@Angela1056 Carissima Angela, hai perfettamente ragione quando dici che bisogna mettersi nei panni dell'ospite (ogni tanto).
E sono talmente convinta di questo che ogni volta che mi è capitato di ricevere una richiesta di cancellazione (ovvero una plausibile spiegazione di cancellazione) io per prima ho rinunciato a quanto avrei potuto percepire. Non è giusto arricchirsi sulle disgrazie altrui.
Ad esempio ricordo due ragazzi americani a cui si era ammalato il cagnone poco prima della partenza. E' vero che poteva essere anche quella una bugia, ma in genere non si scherza con queste cose. Volentieri ho concesso il rimborso totale anche se avrei potuto non farlo. E questo è successo anche un'altra volta con una coppia di signori russi deliziosi in difficoltà.
In questo caso, forse perché si "sente" di che pasta sono le persone che prenotano dopo un poco di anni di esperienza, avevo intuito che semplicemente o avevano trovato altro o non avevano più voglia di partire. E che la richiesta di spostare le date era solo un escamotage favorito dalle piattaforme per non dare neppure il minimo.
Se mi avessero detto la verità, sarei volentieri venuta incontro.
E che altro si può fare di più favorevole all'ospite dell'accettare un cambio di date sapendo che perderai tutto e che ormai quel periodo è bruciato e non prenoterà più nessuno?
Io dico solo: se cancelli senza un valido motivo nel periodo che prevede un minimo di pagamento a chi affitta, non puoi cavartela spostando le date e basta. Se le sposti e l'host te lo concede (ricordiamo che potevo rifiutare!) un minimo dovrai comunque pagare se poi le cancelli di nuovo.
Giusto per far capire che stiamo lavorando e non scherzando.
Comunque hai ragione: cosa farei io se la piattaforma su cui prenoto mi concedesse esplicitamente il modo di fregare il locatore senza commettere nulla di illecito? Chissà...
