Primo pagamento del Contributo di Soggiorno Roma

Liuba3
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Rome, Italy

Primo pagamento del Contributo di Soggiorno Roma

Buonasera a tutti!

Avrei di nuovo bisogno del vostro supporto per capire come effettuare il mio primo pagamento del Contributo di soggiorno dal sito del Comune di Roma.

Ho un'appartamento ad uso turistico regolarmente registrato e ho provato ad effettuare il pagamento tramite Home Banking ma non ci sono riuscita perchè non ho questo fantomatico codice IUV; allora sono andata su PagoWeb del sito del Comune e mi chiede un codice di versamento che non idea di quale sia.

Leggendo poi varie discussioni leggo che alcuni di voi parlano di bollettini che però non so dove reperire...

Qualcuno potrebbe aiutarmi? Vorrei solo pagare...

 

Grazie mille!

Liuba

 

24 Risposte 24
Paola4
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Rome, Italy

@Cristina1088 se anche per le Lt funziona come per le Casa Vacanze prima devi registrare l'appartamento sul sito di Roma Capitale.

L'hai fatto?

Io sinceramente non ricordo più come si fa perchè l'ho fatto 5 anni fa ma ricordo che nonfu difficile. Se hai problemi chiama lo 060606 e chiedi a loro supporto per la registrazione della tua struttura sul sito di Roma Capitale.

Fammi sapere se riesci altrimenti troviamo altro modo 😉 

@Ermanno6 tu ricordi i passaggi per la registrazione della struttura?

Cristina1088
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Rome, Italy

@Paola4, ti ringrazio ma alla fine sembra sia andata. Ho ritrovato la mia struttura (che infatti avevo già inserito) e probabilmente non risultava perché il passaggio che stavo facendo era errato (ero finita sulla pagina in cui, tipo, divenivo agente di cambio).

Il problema è che non è agevolissimo ritrovare tutti i passaggi, non c'è un percorso chiaro (almeno per me) e non sono sicura di riuscire a ritrovarlo la prossima volta.. speriamo bene!

Comunque è piuttosto scocciante dover pagare per due ospiti che si sono rifutati; visto che stavolta ho  avuto la fortuna di essere rimborsata da airbnb (ma sono stati molto chiari sull'eccezionalità della cosa) lo effettuo, ma per curiosità ho clikkato sul link dei rifiutanti e ho scoperto che il comune chiede un sacco di informazioni sulle generalità degli ospiti che se poi alla fine bisogna pagare per loro lo stesso ci si chiede perchè bisognerebbe perdere tutto quel tempo...

Qualcuno ha mai avuto  modi di scoprire come si fa a non pagare per gli ospiti inadempienti (dico a livello tecnico)?

Grazie ancora, siete come sempre preziosissimi.

 

P.s.: per il primo versamento della cedolare secca ho tempo per prendere informazioni esterne alla community oppure mi devo affrettare e rompere le scatole a voi? 😄

Ermanno6
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Rome, Italy

@Cristina1088 @Paola4 tutto bene allora.

Io mi collego sempre dalla stessa mia guida al link per il contributo di soggiorno e riesco facilmente a gestire le comunicazioni.

@Cristina1088 non mi è mai capitato di avere rifiutanti fino a ora, quindi non ti so rispondere. Riguardo la dichiarazione dei redditi si fa come sempre a partire da marzo/aprile, non c'è un primo versamento, dichiarerai i redditi del 2018, se poi accedi alla cedolare secca ti chiederanno anche un acconto per gli affitti dell'anno successivo che poi andrai a scalare. Io faccio il 730 con regime irpef perchè per me più conveniente avendo molte spese da scaricare.

Paola4
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Rome, Italy

@Cristina1088 penso che purtroppo  essendo le LT sostituti d'imposta siete obbligati a sborsare di tasca vostra la tassa di soggiorno non versata dagli ospiti. Certo hai ragione che in questo caso non capisco perchè vogliano i dati degli ospiti visto che non la richiederanno a loro.  Ma meglio non farsi queste domande!!

 

Per quanto riguarda la cedolare secca se fai locazione turistica porterai i contratti nei quali hai esplicitato che adotti la cedolare secca, al tuo commercialista e lui applicherà sui compensi lordi (comprensivi quindi anche della commissione che paghi ai portali) la ritenuta al 21%.

Cristina1088
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Rome, Italy

@Paola4, nei contratti che ho fatto firmare agli ospiti non ho specificato che mi sarei avvalsa della cedolare secca (non sapevo dovesse essere indicato visto che è una tassa da pagare successivamente) e ho inserito, come importo ricevuto per il soggiorno, quello che corrisponde al bonifico di airbnb, quindi il netto.

Da come mi dici ho sbagliato, ma la mancanza di indicazioni precise a riguardo e la logica (pago le tasse su ciò che effettivamente incasso, non su ciò che pago ad altri - nello specifico le commissioni di airbnb). In tal caso... come rimediare?

@Ermanno6, hai scelto il 730 per scaricare le spese... ma se si fa comunque dato che si hanno altri redditi (nel mio caso da lavoro dipendente), non sarebbe il caso di distinguere per evitare di passare all'aliquota superiore?

Paola4
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Rome, Italy

@Cristina1088 verifica con il tuo commercialista se i contratti vanno bene anche così e se tu possa comunque avvalerti della cedolare secca. Per gli importi invece devi inserire sicuramente il lordo perchè con LT non si possono scaricare le spese e quindi anche la commissione pagata ai siti.

Cristina1088
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Rome, Italy

@Paola4 grazie, controllerò sicuramente.  Chiederò anche spiegazioni sul cosiddetto "lordo" perché di fatto io non ho ricevuto da airbnb l'intero importo e poi ho riversato allo stesso le commissioni che gli spettavano.. In pratica airbnb si detrae "a monte" una somma che io non percepisco dunque mi sembra  strano dover pagare una tassa su quella percentuale (dovrebbe essere lei come azienda a farlo su quegli utili). 

Non scarico nulla, ovviamente, ma nemmeno ci pago sopra, almeno per logica.

Ma si sa, in Italia, spesso quella il buon senso sono andati  in vacanza dunque mi preparo anche ad altre assurdità.

 

Buonanotte!! 🙂

 

@Cristina1088

1) ha detto bene @Ermanno6 e non devi confondere mele con patate solo perchè Airbnb ti gira un compenso (il tuo reddito da affitto) solo dopo essersi intascata la sua provvigione.

I privati non sono come le aziende, che fanno un bilancio, con costi e ricavi.

I privati dichiarano i redditi e su questi, in base all'aliquota che ne deriva, pagano una imposta.

Le spese che i privati possono detrarre sono ben precise, codificate, e con precisi limiti o percentuali: nel 730 non scarichi la spese per le scarpe, anche se queste ti sono necessarie per andare a lavorare.

In questo caso il buon senso, al mare ci deve ancora andare.

 

2) nella dichiarazione dei redditi, normalmente i redditi si cumulano tutti e sul totale raggiunto si determina l'aliquota relativa (almeno fino a quando ci sarà una progressività dell'imposta e non venga istituita una "flat tax", che sarà a vantaggio dei ricchi e penalizzerà i meno ricchi). 

Quindi il reddito da affitto andrà a sommarsi ad esempio ai redditi da lavoro dipendente o di qualunque altro tipo.

Per gli affitti però, la legge prevede di poterli "sganciare" dalla determinazione del reddito imponibile totale, e quindi di poterli tassare ad una aliquota fissa del 21%, che è più bassa delle altre aliquote (che vanno dal 23% al 43%), a patto però di non applicare a tale reddito di affitto, nè deduzioni, nè detrazioni. Per questo motivo si chiama cedolare "secca" perchè appunto è una liquota secca, senza "fronzoli" particolari.

E' ovvio, che se non hai detrazioni importanti (tra spese mediche, interessi su mutuo, ristrutturazioni o recupero energetico, ecc.) la cedolare al 21% è sicuramente più conveniente anche dell'aliquota minima del 23%.

Ma se hai detrazioni significative (o deduzioni), allora non necessariamente l'applicazione del 21% (sul 100% del reddito di affitto) deve essere più conveniente dell'applicazione, ad esempio, del 33% sul reddito meno le detrazioni.

E' un calcolo che deve essere fatto in sede di dichiarazione, ed è forse opportuno che lo faccia il commercialista o il CAF, dopo aver inserito nel sistema tutti i dati: basterà infatti spuntare o meno la casella cedolare secca del quadro fabbricati per vedere l'ammontare dell'imposta da pagare, e decidere se è conveniente o meno.

 

Sarebbe sempre bene, prima di fare affermazioni sul buon senso degli altri, informarsi bene e parlare con cognizione di causa.

Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

@Cristina1088 scusa, non fare confusione: sui contratti che non vanno registrati, cioè inferiori ai 30 gg, non devi esplicitare in forma scritta nel contratto che intendi avvalerti della cedolare secca (va scritto solo quando vanno registrati). La scelta la farai al momento debito in sede di dichiarazione dei redditi. Non per tutti è conveniente la cedolare secca poiché in quell'importo non rientrano le spese da scaricare. Non mi esprimo bene poiché è una materia, quella tributaria, che faccio fatica a capire e non conosco il linguaggio tecnico. Cmq chi ha molte spese da scaricare deve vedere cosa conviene di più, vedi col commercialista o con un CAF.

Sui contratti va messa la cifra pattuita con l'ospite, quindi non è corretto mettere la cifra del bonifico di airbnb poiché, come ti ha detto anche @Paola4, la trattenuta di airbnb non è detraibile, è un compenso che noi diamo alla piattaforma per aver gestito attività d'intermediazione. Gli diciamo: grazie airbnb, dei 100€  guadagnati per due gg di affitto a 50€ ognuno, ti regalo 5€ per avermi procacciato l'affare. Ovviamente io devo dichiarare 100€ perché quei 5€ è come se li prendessi di tasca mia, dopo aver incassato, solo che airbnb se li trattiene prima, evidentemente non si fida che poi ringraziamo successivamente con una regalia 🙂

Pazienza per i contratti fatti così fino a ora, l'importante è che dichiarerai 100€ e non 95€

Paola4
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Rome, Italy

Grazie @Ermanno6 per la precisazione sulla cedolare secca pensavo fosse obbligatorio comunque riportarli sul contratto anche se poi in sede di dichiarazione dei redditi puoi decidere se avvalertene o meno.

Solo una specifica ulteriore per @Cristina1088 quando parli di spese detraibili ovviamente sono quelle relative personali non riconducibili alla locazione giusto ? ( ad esempio spese mediche, farmaci, etc. etc.)

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