@Leano138 buongiorno
E' un dubbio ricorrente, ma la normativa è chiara.
La gestione in forma non imprenditoriale di strutture ricettive
(CAV, B&B, Affittacamere quando per queste tipologie la normativa regionale preveda anche la forma non imprenditoriale)
produce per il gestore privato redditi diversi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente.
Da questi redditi diversi è possibile dedurre tutte le spese documentate strettamente inerenti la produzione di tali redditi:
le commissioni host di Airbnb, quota parte delle utenze, ecc.
Il reddito diverso netto confluisce nel reddito complessivo della dichiarazione dei redditi ed è assoggettato a tassazione ordinaria IRPEF e addizionali.
Per questi redditi diversi [a differenza dei redditi diversi derivanti dalla sublocazione breve da parte del locatario oppure dalla locazione breve da parte del comodatario]
è esclusa la possibilità dell'imposta sostitutiva (cedolare secca).
Per effetto dell'art.3 del Dlgs 23/2011, il regime della cedolare secca può essere applicato dalle persone fisiche solo per i contratti di locazione che hanno a oggetto immobili ad uso abitativo (di cui sono proprietari o titolari di altro diritto reale di godimento).
L'applicazione della disciplina della cedolare secca e della ritenuta da parte dell'intermediario che interviene nel pagamento, è esclusa nel caso di attività commerciale non esercitata abitualmente, i cui redditi sono compresi tra i redditi occasionali di cui all’art. 67, comma 1, lett. i) del TUIR. (Circ.24E 2017).