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Salve ha tutti,ho effettuato una richiesta di prenotazione per una casa. Il Superhost mi ha risposto con questo messaggio"Gen...
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Ciao a tutti,
avvio questa conversazione nella speranza di trovare un po' di chiarezza e consigli utili da parte altri host attivi in Emilia Romagna che hanno già affrontato l'intricato argomento della normativa regionale che disciplina questa attività.
Almeno a livello regionale, mi risulta che non esista normativa specifica riguardante Airbnb (si veda LR 28 luglio 2004, n.16), tantomeno a Reggio Emilia, che è la città che mi interessa in particolare.
Cosa è necessario fare per "mettersi in regola" da questo punto di vista?
Ho posta la stessa domanda sia alla Polizia Amministrativa di Reggio Emilia sia all'Ufficio Statistica Turistica della Regione Emilia Romagna.
La prima, che inizialmente mi aveva indirizzato verso l'attivazione di un B&B, è andata in crisi non appena ha compreso che il compenso per il servizio non è versato direttamente dall'ospite all'host. Nessuna risposta certa, l'intermediazione di Airbnb non permette di inquadrare la situazione entro quelle normate.
Il secondo mi ha invece risposto che "Per poter affittare una stanza nella propria abitazione bisogna attivare un B & B oppure una struttura imprenditoriale di affittacamere. Per entrambe le ipotesi bisogna rivolgersi al Comune di residenza e inviare una dichiarazione che si chiama SCIA [...]".
Grazie a chiunque possa dare indicazioni o condividere la sua esperienza,
Alessio
Ciao Maurizio,
ti ringrazio per la risposta.
Ho seguito i tuoi consigli, ma, mi sono già arenato....ti spiego perché: mia zia, mi vorrebbe dare la completa gestione dell'immobile (con oneri ed onori); quindi, non vuole che il suo nome compaia in nessun modo, per evitare che, essendo proprietaria, la tassazione possa ricadere su di Lei.
Ho telefonato ad air bnb e mi hanno detto che ciò non è possibile, perché Loro vogliono sapere chi è il proprietario dell'immobile.
Ho chiesto anche al mio commercialista, per quanto riguarda il rapporto contrattuale tra me e lei, e mi ha proposto di fare un contratto di comodato d'uso...peccato che, questo tipo di contratto presupponga che ne venga fatto un uso esclusivivamente abitativo e non si possa quindi "subaffitare" (forse è meglio cambiare commercialista hahaha).
In conclusione, mi trovo in una posizione di stallo.
Quello che sto facendo ora, è cercare di parlare, qui a Parama, con qualcuno che stia già "operando", trovandosi nella mia stessa situazione.
Cosa consigli di fare? Telefonare in comune? Oppure a qualche associazione?
Grazie in anticipo
Se affitti È abitativo.
Perché il comodato non andrebbe bene?
Non ci devi mica aprire un negozio o un ufficio.
che confusione...tu dici una cosa, altri un altra...vado ad approfondire attrraverso altri canali, grazie Maurizio.
Però, dando per scontato si possa utilizzarlo, mia zia? Riusciremmo a tenerla fuori dalla tassazione ecc?
Naturalmente tua zia resta la proprietaria dell’immobile, non può “scomparire” del tutto.
Comunque l’immobile già ora sarà inserito in dichiarazione dei redditi, almeno per la rendita catastale.
I proventi degli affitti li dovrai dichiarare tu, quindi tua zia sarebbe esclusa da questa dichiarazione.
Senti di nuovo il commercialista, magari dopo aver letto qualcosa sull’argomento, giusto per avere una base di informazione.
Ad esempio (ma puoi cercare altri link):
https://www.guidafisco.it/comodato-uso-gratuito-immobile-1486
Quindi, dopo aver stipulato un comodato (sono obbligato a registarlo?), posso aprire un profilo a mio nome ed iniziare, senza che a mia zia arrivino ricevute ; fatture ed altro ai fini fiscali?
Leggi quella guida che ti ho linkato e cercane altre in rete.
La registrazione del contratto é opportuna, ma il costo é contenuto (200 euro).
Una volta ottenuto il comodato puoi registrare un profilo a nome tuo, e tua zia non riceverá nulla (ma continuerà a dichiarare la proprietà dell’immobile; per questo però senti il commercialista).
Ci sono diversi “titoli” per cui avere la disponibilità di un immobile: proprietá, usufrutto, comodato, affitto ecc.
Ciao @Alessandro690 e @Maurizio214,
grazie mille per i vostri interventi: potranno essere utili a molti altri host.
Suggerisco ad @Alessandro690 di leggere questi post dove la stessa questione trova risposte e approfondimenti.
Tornate a farci sapere come va a finire!
Fra
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Linee guida della communityFino a quando AIRBNB non rispetterà il DL 50/2017 (il portale è inadempiente), non vi è correlazione diretta tra annuncio e contribuente che paga le tasse su quel reddito fondiario, quindi, in qualche modo riesci a “sfangarla”, @Alessandro690.
Ma se un bel giorno AIRBNB fosse costretta ad applicare la ritenuta a nome del titolare dell’annuncio, certificata dalla CU, la “magagna” salterebbe fuori: il titolare dell’annuncio non è il proprietario dell’alloggio che pubblicizza, ma un soggetto terzo in capo al quale è imputato il reddito percepito. Risultato? Ti ritroveresti, in sostanza, un credito non dovuto da chiedere a rimborso.
Quindi, la cosa migliore è che ogni proprietà sia coerente con il titolare dell’annuncio e contratto (scritto e firmato) di locazione (breve o lungo che sia).
Altra possibilità. Il comodato gratuito (soggetto a registrazione, tramite mod.69, entro 20 giorni dalla stipula, se redatto in forma scritta).
Però cosa succede? Succede che il comodatario-locatore, assume la titolarità del reddito derivante dal contratto di locazione breve, il quale viene qualificato come reddito diverso cedolarizzabile (rigo RL10, colonna 3 del mod. Redditi PF 2018), mentre il comodante-proprietario deve dichiarare il solo relativo reddito fondiario (vale a dire, la rendita catastale) nel quadro RB, mentre nei contratti di locazione lunghi (anche turistici) stipulati dal comodante continuano a restare applicabili le regole tradizionali: affitto lungo senza “flat tax”, il comodatario affitta, ma il reddito da locazione è comunque imputabile al comodante-proprietario.
Ciao Alessio,
mi unisco a questa conversazione perché è attinente a quanto anch'io sto tentando da tempo di capire. Le mie idee rimangono confuse e penso che non si chiariranno perché la confusione sta all'origine.
Il mio problema riguarda la comunicazione al Comune.
Ho iniziato l'anno scorso con un appartamentino in terraferma a Venezia. Ho fatto la denuncia in Questura per poter comunicare on line la presenza dei miei ospiti sul sito predisposto. Pago poi le tasse regolarmente.
Rimane in piedi la questione della comunicazione al Comune.
Una gentile persona della community mi ha fornito il link per scaricare l'Allegato A al Decreto n.42 del 13 agosto 2015, tra l'altro facilissimo da compilare.
E qui mi sono fermato, nel senso che non l'ho ancora consegnato. Ma semplicemente perché non sono sicuro di doverlo fare, né che sia questo l'allegato corretto da presentare.
Il mio dubbio è: cosa comporta la consegna in Comune di questo allegato? O meglio: l'allegato A ha il solo scopo di avviare la procedura per poter versare la tassa di soggiorno? Oppure obbliga poi ad altri passaggi? Esiste il rischio che mi si chieda di diventare un affittacamere con obblighi diversi e più vincolanti?
Grazie per qualunque chiarimento.
Giuseppe
Ciao a tutti, qui a Modena stesso problema: non si sa come muoversi, nè c'è una traccia condivisa. Ho un amico di Bologna, anch'esso host di AirBnB, che dopo avere fatto la Scia in comune, accatastando regolarmente casa sua come Bed & Breakfast, si è recato in questura e ha ricevuto le chiavi di accesso a un sito in cui inserire, di volta in volta, via web, le generalità (nome e cognome e codice fiscale) dei singoli ospiti. Ma è così anche qui? Voglio dire: ciascuno fa riferimento al proprio comune, o c'è una normativa regionale? Insomma: nebbia in val padana.
Ciao @Luca137,
non c'é nebbia in Val Padana.
Sotto questo punto di vista é tutto abbastanza chiaro: tutte le strutture turistiche (b&b, affittacamere, locazioni turistiche, case vacanze, agriturismi, ecc) al pari degli hotel, DEVONO segnalare i loro ospiti alla Questura, per motivi di sicurezza.
La segnalazione si fa online, utilizzando il portale alloggiatiweb, e bisogna inserire i dati anagrafici e gli estremi dei documenti. Entro 48 ore dall'arrivo. Per farlo bisogna accreditarsi preventivamente in Questura ed ottenere le credenziali di accesso (user e password).
Se avessi fatto una ricerca con la parola chiave "Questura" avresti dissolto la nebbia immediatamente.... ci sono centinaia (migliaia) di post uguali, di richiesta di chiarimenti in merito.
Tutti dicono (senza aver davvero cercato una risposta) che le norme non sono chiare, eppure ci sono tutti i riferimenti normativi, a volerli trovare.
Cosí come é spiegato moktissime volte cosa bisogna fare PRIMA di intraprendere una attivitá di questo genere, che come TUTTE le attivitá ha una serie di normative e procedure da seguire, e su cui é necessario informarsi prima.
Buonasera Roberto,
visto che mi sembri molto ferrato provo a condividere i miei dubbi (non sulla questione questura molo chiara) ma sulle comunicazioni al comune che, dopo circa 15 ore di ricerche e confronto con ufficio suap non sono riuscita a disspiare.
Sulla carta situazione facilissima: classica host proprietaria di appartamento in cui risiede (prima casa) che vorrebbe affittare occasionalmente (sotto 30 gg/anno) la seconda camera.
Ieri mattina sono stata al SUAP per dichiarare l'inizio attività di locazione turistica (dalle mie ricerche mi sembrava la cosa da farsi, ma l'unica opzione che mi è stata presentata per regolarizzare questo tipo di situazione (a detta dell'impiegato di impossibile gestione alternativa in quanto risiedo e avrei alloggiato nell'appartamento durante la locazione) è stata quella di presentare una dichiarazione d'inizio attività di bed&breakfast ( che erroneamente ho sottoscritto fidandomi) salvo poi però apprendere non godere del regime di cedolare secca e avere numerosi obblighi assurdi per la mia specifca situazione (dichiarazione tariffe, esposizione delle stesse, dati istat, ecc..).
Non solo: presentata la dichiarazione sono stata mandata all'ufficio tributi per ricevere istruzioni sulla tassa di soggiorno e qui ho scoperto che l'apertura di un b&b anche se come privato e non come attività commerciale... comporterebbe la perdita delle esenzioni prima casa.
PANICO
Tra due giorni avrò degli ospiti e non so come fare a uscire da questa intricata situazione. Devo assolutamente rettificare la dichiarazione presentata oggi, ma in favore di cosa? Potresti indicarmi il modulo di dichiarazione inizio attività che contempli la locazione occasionale di una sola stanza all'interno di appartamento abitato?
Purtroppo non posso che confermarti quanto hai appreso direttamente al SUAP.
In Emilia Romagna non è consentito affittare stanze all'interno dell'abitazione dove si ha la residenza (benchè questa possibilità sia invece concessa nella maggior parte delle altre Regioni).
Ti dico peraltro che - almeno a Bologna - già da tempo stanno facendo controlli per chiedere l'interruzione dell'attività a quelle domande che erano state (erroneamente) accettate negli anni scorsi.
Secondo una visione dell'Assessore al Turismo della Regione, l'affitto parziale (come la locazione turistica) non è possibile se l'appartamento risulta anche la residenza del proprietario.
Che questo sia corretto, legalmente parlando, o non sia invece uno degli sconfinamenti di competenza in cui a volte le Regioni incappano nel legiferare sul turismo sarebbe tutto da vedere, ma per scoprirlo bisognerebbe fare ricorso al TAR a seguito di una controversia e/o sanzione, e questo non credo sia proprio il tuo caso.
O trasferisci la residenza, o utilizzi altre forme di ospitalità (come appunto B&B) che però sono attività ricettive vere e proprie, con i loro pro e contro.
Mi spiace!
Lettera Direzione Regionale E.R.
Posso chiederti qualche esempio di regioni italiane in cui è possibile l'affitto parziale (stanza) del proprio appartamento come locazione turistica?
Mi interessa capire come sono organizzati fuori dalla mia regione.
Grazie