@Cristiano25
Se parliamo di locazione turistica senza fornitura di servizi aggiuntivi, i redditi derivanti sono redditi "fondiari", da posizionare nel quadro RB del 730 (fabbricati) - e potranno essere tassati ad aliquota Irpef ordinaria o con il regime sostitutivo della cedolare secca.
Le spese che un privato può scaricare, oltre a quelle per coniuge, familiari a carico, ecc, sono quelle prestabilite e previste negli appositi quadri della dichiarazione; solo alcuni esempi: spese mediche, oneri contributi previdenziali e assistenziali; beneficienza; contributi Colf, interessi mutuo abitazione principale, ristrutturazioni edilizie, ecc.
Altre spese (che so, benzina, abbigliamento, mobili, ed altro) non si possono portare in detrazione, come fosse un conto economico di una societá, con costi e ricavi.
Il reddito (di dichiarazione dei "redditi" si parla), é quindi l'ammontare della locazione così come pattuita con il locatario in contratto.
Il fatto di incassare un importo inferiore, é motivato dal pagamento (a parte) che si fa al portale (se il portale é Airbnb) per il servizio svolto per la promozione dell'annuncio e la veicolazione del pagamento, ma é un costo che viene pagato ad un terzo, che nulla ha a che vedere con il reddito della locazione.
Non bisogna fare confusione tra l’obbligazione che sorge a carico del locatario per effetto del contratto di locazione turistica e l’obbligazione che sorge a carico del locatore nei confronti del portale per effetto del contratto di intermediazione.
Tali obbligazioni, solo occasionalmente, (nella pratica di Airbnb, ma non in quella di Booking ad esempio, che fattura a parte in separata sede) vanno a confondersi tra di loro nel momento del regolamento del prezzo semplicemente perché il locatario si trova a pagare non direttamente nelle mani del locatore ma tramite il portale, il quale, dovendo ricevere dal locatore il prezzo dell’intermediazione, trova più semplice girare al locatore solo la differenza tra le rispettive partite creditorie e debitorie.
Dovremmo però pensare a due transazioni ben distinte: l'incasso della locazione (da dichiarare, quindi tassabile) e il pagamento del servizio al portale (un costo a parte, non detraibile).