Esperienze, tasse, normative

Lorella-E-Francesco0
Level 2
Grado, Italy

Esperienze, tasse, normative

Buonasera,

 

mi piacerebbe proporre un'esperienza legata alla cucina, preparazione di piatti, consumazione, serata in compagnia. Devo dire che la cosa mi intriga molto, cucinare e condividere quello che faccio mi rende felice e vorrei inserire questa proposta nella mia vita. Ovviamente "una tantum", tipo una volta al mese. Ma veniamo alla domanda: devo aprirmi una partita Iva per una cosa così occasionale? Dove vanno dichiarati eventuali compensi e soprattutto posso farlo nella mia cucina? Chi mi aiuta?

Grazie mille 

Lorella

5 Risposte 5
Emily352
Level 10

@Lorella-E-Francesco0 

 

L’offerta a pagamento di un mini-corso per insegnare a fare ad esempio i tortellini o la torta Sbrisolona costituisce una forma di reddito aggiuntivo che dovrai dichiarare. Per tenere un simile corso ad alcuni ospiti occorre però avere la certificazione HACCP: si tratta di un sistema di controllo preventivo della produzione degli alimenti che ha lo scopo di garantire la sicurezza igienica.

 

Tale attività, anche se priva della connotazione dell’abitualità, è riconducibile all’esercizio di attività commerciale, generando redditi diversi “occasionali” art.67 ovvero redditi d’impresa “professionale”, art.55 del TUIR.

 

Se proponi esperienze mangerecce a Milano guarda qui:

 

https://www.airbnb.it/help/article/2029/experiences-involving-food-in-milan

@Emily352  

Grazie della risposta. Io vivo tra Milano e Belluno e pensavo di proporlo in quest'ultima città. Per l'HACCP non mi sembra un grande problema, si può fare; pensavo di dover aprire una Scia o cose del genere. Non avendo idea del tipo di risposta che posso avere, ho intenzione di provare solo se la burocrazia non mi soffocherà. Per ora grazie. Tu proponi qualcosa del genere? E se sì, funziona?

Buona serata

Gilberto24
Level 4
Mogliano Veneto, Italy

Se offri cibo, si configura un servizio agli ospiti.

Belluno sta in veneto e la legge regionale del Veneto prevede una classificazione degli alloggi in base ai servizi offerti.

Se tu offri una locazione turistica, e quindi paghi le tasse (es. TARI) in base a questa tipologia (ex UANC), non puoi offrire agli ospiti nessun servizio nel corso della loro permanenza.

 

Per il resto so che offrire cibo fatto nella tua cucina questa deve rispettare tutti i vincoli (USLL compresa) dei locali adibiti allo scopo ....

 

A mio parere questa storia delle esperienze è una bella idea... ma impraticabile se si vogliono rispettare le leggi vigenti in materia in italia .... Se lo fai in deroga rischi ..

 

Io ho provato a fare tutte le verifiche necessarie per poter portare a fare un giro i miei ospiti a Belluno... Da impazzire, roba da matti ...

Emily352
Level 10

 

Nei tanti anni di hosting non ho mai offerto esperienze a pagamento a turisti professionisti. Anzi, ti confido, @Lorella-E-Francesco0,  che col tempo ho sviluppato una vera e propria antipatia verso i turisti professionisti, quelli organizzati per benino, che sanno già quali resti e vestigia vedere, dove comprare i benedetti prodotti tipici, dove mangiare, dormire, fare l’amore, per godersi al meglio, senza sforzi, il Paese dove stanno andando, certamente più bello, vivo e migliore di quello visto l’anno prima. Quelli che hanno un obbligo nella vita: una cima da conquistare.

 

A me invece sono sempre piaciuti i viaggiatori, non necessariamente solitari. Quelli curvi sotto il peso del loro zaino, quelli partiti per la via più breve per le Indie che poi si sono ritrovati, per un accidente mai programmato, nelle Americhe, quelli che si trovano a viaggiare non per volontà o desiderio, ma semplicemente per motivi che non sanno neanche loro.

 

Fatto sta che con alcuni di questi folli, indolenti individui che invece di raggiungere una meta o tagliare il traguardo, ci girano attorno senza fretta, antropologicamente a me molto vicini perché calibrati sulla mia stessa misura, sulla mia falcata, sul mio passo, ho avuto il piacere di condividere alcune mie passioni.

 

Quando si condividono gli stessi spazi domestici con un ospite, le esperienze le vivi tutti i giorni. E’ un’”esperienza” per entrambi, anche se non lo sospetti nemmeno.

 

Ogni settimana la mia casa era piena di odori di una città o di un Paese diverso, ogni volta una micro-avventura mi elargiva sempre qualcosa di inaspettato, una storia, un ricordo, un’emozione, uno sguardo. Credere di poter scansare tutto questo quando accogli qualcuno a casa tua è roba da ingenui. Per coglierlo però devi buttarti, devi fidarti. Il mondo non è una gabbia buia, ma un luogo di meraviglie.

 

L’hosting promuove sommovimenti interiori, strane associazioni, libera cattivi e buoni umori in una tale quantità che spesso siamo noi i primi a sorprenderci della capacità del nostro serbatoio interno.

 

La vista è il senso che ci fa recepire gli stimoli solo in superficie, passivamente, ma è con il gusto, l’olfatto e l’udito che entriamo davvero nelle cose. L’hosting ha innervato palato, naso e orecchie a sapori, profumi, suoni nuovi.

 

Proprio grazie all’aver ospitato persone di culture diverse ho imparato ad educare i miei sensi, ad aprirmi alla diversità, a sognare destinazioni impossibili e ad accorgermi del valore di collezionare esperienze.

 

Tra le mie “esperienze” più belle ci sono proprio le decine di cene condivise con gli ospiti in cui ognuno preparava un piatto della sua terra, le conversazioni avute la mattina presto mentre si cucinavano i pancake al cioccolato, le scorribande notturne nei posti meno “turistici” di Milano, festeggiare per la prima volta Halloween con una bustina di semi di zucca al 32° piano del Grattacielo Pirelli, o fare una passeggiata insieme a cavallo sotto la neve all’Ambrosiano, senza smettere di sorridere nemmeno per un istante.

 

I consigli che ho ricevuto su alcuni posti di altri Paesi che volevo visitare (che poi ho visitato) sono stati cento volte migliori di quelli che mi venivano offerti dai più sofisticati algoritmi di ricerca online.

 

La coloratissima festa di compleanno stile Bollywood con tanto di sari, turbanti, candele, hennè e petali di rosa non è stata forse essa stessa un’inattesa “esperienza”? A volte mi tornano ancora in mente le facce stralunate dei miei vicini nascoste dietro le finestre. Non capivano. Non capivano come potessero esserci dieci persone di nazionalità diversa che parlavano tre diverse lingue contemporaneamente, tutte allo stesso party.

 

Ed è proprio in quel momento, quando si mangiava tutti assieme su una terrazza di Milano, che non ospitava altri “viaggiatori” oltre a noi, che ho avuto la certezza di aver fatto la scelta giusta.

 

Per me ospitare è stato il miglior modo di viaggiare, su questa terra che è una sfera.

Cara @Emily352 

davvero non potevi raccontarmi in modo migliore la tua esperienza di hosting che mi trovo a condividere in pieno. Devi essere un Host fantastica e credo che chi si ferma nella tua casa è davvero una persona fortunata.

Concordo proprio su tutto e ti sento così vicina che voglio raccontarti il motivo per cui vorrei provare queste "esperienze" che Airbnb mi ha suggerito. Io affitto il mio appartamento di Milano che purtroppo ormai abito pochissimo in quanto vivo più spesso a Belluno. Quando sono a Milano accolgo io gli ospiti e la cosa che più mi piace è sentirgli dire che sono stati bene come a casa di una cara amica. Tolta l'accoglienza però, io riparto e non li vedo più.  Quando non ci sono, è un'amica che si occupa di tutto e quindi è poco il tempo che posso condividere con gli ospiti. Qua a Belluno non ho camere da affittare ma ho un grande prato, un bellissimo portico, una grande cucina. Ho pensato che in questi spazi potrei godermi la presenza di persone nuove, chiaccherare, condividere, insegnare, imparare, giocare, riflettere... Insomma tutto quello che mi sto perdendo a Milano. La scorsa estate sono stata in una bellissima casa di campagna in Aquitania dove vive un'adorabile signora con il suo meraviglioso cane. Ho soggiornato da lei tre notti con mio marito e il nostro cane, condividendo colazione, cena, chiacchere in giardino la sera tardi. Bellissimo. La mia idea di esperienze è dunque questo. Non voglio insegnargli a fare i tortellini, che potrebbero imparare meglio in un buon corso di cucina, ma utilizzare il tortellino per condividere il mio mondo, le mie tradizioni e mescolarle con le loro.

Mi sento molto in sintonia con la tua idea di viaggio, io ad esempio prenoto pochissime cose prima di partire perchè se trovo un luogo in cui sto bene o delle persone che mi piacciono o semplicemente voglio continuare a stare seduta in quel luogo ma proprio in quello...voglio poterlo fare e cambiare il mio percorso in qualunque momento.

Grazie per quello che mi hai scritto

Buona vita

 

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