@VittorioRomano0
Visto che hai questa esperienza presso la Corte d'Appello, ti consiglio di utilizzarla per chiarire bene la questione, e con le persone giuste.
Quello che ti avrebbe detto il funzionario della Questura è quanto meno impreciso e o hai capito male tu, oppure lui non sa bene di cosa stia parlando.
PUNTO 1: Il rapporto di affitto, se si fa locazione (turistica, breve, lunga o come sia) necessita di un contratto scritto, pena la nullità.
PUNTO 2: Se si affitta per più di 30 giorni, il contratto deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate, che provvede alla segnalazione alla Questura.
Solo per i cittadini extracomunitari (non quelli prevenienti dall'Africa, ma al di fuori dell'Unione Europea, quindi anche americani, australiani, canadesi, svizzeri, ecc.) deve essere inoltre presentato il modulo di cessione del fabbricato in Questura.
PUNTO 3: se si affitta per meno di 30 giorni, non è necessaria la registrazione (non necessaria ma possibile) ma è obbligatoria, ai sensi dell'art 109 del TULPS la segnalazione online di tutti gli ospiti (minori compresi) utilizzando il portale della Questura denominato alloggiatiweb.
Non è necessaria la presentazione del modulo di cessione del fabbricato.
PS: il contratto non perviene da Airbnb, che è solo un intermediario che sposa domanda e offerta, e oltre tutto è una multinazionale americana, sai cosa ne sa di contratti di locazione italiani.
La responsabilità di far firmare il contratto è del locatore, e questo a prescindere da come ha contattato l'ospite (conduttore).
Il contratto serve:
a) per validare il rapporto di locazione, che altrimenti è nullo;
b) per una salvaguardia nel caso sorgano problemi con l'inquilino (ad esempio, cambia la serratura e non vuole andar via, aiuta ad accellerare le procedure di sfratto)
c) in caso di accertamento fiscale da parte dell'AdE e/o della GdF serve a comprovare che si sta facendo locazione e non attività ricettiva (che potrebbe dar adito alla richiesta di apertura di partita IVA e pagamento degli arretrati di Iva non versata e contributi).
Quindi, sia la tua commercialista che il funzionario che hai contattato sbagliano, oppure non si sono spiegati bene oppure non hai capito bene tu.
Approfitto invece per farti presente un'altra cosa di cui probabilmente non sei a conoscenza (lo deduco da quello che scrivi).
In Lombardia, la Regione non prevede per il momento la possibilità di fare locazione turistica: pertanto o ci si registra come CAV (Casa Vacanze) oppure ciccia!.
La Casa Vacanza è una struttura ricettiva vera e propria, che non necessita di stipulare contratti (perchè non è locazione).
Deve però attenersi a tutta una serie di regole: ti consiglio di consultare il SUAP del tuo Comune per ottenere maggiori informazioni.
Dal 1 novembre poi, in Lomardia sarà obbligatorio esporre sugli annunci il CIR (codice identificativo regionale) che ti viene rilasciato se segui la procedura di registrazione CAV.
Questa cosa (cioè che la Regione non ammetta la locazione turistica) è molto controversa ed oggetto anche di ricorsi al TAR e impugnazioni della legge da parte del Governo... ma tant'è, al momento funziona così.
Quindi, se affitti facendo "locazione turistica" senza esserti registrato, in Lombardia sei passibile di sanzione (4000 euro) e normalmente la Questura non rilascia le credenziali per alloggiatiweb.
Ti suggerisco (a te e a tutti gli "host" della Lombardia) di verificare bene la situazione: in caso di accertamento la cosa potrebbe essere molto dolorosa.