premetto che la mia struttura è regolarmente registrata come...
premetto che la mia struttura è regolarmente registrata come locazione turistica breve con CIN e CIR presso la regione Veneto...
Siamo alle solite: Airbnb sta proponendo in Italia la possibilità di contattare direttamente , tramite il sito Airbnb, persone ( chiamati co-host) che offrono i loro servizi ( a pagamento ) per agevolare il lavoro dell'host che ne richieda il servizio ed incrementarne il guadagno.
Mi domando se Airbnb effettui un controllo sui requisiti di questi co- host che, almeno in Italia, dovrebbero avere una posizione fiscale regolarmente chiara per poter incassare le commissioni richieste agli host, emettendo anche regolare fattura o ricevuta......
Attendo fiduciosa una risposta dal settore Airbnb responsabile per l'Italia, sperando di non dover assistere nuovamente all'ingiuzione di sanzioni ad Airbnb da parte del governo italiano ( o forse lo spero? )
L'"etica" del "guadagno a tutti i costi" non porterà l'umanità a nessun futuro.
Cordialmente
Thule Dazzi
Risolto! Vai alla Risposta Migliore
Buongiorno a tutti, @Thule0 ,@Alberto1535,@Luca3048,sono sostanzialmente daccordo con quanto da voi esposto,e vorrei aggiungere un pensiero.
Al di la' del fattore "Etica",che penso sia solo di facciata,ma sono dell'avviso che la piattaforma,appunto di origine USA,abbia avuto un'ottima idea,per essa,per incrementere gli utili,lasciando poi a chi ci casca,perche' magari non conosce le regole,tutte le magagne del caso,vedi come esempio quando proponeva di proporre famose "esperienze".
In poche parole sara' compito dell'Host,e del cohost,verificare la reale fattibilita',ed ventuali leggi e normative da rispettare.D'altronde il sito è presente in tutto il mondo,mica solo in Italia,con le sue regole.
Money its Money,baby!
Cordialmente
@Thule0 buonasera
forse il titolo non ha favorito interventi su un argomento molto interessante (pareva una ricerca di co-host).
In effetti, leggendo sulla Community, è sempre più ricorrente la ricerca da parte di host di una persona che affianchi nella gestione dell'annuncio e dei rapporti con l'ospite.
Come noto, il programma è internazionale e riguarda molti paesi, per cui le specifiche problematiche di natura fiscale che molto opportunamente evidenzi, per Airbnb rivestono carattere locale e secondario.
I requisiti per poter fare parte della rete di co-host sono i soliti (e, dal punto di vista di Airbnb, non potrebbe essere diversamente): stelle, soggiorni, cancellazione, ecc.
Tra questi, come hai evidenziato, manca l'obbligatoria iscrizione al registro delle imprese, non potendo essere svolta un'attività continuativa se non in forma imprenditoriale.
Un altro aspetto lontano dalle logiche internazionali di Airbnb è che i compensi corrisposti al PM (con qualunque modalità di corresponsione), per il proprietario locatore non sono mai deducibili dal reddito pur essendo strettamente connessi alla sua produzione.
Fatto 100 il canone di locazione e scelta la cedolare secca (del 21% su un'unica unità immobiliare), l'imposta, la commissione di Airbnb, il compenso del co-host erodono del 50% il reddito, senza considerare l'ulteriore taglio dato dai costi variabili e dalla quota dei costi fissi.
Leggo che la Rete di co-host utilizzerà un algoritmo per aiutare gli host a trovare i co-host che offrono i servizi più rilevanti per loro.
Sarebbe interessante conoscere se anche l'algoritmo di posizionamento nei risultati di ricerca abbia, o meno, incluso la presenza di un co-host della Rete quale fattore preferenziale.
Sarebbe veramente preoccupante per chi voglia semplicemente continuare da solo.
@Thule0 , @Alberto1535 buonasera!
E' stato sollevato un tema veramente spinoso, molto molto interessante e davvero poco trattato. Come sempre, nel mondo nel quale viviamo, l'etica, ha sicuramente un ruolo marginale rispetto al mero profitto.
Credo che quanto sollevato, sia veramente ineccepibile e mi trova di fatto d'accordo. Però provo ad aggiungere qualcosa: proprio come chi affitta senza alcuna autorizzazione - Airbnb ci sta provando a contrastare il fenomeno, così come lo Stato ( finalmente ) - lasciando di fatto la possibilità e la discrezione di farlo o di non farlo, delegando tutto all'etica personale di chi vuole lavorare in regola o meno, allo stesso modo, secondo le stesse logiche, si procederà con questo aggiornamento...
E' sicuramente una questione veramente spinosa, ma quello che è certo è che ognuno, con la propria coscienza in mano e con un briciolo di professionalità, dovrebbe capire come e quando comportarsi.
Luca
Buongiorno a tutti, @Thule0 ,@Alberto1535,@Luca3048,sono sostanzialmente daccordo con quanto da voi esposto,e vorrei aggiungere un pensiero.
Al di la' del fattore "Etica",che penso sia solo di facciata,ma sono dell'avviso che la piattaforma,appunto di origine USA,abbia avuto un'ottima idea,per essa,per incrementere gli utili,lasciando poi a chi ci casca,perche' magari non conosce le regole,tutte le magagne del caso,vedi come esempio quando proponeva di proporre famose "esperienze".
In poche parole sara' compito dell'Host,e del cohost,verificare la reale fattibilita',ed ventuali leggi e normative da rispettare.D'altronde il sito è presente in tutto il mondo,mica solo in Italia,con le sue regole.
Money its Money,baby!
Cordialmente
Ringrazio Alberto, Luca ed Ermanno per l'interesse riguardante I miei dubbi sull'operato di Airbnb a proposito di autorizzazioni e tasse nei vari paesi dove opera.
Li ringrazio anche per condividere con me la preoccupazione o la constatatazione che viviamo in un mondo dove oramai l'interesse economico regnana sovrano.
Aspetto ancora risposte da parte del responsabile Airbnb per l'Italia ( se esiste) al mio questo.
Nel mio mondo ideale, il governo italiano dovrebbe predisporre una piattaforma esclusiva tramite la quale tutti noi, che operiamo nel settore delle locazioni turistiche in Italia, potessimo pubblicare I nostri annunci, trovare assistenza ed essere regolamente inquadrati nel settore.
I vantaggi economici sia per gli host che per lo stato italiano sarebbero enormi, anche in termine di occupazione...
Avevo già scritto a tal proposito al ministro Franceschini, quando era in carica.....ma pare che a nessun governo interessi dare finalmente una svolta sul tema " turismo di massa"😪
Interessante proposta. Non so se esiste ancora,ma un tempo cera l "ENIT",ente di stato che si occupava,non so bene come,di turismo.
Ente Nazionale Italiano Turismo.
Pero' se fai arrivare la proposta magari attraverso la Regione,o ualche politico regionale,il quale potra' portare avanti la proposta,sarebbe interessante.
Quello che da noi manca,mia opinione,è l'aggregazione,in usa la chiamano Lobby,siamo troppo in dispersione,ognuno coltiva il proprio orticello,e non facciamo "massa d'urto".
Peccato.
Cordialmente
PS.Io inizio a essere avanti con gli anni,ma ci sono in giro molti giovani Host.....
A buon intenditor,poche parole. Ciao