Tassazione AIRBNB su partita iva forfettaria

Romana16
Level 1
Bagnara di Romagna, Italy

Tassazione AIRBNB su partita iva forfettaria

Salve,

 

scrivo perché vorrei sapere quanto segue.

 

Sono una consulente con partita iva regime forfettario al 15%. Sto per iniziare su Airbnb e vorrei capire:

• Devo inserire il mio numero di p.iva in Airbnb o non c'entrando nulla con l'attività di hosting, non devo mettere niente a parte il cf?

• Ci sono dei limiti in questa nuova attività che affianca la mia di consulente? Posso svolgerla regolarmente o devo prima compiere delle azioni precise in termini di regime fiscale?

• Airbnb mi calcola in automatico le tasse che pago o devo fare dei passaggi personalmente ogni periodo di durata X ?

• Qualora ci fosse bisogno di un rimborso, come funziona?

 

Grazie in anticipo

Romana

1 Risposta 1
Alberto1535
Top Contributor
Bologna, Italy

@Romana16 buonasera.

 

In termini generali, ci sono due opzioni.

La prima potrebbe essere l'aggiunta di un codice ATECO secondario alla tua partita IVA, beneficiando di un coefficiente di redditività limitato al 40% dei ricavi.

In questo caso, verificato che non vi siano incompatibilità con l'iscrizione, ad esempio, ad un albo professionale, il primo controllo da fare è che i ricavi complessivi (attesi) di tutte le attività esercitate non superino la soglia del forfetario.

La seconda -qualora la volontà sia di fare la semplice locazione, quale proprietario non residente,  di appartamento ammobiliato per uso turistico (art.12 L.R. Emilia Romagna)- conduce a stipulare contratti di locazione come persona fisica al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa o di lavoro autonomo.

In questo caso, il proprietario "privato" incassa dei canoni di locazione da inserire nella dichiarazione dei redditi tra i redditi fondiari, con possibilità di optare per un'imposta sostitutiva (cedolare secca del 21%).

E' quindi il CF che guida, al fine di consentire ad Airbnb Ireland di comunicare in futuro all'Agenzia delle entrate che hai percepito redditi tramite la piattaforma.

E' questa, allo stato, l'unica incombenza fiscale (peraltro futura) da parte di Airbnb, che non applica ritenute d'acconto (nonostante il DL 50/2017 e una controversia con lo Stato italiano che sembra stia volgendo al peggio) e men che meno, calcola in automatico tasse (fatta salva, nei Comuni convenzionati, la tassa di soggiorno).

 

Fatta la scelta, prima di pubblicare l'annuncio, sarà comunque necessario presentare al SUAP del Comune la comunicazione/segnalazione certificata, come pure richiedere alla Questura i codici di accesso al portale Alloggiati web, alla Regione le credenziali per ROSS1000 (che fornisce anche il CIR Codice Identificativo di Riferimento, da pochi giorni obbligatorio in Emilia Romagna), al Comune le credenziali per la gestione della tassa di soggiorno (se istituita).

 

Si tratta di indicazioni generali di massima. Per la valutazione preventiva della tipologia ricettiva e della forma da utilizzare è opportuno avvalersi della consulenza qualificata di un dottore commercialista, sulla base della posizione personale complessiva.

Buon proseguimento.

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