Ciao @Francesca e grazie per l’attenzione,
personalmente non sono mai stato a favore della riscossione e pagamento del CdS da parte delle OTA. Avendo 1 sola struttura, 2 con quella di mia moglie, l’attività di gestione complessiva del CdS non mi crea gran lavoro e grattacapi, mentre non mi fido molto della burocrazia italiana (in questo caso di quella romana) e il fatto che alla riscossione/versamento siano collegati la Dichiarazione Trimestrale e il Modello 21 (che in caso di problemi mi sembra abbia ancora rilevanza penale) in cui devono combaciare: notti totali/esenti/riscossione/versamenti e che tutto possa essere poi riconciliato con Alloggiati e ISTAT fa si che certe cose preferisco gestirmele direttamente.
Da quello che ho capito Airbnb riscuoterà il CdS immediatamente quindi le criticità che temo maggiormente sono:
- Ospiti che prenotano un soggiorno per un periodo e poi alcuni o tutti vanno via prima;
- Ospiti che si presentano in numero maggiore o minore rispetto alla prenotazione;
- Ospiti che dichiarano di essere esenti e invece non lo sono (e viceversa);
Inoltre il fatto che Airbnb effettui un versamento cumulativo impedisce un collegamento diretto tra versamento e singola struttura (che quindi non comparirà mai e quindi potrà non emergere).
Quello che ho sempre auspicato è un accordo tra OTA e AdE affinché le prime comunichino gli importi bonificati (o fatturati) per ogni Codice Fiscale o P. IVA con, eventualmente, i dettagli delle strutture a cui si riferiscono e che le OTA verifichino la “legittimità” delle strutture pubblicizzate.
Scusa la lungaggine e per qualsiasi cosa fammi sapere