@MariaTeresa117 buonasera
Spero di aver capito la domanda.
Se siamo nell'ambito della locazione breve (contratto di locazione tra privati con durata max 30 giorni per qualunque finalità anche turistica) la controparte deve essere necessariamente un soggetto che opera come "privato".
Se la controparte del contratto di locazione è una società la quale utilizzerà l'immobile per il pernottamento di propri dipendenti/collaboratori siamo nell'ambito del contratto ad uso foresteria.
In entrambi i casi il locatore "privato" può rilasciare, su richiesta del conduttore, una ricevuta non fiscale pari al canone di locazione pattuito (canone lordo, al lordo delle commissioni trattenute da Airbnb) intestata al conduttore "privato" nella locazione breve, al conduttore "società" nel caso di contratto ad uso foresteria.
Le due diverse tipologie implicano conseguenze di natura fiscale per il locatore "privato":
In sede di dichiarazione dei redditi, nella locazione breve può optare per l'imposta sostitutiva (cedolare secca), mentre nel contratto ad uso foresteria l'opzione per l'imposta sostitutiva è piuttosto controversa, con un orientamento dell'Agenzia delle entrate che esclude questa possibilità ed impone la tassazione ordinaria.
Ma anche in fase di applicazione delle ritenuta fiscale da parte di Airbnb occorre distinguere le due ipotesi, essendo la ritenuta d'acconto riservata solo alle locazioni brevi.
Ma dopo tutte queste ipotesi, non abbiamo preliminarmente considerato la condizione iniziale.
Vale a dire che la prenotazione (se tramite Airbnb) deve essere fatta direttamente dalla società con un account aziendale (Airbnb for work).
Diversamente la nostra controparte è sempre il soggetto prenotante (persona fisica che opera come "privato") per cui non sarebbe possibile rilasciare una ricevuta a nome della società.