@Andrea2172, @Barbara1184
questo sistema “misto” andrà bene fino a wuando Airbnb continuerá a non rispettare il disposto del DL 50/2017, che impone agli intermediari che gestiscono anche il paganenti del soggiorno di trattenere a titolo di anticipo di imposta il 21% del pagamento, di segnalare i dati dei soggiorni e di emettere le certificazioni per le imposte trattenute.
Dopo, l’impostazione di un account diverso dal proprietario (contribuente fiscale) creerá sicuramente dei problemi:
- il titolare dell’account verrá segnalato all’AdE come percettore del reddito (che invece é andato a finire sul conto del proprietario) e quindi sempre a nome dell’account verrá emessa la CU da riportare in dichiarazione dei redditi (ma il titolare dell’account non ha un reddito da dichiarare)
- il proprietario dovrà dichiarare il reddito intero e non avrá la certificazione per scontare l’imposta giá pagata, e quindi la dovrá pagare nuovamente
- il titolare dell’account avrá una certificazione di imposta senza il reddito relativo, quindi, mettendo da parte le complicazioni relative, al massimo andrà a credito di imposta, che se tutto va bene riceverà dopo XXX mesi/anni (e che quindi potrá restituire al proprietario, che ha incassato meno dal portale e ripagato l’imposta per intero nuovamente).
Forse, (e ribadisco Forse) alla fine di tutto i giochi potrebbero pareggiarsi, ma con quale fatica e quale casino... conviene?
Io penso di no.
La cosa migliore: titolare dell’account = proprietario contribuente.
Se siete parenti (e vi fidate tra di voi) aprite l’account a nome della nonna/padre/zio/cugino e manovrate voi come se foste i titolari, lasciando la parte “ufficiale” come dovrebbe essere effettivamente (ma state dietro le quinte... in sostanza aiutate soltanto al computer il parente inesperto).