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Ciao a tutti, a fine aprile 2023 ho ottenuto dal Comune di Rimini autorizzazione all’inizio attività di “locazione breve (inferiore 30 giorni) di appartamenti turistici gestiti in forma non imprenditoriale”. Ora la Regione sostiene che le locazioni brevi non sono da loro riconosciute, non possono ottenere il CIR e quindi devono cessare o trasformarsi in appartamento ammobiliato ad uso turistico (che non è’ assolutamente la stessa cosa di una locazione a breve - ci sono vincoli di metratura- diversa tassazione - impossibilità di stare sui portali) … qualcuno nella mia stessa situazione ?
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@Roberta957 ciao,
in effetti, in Emilia Romagna, siamo tutti nella tua stessa situazione.
Il Comune di Rimini ha cercato (in modo sorprendente) di colmare il vuoto normativo della Regione sulle locazioni brevi, "inventando" anche il relativo modello di comunicazione che, ovviamente, non rientra tra i modelli autorizzati dalla regione.
Si è creata una situazione paradossale, per cui, da un lato, hai ottemperato all'obbligo di comunicazione al Comune di inizio locazione breve e così sei stata in grado di ottenere dalla Questura i codici di accesso al portale Alloggiati web, mentre, dall'altro lato, l'impedimento regionale all'accesso a ROSS1000 ti impedisce di accedere al tuo CIR (che da maggio è diventato obbligatorio anche in Emilia Romagna) nonché (male minore) di segnalare i flussi turistici per le statistiche sul turismo.
Dopo la Delibera della Giunta regionale del maggio scorso, che ha introdotto il CIR, il Comune di Rimini ha dovuto prendere atto della situazione di cui sopra e, nella sostanza, si è allineato al comportamento da sempre adottato dagli altri Comuni della Regione: anche coloro che vogliono avviare una "locazione breve" (dice il Comune di Rimini) devono presentare al Comune apposita comunicazione di locazione di appartamenti ammobiliati per uso turistico (di cui all'art. 12 della Legge regionale sul Turismo n.16/2004)
Quindi, il percorso da seguire è l'usuale percorso utilizzato da sempre nel resto della Regione, e che costituisce la soluzione di compromesso per soddisfare, da un lato, i vincoli regionali e il divieto alla pubblicità sui portali, e, dall'altro lato, la volontà dei proprietari di fare della locazione turistica (o altra tipologia di locazione) con una durata massima di 30 giorni all'anno con lo stesso conduttore.
Se la locazione turistica presenta le caratteristiche soggettive (contraenti "privati"), oggettive (locazione di immobile in Italia, più pochi selezionati servizi) e temporali (max 30 giorni) previste dal DL 50/2017 acquisisce lo status di locazione breve.
L'annuncio su Airbnb potrà scontrarsi con i vincoli regionali (vecchia delibera della Giunta regionale sul divieto di pubblicità su portali) solo qualora riguardi un soggiorno di durata superiore a 30 giorni (superiore a 29 notti).
Diversamente, restando nell'ambito di tale limite (da inserire nell'annuncio), non ci sono impedimenti.
In merito alla metratura, o meglio ai vincoli nazionali e comunali che stabiliscono la capacità ricettiva, vi è anche la facoltà (non l'obbligo) di richiedere la classificazione dell'appartamento alla regione (allegando alla comunicazione iniziale il relativo modello): in questo caso, la capacità ricettiva è determinata secondo le regole regionali sul turismo.
Infine, dal punto di vista fiscale non mi pare di rilevare differenze (ma qui sarebbe necessario entrare più nel dettaglio).
In conclusione, in Emilia Romagna, siamo tutti costretti alla presentazione della comunicazione di locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico.
Svolte tutte le formalità amministrative (Questura, Regione, Comune per imposta di soggiorno), siamo pronti per pubblicare l'annuncio su Airbnb, con l'avvertenza della durata massima del soggiorno.
Faremo quindi solo delle locazioni brevi : al riguardo, anche il Comune di Rimini ha stipulato una Convenzione con Airbnb per la riscossione e il riversamento dell'imposta di soggiorno. Così come in altri Comuni della regione (ad esempio Bologna) la Convenzione è stata oggetto di una specifica modifica, secondo la quale sono solo le locazioni brevi (DL 50/2017) che possono beneficiare della Convenzione.
Buon proseguimento.
@Alberto1535 un ultimo dubbio. Ok la trasformazione da locazione breve ad appartamento ad uso turistico ( oppure b&b) Peró, in ogni caso ( per quanto riguarda il comune di Rimini) la durata del soggiorno esula da quella che è una forma inprenditoriale o meno, ossia non è quella che fa da spartiacque, bensì il fatto di essere imprenditore o meno. Se si gestisce un appartamento o b&b in forma non imprenditoriale, il comune vieta la pubblicità su piattaforme come airbnb o booking, e anche se si volesse eludere il problema, si ripresenterebbe ogni volta in cui su “Soggiorniamo” si inseriscono le imposte di soggiorno riscosse ( bisogna indicare da che piattaforma provengono). Quindi, ogni qualvolta si indica airbnb come intermediario per la riscossione, si ammette il “ peccato”. Non so se mi sono spiegata, a me dal comune di Rimini hanno proprio spiegato che in ogni caso, qualsiasi sia la forma di locazione scelta ( appartamento o b&b) , in quanto non imprenditoriale, bisogna uscire da queste piattaforme. Se non lo si fa si incorre in sanzioni, tanto più se ogni mese si dichiara su “Soggiorniamo” che le tasse di soggiorno provengono da Airbnb o simili
Sulla trasformazione, secondo la Legge regionale che stabilisce e disciplina le tipologie ricettive (L.R. 16/2004) la locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico [art.12 L.R.] è riservata al proprietario (o all'usufruttuario), in forma non imprenditoriale, ha una durata max per singola locazione di 6 mesi, e prevede che nell'alloggio non vi sia alcun residente. E' inoltre possibile la locazione per l'intero anno.
Per contro, l'attività saltuaria di alloggio e prima colazione - B&B
[art 13 L.R. + Delibera Giunta R. 2149/2004], in altre parole il B&B non imprenditoriale, può essere esercitata da proprietario, usufruttuario, locatario, comodatario oppure detentore ad altro titolo dell’immobile.
Prevede l'obbligo di residenza e abituale dimora, compresenza con gli ospiti, erogazione prima colazione all'interno della struttura.
Può essere esercitata per max 120 gg anche non continuativi
di apertura per anno solare, oppure per max 500 pernottamenti per anno solare.
Anche fiscalmente le due tipologie sono trattate diversamente.
Ritorno brevemente in argomento sul divieto di pubblicità sui portali, già oggetto di tante discussioni su questa community.
Per entrambe le tipologie [che prevedono solo la forma non imprenditoriale] una Delibera della Giunta R. (del 2005 modificata nel 2007) ha previsto il divieto di pubblicità sui portali.
Questo divieto è da considerare superato con riferimento solo alle locazioni che abbiano tutte le caratteristiche della locazione breve.
Per cui, a mio parere, il divieto resta confermato per la locazione turistica di durata superiore ai 30 giorni, come pure per l'esercizio occasionale di B&B.
Una ulteriore conferma l'abbiamo dalle Convenzioni che il Comune di Bologna e il Comune di Rimini hanno stipulato con Airbnb per la riscossione e il riversamento dell'imposta di soggiorno.
Queste due Convenzioni sono riservate esclusivamente alla locazione breve (tramite Airbnb).
Quando io presento la Dichiarazione al Comune di Bologna per l'imposta di soggiorno, dichiaro che ho fatto (solo) locazioni brevi tramite Airbnb.
E' consentito ai Comuni di fare Convenzioni che abbiano ad oggetto comportamenti vietati ?
A parte il Comune di Rimini, che aveva superato la norma regionale inventando un modello (di locazione breve) che in Emilia Romagna non può esistere (e che da qualche mese ha fatto marcia indietro), nella Regione Emilia Romagna siamo tutti in questa situazione.
Abbiamo tutti fatto la comunicazione di locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico [perchè non esiste altro percorso amministrativo],poi tramite Airbnb facciamo locazione con durata max 29 notti, e non abbiamo alcun problema a dichiararlo al Comune ai fini dell'imposta di soggiorno o allo Stato ai fini delle imposte dirette.
P.S.
Già nel 2017, Prolocatur si esprime così: https://www.prolocatur.org/2017/08/11/emilia-romagna-superato-il-divieto-di-pubblicita-sui-portali/
Grazie mille @Alberto1535 il tuo discorso non fa una piega, infatti anche io trovavo insensata la convenzione tra comune di Rimini e Airbnb per la riscossione delle imposte e allo stesso tempo il divieto di stare sulla piattaforma. Grazie ancora per le delucidazioni. A presto!
@Giorgia248 @Alberto1535 https://www.riminitoday.it/cronaca/approvato-l-adeguamento-delle-tariffe-dell-imposta-di-soggiorno-r...
Con decorrenza gennaio cambiano le tariffe dell’imposta soggiorno nel Comune di Rimini. Continuano ad essere citate le “locazioni brevi gestire direttamente dal proprietario” e le “locazioni brevi gestite per il tramite dei portali” e già questa cosa mi fa arrabbiare visto che si era capito che entro il 31/12 dovevano sparire , sostituite dagli appartamenti ammobiliati ad uso turistico. Gli “appartamenti ammobiliati” ad uso turistico hanno una tariffa diversa rispetto alle locazioni brevi (2 euro aaut e locazioni brevi gestire direttamente dal proprietario - in misura % per locazioni brevi gestite per il tramite di portali”). Alberto, qual’e la frase che tu scrivi su Soggiorniamo quando fai le dichiarazioni mensili sull’imposta soggiorno ? Non vorrei che poi venissero a reclamare soldi per l’imposta soggiorno oltre alla fantomatica multa per gli AAUT che rimangono sui portali.
Una strada per non “autodenunciarsi” ogni mese e incassare l’importo dovuto per gli appartamenti ammobiliati uso turistico non potrebbe essere quella di togliere la riscossione automatica da parte di Airbnb (che non so come si fa ma presumo sia fattibile) e incassare in contanti la tassa e poi dichiararla come appartamento ammobiliato uso turistico su Soggiorniamo e pagare con Pagopa ? Spero di essere stata chiara 🤗
@Roberta957 @Giorgia248 buona giornata.
Sono le norme regionali che stabiliscono e disciplinano le tipologie ricettive. L'art.12 della L.R. prevede la locazione turistica diretta (senza intermediari) dell'appartamento ammobiliato per uso turistico con durata della singola locazione sino a 6 mesi.
In Romagna, il caso classico è la locazione, ad esempio, per i mesi di luglio e agosto a un unico conduttore: qui siamo certamente nell'ambito della locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico, che può essere solo diretta [mai tramite Airbnb] e per la quale l'imposta di soggiorno deve essere sempre riscossa dal proprietario locatore, secondo le tariffe vigenti nel Regolamento comunale.
Come detto, deve trattarsi di una locazione diretta, e da qui c'è stata nel 2007 la nota Delibera della Giunta Regionale che vieta la pubblicità sui portali.
Come più volte scritto, la Regione Emilia Romagna non ha mai preso atto della locazione breve, vale a dire una locazione con le caratteristiche indicate nel DL 50/2017 che ne ha stabilito il regime fiscale [si intendono per locazioni brevi i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività' di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali online.]
Peraltro, una locazione con queste caratteristiche non può rientrare nella competenza regionale in materia di turismo.
In Emilia Romagna, il proprietario locatore è costretto dalla normativa regionale a presentare al SUAP del Comune una Comunicazione di locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico.
Completato l'iter burocratico ha tre possibilità:
-Dare in locazione turistica diretta [non tramite Airbnb] con durata sino a 6 mesi l'appartamento ammobiliato per uso turistico. Riscuotere direttamente dall'ospite l'imposta di soggiorno.
-Pubblicare l'annuncio su Airbnb e fare solo locazione breve.
Nei Comuni ove esiste una Convenzione, l'imposta di soggiorno è determinata da Airbnb, nella misura stabilita in Convenzione, al momento della prenotazione. Airbnb riscuote l'imposta, la riversa al Comune e presenta al Comune le informazioni richieste dalla Convenzione.
In questa ipotesi, responsabile d'imposta è Airbnb come stabilito dal DL 50/2017 (art.4, c.5-ter):
Il soggetto che incassa il canone o il corrispettivo, ovvero che interviene nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi, è responsabile del pagamento dell'imposta di soggiorno, ........., della presentazione della dichiarazione [annuale], nonché degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge e dal regolamento comunale.
Se non c'è Convenzione, l'host riscuote direttamente l'imposta secondo la misura del regolamento comunale.
-Una terza ipotesi, generalmente residuale, è la locazione breve diretta, nel qual caso sarà ovviamente il proprietario locatore che dovrà riscuotere l'imposta di soggiorno secondo la misura del Regolamento comunale.
Tornando all'ipotesi che ci riguarda, di riscossione e riversamento dell'imposta da parte di Airbnb, secondo i regolamenti comunali il proprietario ha comunque degli obblighi dichiarativi (che poggiano sulla disposizione secondo la quale la dichiarazione periodica deve essere comunque presentata, anche in bianco).
Anche il Comune di Bologna prevede, tra le categorie di alloggi ai fini dell'imposta di soggiorno sia gli appartamenti ammobiliati per uso turistico, sia gli immobili destinati alla locazione breve.
Per la gestione dell'imposta si utilizza il portale GEIS.
Io faccio solo locazioni brevi tramite Airbnb.
Nella dichiarazione trimestrale è prevista la scelta "locazione breve" , che io barro.
Poi c'è un Campo note, dove scrivo "Responsabile d'imposta Airbnb".
Non aggiungo altro. In passato era previsto un rigo dedicato ai pernottamenti tramite Airbnb, che non determinava pagamento dell'imposta: il rigo è stato tolto per cui queste informazioni, secondo logica, non sono più obbligatorie [nel modello del Comune di Bologna].
Questa modalità mi sembra corretta e semplice, e la Convenzione (quando esiste) è normalmente preferita dai locatori.
Un'altra modalità consiste nella sola riscossione da parte di Airbnb secondo Convenzione. L'importo riscosso viene riconosciuto con il compenso. Poi è l'host che deve dichiarare e versare l'imposta come da Regolamento comunale.
Poichè le modalità di determinazione dell'imposta sono diverse ci saranno delle (modeste) differenze tra quanto riscosso da Airbnb e quanto pagato dall'host al Comune.
A mio parere, una complicazione inutile (ma spesso utilizzata dagli host che non fanno locazione breve, ad esempio i gestori di B&B, perché la Convenzione riguarda solo le locazioni brevi).
Come pure, penso sia possibile richiedere a Airbnb di non riscuotere l'imposta.
Buon proseguimento.
@Albertl1535 mi permetto di disturbarLa nuovamente perché il comune di Rimini continua a spingere sulla compilazione dell’allegato G , al momento mi sono fermata su consiglio della consulente che mo segue le pratiche burocratiche perche io il Cir l’ho già e il comune di Rimini è oberato dalle richieste. Sto procrastinando per questo motivo: nella precedente comunicazione di locazione breve presentata nel 2021 non c’era la necessità di indicare se l’appartamento in affitto fosse di residenza o meno, io ho una situazione border line, ossia affitto una dependance dietro casa mia che però è accatastata come facente parte della casa e quindi risulta che sono residente. Il dubbio è venuto fuori ora: se compilo l’allegato G dichiaro di affittare un appartamento ammobiliato uso turistico ( e quindi non devo essere residente? O vale solo per le locazioni superiori ai 30 giorni??) . Se invece apro una scia come b&b posso essere residente ma sono obbligata s non farmi pubblicità sui portali ( in realtà il comune di rimini su questo non è chiaro e sta bleffando, insiste sul fatto che tutti i non imprenditori devono togliersi dalle OTA). Cosa mi consiglia di fare? La mia priorità è rimanere sui portali per avere visibilità, ma vorrei anche essere in regola con le norme che prevedono residenza ecc ecc…grazie in anticipo per il suo tempo!
@Alberto1535 mi permetto di disturbarLa nuovamente perché il comune di Rimini continua a spingere sulla compilazione dell’allegato G , al momento mi sono fermata su consiglio della consulente che mo segue le pratiche burocratiche perche io il Cir l’ho già e il comune di Rimini è oberato dalle richieste. Sto procrastinando per questo motivo: nella precedente comunicazione di locazione breve presentata nel 2021 non c’era la necessità di indicare se l’appartamento in affitto fosse di residenza o meno, io ho una situazione border line, ossia affitto una dependance dietro casa mia che però è accatastata come facente parte della casa e quindi risulta che sono residente. Il dubbio è venuto fuori ora: se compilo l’allegato G dichiaro di affittare un appartamento ammobiliato uso turistico ( e quindi non devo essere residente? O vale solo per le locazioni superiori ai 30 giorni??) . Se invece apro una scia come b&b posso essere residente ma sono obbligata s non farmi pubblicità sui portali ( in realtà il comune di rimini su questo non è chiaro e sta bleffando, insiste sul fatto che tutti i non imprenditori devono togliersi dalle OTA). Cosa mi consiglia di fare? La mia priorità è rimanere sui portali per avere visibilità, ma vorrei anche essere in regola con le norme che prevedono residenza ecc ecc…grazie in anticipo per il suo tempo!
Gentile @Giorgia248 buonasera
(Qui sulla Community ci diamo tutti del tu.
Nessun disturbo, se posso e sono in grado rispondo volentieri)
L'adeguamento del Comune di Rimini a quanto stabilito dalle leggi e dai regolamenti regionali costituisce un indubbio passo indietro rispetto al resto d'Italia, ma è purtroppo la situazione nella quale ci troviamo noi host dell'Emilia Romagna.
La locazione dell'appartamento ammobiliato per uso turistico, secondo le norme regionali, è incompatibile con la residenza di qualcuno (anche diverso dal proprietario) nell'appartamento.
Inoltre, è possibile solo la locazione dell'intera unità immobiliare, non essendo invece consentito affittarne una porzione.
Per entrambe queste ragioni, saresti nell'impossibilità di fare locazione turistica secondo le norme regionali.
Con il DL 50/2017 le norme fiscali prevedono sia la locazione di porzione (o di singole stanze) dell'unità immobiliare sia la locazione dell'intero anche da parte del proprietario residente.
L'Emilia Romagna, a differenza delle altre regioni, non ha mai preso atto del fenomeno delle locazioni brevi ed è rimasta ancorata ai vecchi schemi.
E allora cosa può fare il proprietario residente ?
Può presentare una SCIA per il B&B occasionale (con i limiti temporali o di pernottamenti previsti) che invece pretende la residenza e la convivenza con l'ospite, oltre alla fornitura (almeno teoricamente) della prima colazione.
Fiscalmente potrebbe anche dare dei vantaggi rispetto alla locazione breve (dipende dalla posizione personale e quindi dall'aliquota marginale).
Non consente la cedolare secca del 21%, ma i compensi vanno dichiarati come redditi diversi.
E' possibile dedurre da tali redditi tutte le spese documentate strettamente inerenti la produzione di tali redditi (le commissioni host fatturate da Airbnb, quota parte delle utenze,
prodotti per la colazione e per la pulizia, ecc.).
Il reddito diverso netto viene sommato agli altri eventuali redditi per formare il reddito complessivo da assoggettare a tassazione ordinaria IRPEF e addizionali.
Si può dire che questa sia la strada obbligata scelta dai proprietari residenti (quando le dimensioni dell'unità immobiliare consentono di farlo, dovendo destinare parte dell'unità all'ospite e riservare una parte al proprietario residente).
Il fatto di destinare a B&B non imprenditoriale una porzione dell'unità immobiliare potrebbe avere delle implicazioni in termini di IMU (pagare l'IMU sulla porzione a B&B), ma su questo è opportuno parlarne con l'Ufficio tributi del Comune.
Per quanto riguarda il divieto di pubblicità sui portali per il B&B non imprenditoriale (analogo a quello riguardante la locazione dell'appartamento ammobiliato per uso turistico) è vero che esiste una vecchia Delibera della Giunta regionale, la quale però non prevede sanzioni.
Ho fatto una ricerca su Airbnb per Pasqua per Rimini utilizzando la categoria B&B, ci sono circa 300 B&B in larga parte privati.
Se invece passiamo alla forma imprenditoriale (partita IVA, eventuale regime forfetario se ci sono i requisiti) le norme regionali prevedono l'attività di affittacamere, che può essere solo Camera o anche assumere (ma non è obbligatorio) la forma di Camera e Colazione.
L'affittacamere non è incompatibile con la residenza (basta che ospite e proprietario residente abbiamo ciascuno i propri spazi).
Non ci sono limitazioni alla pubblicità sui portali.
Se possiedi i requisiti per l'accesso al regime forfetario, c'è un basso coefficiente di redditività (40% dei ricavi) e su questo, dedotti i contributi, paghi un'aliquota privilegiata (5% i primi 5 anni, dopo il 15%).
Gli affittacamere godono inoltre di un regime contributivo (Gestione commercianti INPS) agevolato (Non c'è il minimale contributivo) e, se sono forfetari, hanno la possibilità di richiedere una riduzione del 35% dei contributi.
In conclusione, come proprietario residente non puoi fare la locazione dell'appartamento ammobiliato per uso turistico.
Puoi esercitare occasionalmente (nei limiti regionali) l'attività di B&B, con il conseguente regime fiscale e dimenticando la Delibera della Giunta Regionale sui portali.
Oppure puoi esercitare in forma imprenditoriale l'attività di affittacamere (anche senza colazione), pur essendo residente e senza vincoli all'utilizzo dei portali.
Grazie mille @Alberto1535 sei sempre molto chiaro e gentile. Purtroppo mi sono confrontata col commericalista e sconsiglia di aprire partita iva pur con le agevolazioni del forfettario, ho già un lavoro dipendente, e per una locazione di una dependance di una sola stanza dice che non vale la pena. Quindi l’unica strada è aprire la scia come b&b non professionale. Cosa intendi per “dimenticare la delibera” giunta regionale riguardo ai portali? Cioè sarei comunque in fallo se stessi sui portali ma non sono sanzionabile? Oppure a questo punto devo “dimenticare ” i portali?
grazie mille ancora
è la dimenticanza di tutti i B&B non imprenditoriali dell'Emilia Romagna presenti su Airbnb (più di 1.000 ?).
Ahaah chiarissimo! Fatto sta che se non esistono sanzioni…?
in ogni caso è meglio mettermi in regola come b&b e dimenticarmi l’opzione di appartamento uso turistico, giusto? Cosa cambia in termini di possibilità di stare sui portali? Ossia, se dichiarassi di essere appartamento uso turistico ( ma ahime sono residente, quando ho fatto la dichiarazione per la locazione breve questo non veniva chiesto, ne sono sicura perche ho sempre voluto dormire sonni tranquilli) potrei stare sui portali perche affitto per periodi inferiori ai 30 giorni, e invece se mi metto in regola come b&b non posso stare sui portali anche se affitto per periodi inferiori ai 30 giorni?
Ciao Giorgia ! io come te. Prima casa in cui risiedo con tre camere e due bagni...avrei voluto semplicemente affittare le camere in più come in tutte le altre regioni. E invece no ! niente AUT e niente affittacamere (servirebbe p iva e si perdono agevolazioni prima casa nonchè altre incompatibilità esagerate), così l'unica è il B&B. La compresenza con gli ospiti è pressochè impossibile....ma non mi preoccuperei di questo. La colazione è un impegno ma puoi stipulare convenzione con il primo bar vicino e lasciare sul comodino agli ospiti un cartellino con tuo timbro o firma (e ti sei risolta il problema).
Come B&B io eviterei di stare su airbnb perchè è scritto bello chiaro e in neretto per la nostra regione....però c'è B&B Italia che è un sito carino che ti pubblicizza anche su altre piattaforme e in pratica crea per te un tuo sito, gestisce le tue prenotazioni e i documenti e non prende commissioni ! costa 150€ l'anno ma a conti fatti è meno della percentuale di airbnb.
Occhio che la tassa di soggiorno è diversa tra AUT e B&B. Invece sto ancora cercando di capire quali costi posso detrarmi per il B&B , sarebbe di notevole aiuto
p.s. io sono a Modena e l'Emilia Romagna è la PEGGIORE attualmente in quanto a normative