglioni IRPEF, si paga dal 23% al 47%, a meno che uno non scelga la Cedolare Secca (essendo una Locazione) al 21%. Dunque di quale aumento si sta parlando, o di quale nuova tassa? La frase di Renzi si giustifica solo esclusivamente se si legge il suo pensiero nel modo seguente: DAL MOMENTO CHE E' OVVIO E SCONTATO CHE NESSUNO PAGA NULLA SU AIRBNB E I SITI COME QUELLO, CI SAREBBE STATA UNA NUOVA TASSA E UN AUMENTO DI TASSAZIONE DALLO 0% DELL'EVASORE TOTALE AL 21% DELLA CEDOLARE SECCA DA INTRODURRE CON LA NUOVA NORMA. Beh, allora complimenti per l'opionione che ha sul portale Airbnb così come è attualmente. ; ) Un saluto.

Fabrizio67
Level 2
Rome, Italy

Buongiorno

Intanto consiglio di attendere il decreto attuativo visto che si tratta di un emendamento....

Io ho iniziato l'attività da aprile 2016 con regolare partita iva e scia trovandomi a Roma dove da agosto 2015 era entrata in vigore la legge regionale (scritta in realtà da federalberghi), leggendo questa legge ho deciso di optare per la forma imprenditoriale che ritengo la più sicura al riparo da eventuali cambiamenti ''lobbystici''.

La legge regionale è stata poi annullata nei suoi punti salienti dal Tar il 26 giugno 2016 su ricorso dell'Antitrust, ora a quanto pare a Roma e nel Lazio c'è un ''vuoto legislativo'' non indifferente con molti host che affittano le loro casa su airbnb o altri siti in maniera completamente abusiva senza pagare tasse,iva, tassa di soggiorno e senza registrare gli ospiti alla questura.

Il punto del mio ragionamento è quindi di attendere il decreto attuativo ma preparatevi al fatto che secondo me si va giustamente verso dei controlli sempre piu' rigidi e la ricerca dell'impedimento a ospitare in forma non imprenditoriale .

Ho seri dubbi sul fatto che airbnb possa diventare sostituo d'imposta, la sede legale si trova in Irlanda e le fatture che loro emettono per le commissioni a chi ha P.Iva sono senza iva perché extra doganali. 

@Fabrizio67, è proprio a questo che il legislatore sta da tempo tentando di porre un rimedio. I siti di booking online esteri non possono continuare, secondo il legislatore, a far finta di non operare in Italia, mentre invece operano in Italia, e non possono solo prendere il buono che viene dall'operare qui senza essere costretti a versare qui le tasse. Questa parte del provvedimento, o meglio questa motivazione che ci sta dietro, è pienamente condivisibile, secondo me. Il turismo sta diventando un settore che porta benessere solo in piccola percentuale agli Italiani e all'Italia e in alte percentuali a Paesi stranieri. Per quale motivo diamo per scontato che a vita saremo costretti a pagare per lavorare? Siamo fiduciosi che questa cosa possa essere ribaltata nel giro di pochi anni. Ma certo non sarà possibile farlo finchè a scrivere le leggi sarà gente che non sa la differenza tra una Locazione e un Extralberghiero, nè tra Redditi Fondiari o da Fabbricato, Redditi Diversi e Redditi da Impresa. Tutto qui. Tuttavia, in fondo, questa novità non era affatto male se presa concettualmente, e avrebbe giovato a te e a me (che abbiamo partita iva) più che ai diretti interessati. Era volta a LIMITARE Airbnb e a REGOLARE le Locazioni semplici, e non ad AMPLIARE nè a DEREGOLARIZZARE. E per uno come te con partita iva e 'regolare' ciò poteva essere solo un bene. Ciao.

@Orvieto-In-Centro0 Io mi auguro che un legge contro l'abusivismo sia fatta ma nutro seri dubbi. In un passato non troppo remoto Google e Amazon erano state ''invitate'' ad aprire una partita iva italiana non so se hanno recepito l'invito so però che colui che si occupa della digitalizzazione in Italia per conto del Governo è il vicepresidente di Amazon Diego Piacentini...

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2016-02-10/diego-piacentini-numero-2-amazon-sara-commissar...

Concordo pienamente con te che chi scrive leggi capisce poco di ciò che scrive (anche perché di solito scrivono sotto dettatura) se hai tempo fai una ricerca sulla legge della regione Lazio che citavo nel mio post e vedrai che la legge è stata scritta dalla federalberghi romana, quindi in conclusione penso che anche questo emendamento abbia solo il nome del politico che lo presenta e come sempre verrà smontata se attuata al primo ricorso.

Saluti Fabrizio 

@Fabrizio67, purtroppo so queste cose... soprattutto quelle relative all'Umbria e al Lazio... ma non credere che i fili vengano tirati solo dalla Federalberghi... a volte gli interessi del Fisco vanno nella stessa direzione e diventano (anche indipendentemente) coincidenti con quelli della Lobby degli albergatori. A volte è un pò come stabilire se venga prima l'uovo o la gallina... Ciao.

 

PS: riguardo al Regolamento Regionale del Lazio n. 8 del 7 Agosto 2015, gli Albergatori sono stati in realtà così miopi da darsi la zappa sui piedi da soli, per gli esiti che sta avendo di fatto la vicenda, e per ciò che viene realmente scritto nella Sentenza del TAR del Lazio... Leggitela per intero se non l'hai già fatto, perchè se avessero un pò di cervello gli albergatori non gioirebbero... Lascia stare il momentaneo stallo, è ciò che probabilmente verrà dopo che importa... Al momento non si sa cosa succederà, ma come tu dici già molti si sono riversati sulla Locazione Turistica o Pura, e stanno dando fastidio agli Albergatori quanto e più di prima. Inoltre a ben guardare la Sentenza del TAR dice proprio il CONTRARIO di ciò che avrebbero voluto sentirsi dire gli albergatori. Se poi Comune e Regione hanno messo tutto in stallo per capirci qualcosa meglio e per riempire il vuoto normativo creatosi, questo è un altro discorso. Ma la sentenza del Tar rimane importante per ciò che dice, e non lo dice certo a vantaggio degli albergatori, casomai a vantaggio del Fisco, che d'ora innanzi sarà libero di fare le multe che crede, meglio e più di prima (c'è un passaggio della sentenza dove si sottolinea che riguardo alla partita iva si e partita iva no e all'imprenditoriale e non imprenditoriale, la parola spetta solo all'Amministrazione Finanziaria Statale, su tutto il territorio nazionale, e non ad altri, tantomeno a Comuni e Regioni!). Ciao.

Non sono sicuro di aver capito bene la proposta della "Norma Airbnb", ma così a naso ho l'impressione che per me sarebbe stata tragica:

 

In attesa che esca un regolamento nel lazio che disciplini la forma non imprenditoriale di casa vacanza, sto sublocando ad uso turistico un appartamento che io stesso ho preso in affitto come seconda casa a Roma (sono di Ostia ma tre volte a settimana lavoro in centro) con regolare contratto 4+4 su cui il proprietario paga la cedolare secca.

 

Tutto ciò è fatto in maniera occasionale ed alla luce del sole: conservo le ricevute di tutte le spese e in dichiarazione dei redditi pago le tasse in "redditi diversi" secondo il mio scaglione di IRPEF (circa il 27% SUGLI UTILI). In questo modo riesco a permettermi di pagare l'affitto al proprietario senza doverlo sostenere "a vuoto" quando non sono a Roma.

Penso che il senso della NON OCCASIONALITA' sia proprio questo: risparmiare dei soldi o arrotondare, senza generare guadagni regolari o assurdi al pari di un'attività ricettiva.

 

Se al posto della suddetta tassazione mi venisse applicata una cedolare secca del 21% SUGLI INCASSI, ovvero su ogni singola prenotazione direttamente dai portali, io non guadagnerei più, anzi probabilmente ci rimetterei.

 

Vi torna? Mi è sfuggito qualcosa? Pensate sia giusto?

 

Lorenzo

@Lorenzo74, premesso che se non ci chiocchioli i nostri nomi non sappiamo che stai scrivendo qualcosa nè con chi stai parlando, forse volevi scrivere NON IMPRENDITORIALITA' e non NON OCCASIONALITA', che è praticamente invece proprio l'opposto. La differenza di versare il 21% sugli Utili o sugli Incassi la capisco fino a un certo punto: io al mio prezzo di Airbnb aggiungo già ciò che prevedo andrà in tasse in base alla mia Aliquota, e in più aggiungo anche la Percentuale dei Costi del Servizio per l'Host di Airbnb. Dunque quale sarebbe la ''perdita'' o il ''rimborso'' da riavere indietro? Non sarebbe male se anche tutti gli altri si decidessero ad alzare i propri prezzi su Airbnb, che sta portando il mercato verso un punto di non ritorno foriero di povertà per tutti. Sinceramente non vedo il problema. Comunque la cosa pare sia stata già annullata, se ne riparlerà dopo il 2018 ormai. Ciao.

...

Ilaria24
Level 10
Chianni, Italy

@Lorenzo74 allora, non mi intendo molto di questo visto che io lavoro con P.IVA ecc. ma in teoria il sostituto d'imposta agisce così:

Fa una ritenuta alla fonte, e ovviamente rilascia una dichiarazione a te e al fisco in questo senso, e con questa dichiarazione in mano il tuo commercialista calcola quanto ancora devi pagare di tasse rispetto a quello che già è stato "trattenuto" alla fonte.

Tipo per un lavoro autonomo occasionale o per alcuni professionisti, io come azienda opero da sostituto di imposta: trattengo il 20% (in questo caso) e lo verso allo stato a nome del professionista in questione. Lui quando paga le tasse avrà quella piccola parte già pagata... magari qualcuno con più competenze mi smentirà o spiegherà meglio. Però vista così forse non sarebbe proprio una tragedia, andrebbero fatti i calcoli caso per caso.

Vediamo se altri rispondono 🙂

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Ilaria24

Hai detto bene. Funziona cosí, come poi in realtá funziona per tutti i lavoratori dipendenti.

L'azienda funge da sostituto d'imposta, e versa mensilmente il netto derivante dall'applicazione dell'aliquota Irpef stimata (sulla base del reddito dell'anno precedente); poi a fine anno, sede di dichiarazione dei redditi, o direttamente con il 730 aziendale, oppure dal CAF o dal commercialista, il contribuente porta la situazione complessiva (altri redditi, detrazioni, ecc.)  e si rifá il calcolo da capo dell'imposta dovuta... se quella trattenuta dal sostituto d'imposta non era sufficiente, dovrá versare la differenza... se invece le detrazioni sono alte, potrá andare a credito d'imposta (che sará versata dallo Stato con i suoi tempi)...

Da questo punto di vista, anziché chiamarla cedolare secca, termine improprio in quanto tassa giá esistente e specifica per le locazioni tra privati, avrebbero potuto semplicemente ipotizzare una tassazione alla fonte (tassa turistica? non so, qualche nome diverso si poteva trovare), del 10%, del 15%, del 20%, del 25%....) da applicare a tutti comunque; poi ognuno avrebbe potuto sistemare la propria situazione specifica in sede di dichiarazione annuale, versando quello che manca o andando a credito d'imposta.

Ma almeno l'evasione del nero si sarebbe potuta scongiurare.

Serena1
Level 10
Vatican City, Vatican City

@Orvieto-In-Centro0 @Ilaria24

concordo con @Lorenzo74 la cedolare al 21 % per molti è controproducente perche creerebbe un credito d'imposta, che visti i tempi di rimborso sarebbe equiparabile ad un costo...

Inviato da Cellulare
- Ignorare errori di battitura e correzione automatica. 😉
Orvieto-In-Centro0
Level 10
Orvieto, Italy

@Serena1, Lorenzo non può proprio avvalersi della Cedolare Secca al 21% perchè subloca un immobile (o parte di esso) non di sua proprietà, dunque al momento non si tratta di un discorso di convenienza o meno (finchè in futuro non passerà quella norma, se passerà), lui deve per forza pagare tramite normali Scaglioni Irpef. Ciao.

Roberto143
Level 10
Bologna, Italy

@Serena1

Difficile andare in credito di imposta con la cedolare secca al 21%, visto che lo scaglione minimo é 23% ( e lui stesso afferma di essere nello scaglione al 27%).

Non credo abbia frainteso che la tassazione al 21% della cedolare secca (che comunque non lo riguarda in quanto produce redditi diversi) andrebbe a sommarsi alla tassazione normale.

Se anche fosse applicabile, in sede di dichiarazione dovrebbe pagare la differenza tra quanto trattenuto all fonte (21) e quanto previsto dal proprio scaglione.

Il problema della cedolare secca (quella vera, attuale intendo, non quella ipotizzata nell'emendamento, che al limite la potrebbero chiamare cedolare magra) é che se hai solo quei redditi, non puoi applicare le eventuali detrazioni (spese mediche, interessi su mutui, assicurazione vita, ristrutturazioni edilizie, ecc): la convenienza effettiva se applicarla o meno va pertanto valutata sulla base del proprio profilo fiscale.

... ma stiamo parlando di una cosa diversa da quel papocchio ipotizzato nell'emendamento (quanto meno nella scelta del nome, che può solo confondere le idee se si pensa di applicarla a tutti a tappeto... cosa auspicabile ovviamente!!!!)

Serena1
Level 10
Vatican City, Vatican City

@Roberto143

 

appunto di sei già risposto da solo, non potendo detrarre nulla e non potendo detrarre i canoni di affitto la detrazione alla fonte "PER MOLTI" creerebbe un credito d'imposta... non ho parlato di Lorenzo nello specifico...

 

a questo punto sarebbe più auspicabile che passasse la proposta 3564 ferma alla Camera che prevede per i primi 10000 euro un prelievo del 10% e per i successivi la tassazione normale...  Leggi qui

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